Levane, scuola media “Mochi”: al via la riqualificazione da 470mila euro

Sono cominciati i lavori di ristrutturazione della scuola media “Francesco Mochi” di Levane per un importo complessivo di 470.000 euro, che permetterà l’efficientamento energetico dell’immobile, consentendo un risparmio di risorse pubbliche e un comfort maggiore. Un progetto necessario per la “Mochi”, visto che l’intervento del 2013 ai controsoffitti era risultato insufficiente per colmare le esigenze della scuola. L’edificio, costruito negli anni ’70, ha grossi problemi di dispersione termica, ma con questo intervento l’istituto sarà dotato di nuovi infissi, compreso il portone principale; sarà realizzato un sistema isolante a cappotto per interni e una nuova copertura del tetto che garantiranno l’efficientamento energetico, nel rispetto delle normative europee in materia. La durata dei lavori è di circa 4 mesi.
In questi due anni è stata avviata una progettazione per una riqualificazione organica, resa possibile grazie all’impegno continuo dell’amministrazione per accedere ai finanziamenti che occorrevano. Sono stati così ottenuti 281.910 euro di contributo regionale con il bando per l’efficientamento energetico degli immobili pubblici; altri 168.654 euro con il finanziamento GSE del “Conto Termico” rivolto alle pubbliche amministrazioni, mentre 19.000 euro vengono erogati direttamente dalle casse comunali.
“I lavori per la ristrutturazione delle nostre scuole restano una priorità assoluta del mio mandato amministrativo“, afferma il sindaco Chiassai Martini, “come ho avuto modo di sottolineare più volte, soprattutto per l’aspetto legato alle manutenzioni e alla sicurezza degli immobili. Ci siamo presi in questi anni l’impegno non facile di trasformare gli edifici esistenti in ambienti sicuri e accoglienti per i nostri figli in grado di accompagnarli al meglio nel percorso di crescita e di apprendimento. Questa amministrazione comunale si è attivata per sfruttare ogni occasione utile per accedere ai finanziamenti messi a disposizione dei comuni come il nostro che, contando solo sulle proprie risorse a bilancio, non può soddisfare le esigenze di una carenza di manutenzioni al patrimonio pubblico che in molti casi dura da 40 anni. Ancora una volta, malgrado il lockdown causato dalla pandemia e la chiusura forzata delle scuole, abbiamo lavorato duramente pensando a settembre, quando i nostri ragazzi, il personale scolastico e le famiglie, dopo l’impegno gravoso di una didattica a distanza, potranno trovare un ambiente più confortevole che testimonierà la nostra rinascita“.