Politica
Manetti, patente ritirata al capo di gabinetto di Giani: interrogazione alla Camera e rinvio della conferenza “Toscana delle Donne”
Firenze – È destinata a far discutere la vicenda che coinvolge Cristina Manetti, capo di gabinetto del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a cui la Polizia Stradale ha ritirato la patente di guida per un’infrazione lungo l’autostrada A11. Il caso, riportato dalla stampa nazionale, è ora finito sul tavolo del Parlamento grazie a un’interrogazione presentata dalla deputata di Fratelli d’Italia Chiara La Porta, che ha chiesto chiarimenti ai ministri Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interno).
I fatti: la corsia d’emergenza e il presunto malore
L’episodio risale al 13 ottobre scorso, proprio nel giorno dello scrutinio delle elezioni regionali in Toscana. Secondo quanto ricostruito, Cristina Manetti stava percorrendo l’A11 in direzione Firenze provenendo da Prato quando è stata fermata da una pattuglia della Polizia Stradale, che le ha contestato la circolazione in corsia d’emergenza per evitare il traffico.
La capo di gabinetto si è però difesa sostenendo di aver accusato un malore, spiegando che stava cercando un punto sicuro per accostare e fermarsi. Secondo le ricostruzioni giornalistiche, Manetti avrebbe anche chiesto l’intervento di un’ambulanza, poi recandosi successivamente in ospedale per accertamenti.
Alla funzionaria regionale è stata sospesa la patente di guida e comminata una multa di 430 euro, ma ha presentato ricorso al giudice di pace, allegando la documentazione medica che attesterebbe il malore. La data dell’udienza è fissata per il 27 novembre prossimo, quando il magistrato valuterà la fondatezza del ricorso.
Intanto, il nome di Manetti – figura di fiducia di Giani e da tempo indicata come possibile assessora alla cultura nella prossima giunta regionale – continua a circolare nel dibattito politico toscano, rendendo la vicenda ancora più delicata.
Rinvio della conferenza “Toscana delle Donne”
Intanto, la conferenza stampa di presentazione della “Toscana delle Donne”, inizialmente prevista per questo venerdì 7 novembre alle ore 13, è stata rinviata a data da destinarsi. L’iniziativa, promossa proprio da Cristina Manetti, avrebbe dovuto illustrare il programma di eventi e incontri dedicati al tema della parità di genere, ma il rinvio appare inevitabilmente legato alla delicatezza del momento.
La Manetti, considerata una delle figure più vicine al presidente Giani e candidata in pectore per l’assessorato alla Cultura nella nuova Giunta, si trova ora al centro di un caso che rischia di avere anche ripercussioni politiche interne alla Regione.
L’interrogazione di Chiara La Porta
Il deputato di Fratelli d’Italia Chiara La Porta ha presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell’Interno Matteo Piantedosi sul caso Manetti. La Porta è pronta a depositarne un’altra in Regione Toscana lunedì prossimo, non appena insediata. I principali organi di stampa riportano la notizia della sospensione della patente al capo di gabinetto del presidente Giani Cristina Manetti, in quanto guidava sulla corsia d’emergenza dell’autostrada A11; Manetti ha presentato ricorso, adducendo motivi di salute per spiegare quella scelta. Nell’interrogazione si chiede “se i Ministri siano a conoscenza dei fatti sopra esposti. Se i ministri interrogati siano a conoscenza di eventuali certificati medici allegati al ricorso, da quale professionista siano stati redatti e quando. Se i Ministri interrogati siano a conoscenza di eventuali terze persone che non viaggiavano con la Dott.ssa Manetti ma che siano giunte sul posto dopo l’identificazione ad opera della Polizia Stradale. Se i Ministri interrogati siano a conoscenza se il Governatore Giani abbia avuto colloqui di persona o per telefono con le persone coinvolte nella vicenda compresi gli agenti della stradale in servizio e/o loro superiori, i medici che si sono occupati di un eventuale referto o esponenti della Prefettura a qualsiasi titolo”.
Al momento, la Regione Toscana non ha diffuso comunicazioni ufficiali sul caso. Il presidente Eugenio Giani ha definito la vicenda «una questione personale» del suo capo di gabinetto, ma con l’interrogazione di La Porta, il caso Manetti si prepara a diventare non solo una vicenda giudiziaria, ma anche un tema politico di rilevanza nazionale.


