La rottura di Pasqua. Polcri, scontro aperto col centrodestra: “Voglio parlare con i civici e il centrosinistra”

Arezzo – Il clima politico nella provincia di Arezzo si fa incandescente dopo la rottura consumata dal presidente Alessandro Polcri con gli storici alleati del centrodestra. Il segnale di distacco è arrivato in modo netto e inequivocabile nel corso dell’assemblea del gruppo centrista guidato dal sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, dove Polcri ha espresso il proprio avvicinamento politico e l’intenzione di sostenere un progetto distante dagli equilibri tradizionali della coalizione che lo ha portato alla guida della Provincia e del Comune di Anghiari.
La decisione ha provocato una dura reazione da parte dei segretari provinciali di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati, che in un comunicato congiunto definiscono “incompatibile con il centrodestra” la scelta di Polcri di sostenere Del Ghingaro. Le forze del centrodestra parlano apertamente di un’iniziativa che “indebolisce il fronte alternativo in Toscana” e favorisce, di fatto, “solo la sinistra”, andando a “riaprire anche la questione del futuro dell’ amministrazione di Anghiari alle prossime elezioni“.
“Simili iniziative, prive di prospettive concrete di rappresentanza in Consiglio regionale – si legge nella nota – rischiano di essere percepite come espressione di ambizioni personali e non certo come un disegno collettivo a favore del territorio”.
Nel frattempo, dopo Pasqua, Polcri ha annunciato l’avvio di nuove consultazioni per la Provincia “con i civici, il centrosinistra e la parte più moderata del centrodestra“, con l’intento dichiarato di costruire una maggioranza alternativa al centrodestra consolidato. Un passaggio che potrebbe condurre a una ridefinizione profonda degli assetti politici nell’ente provinciale e che ha già provocato uno strappo visibile nelle commissioni consiliari.
L’atteggiamento del presidente della Provincia non ha sorpreso solo per la scelta di campo, ma anche per il tempismo e il metodo: il centrodestra sottolinea come, fino a questo momento, si sia sempre operato all’insegna dell’unità, proprio in virtù del patto politico che nel 2021 aveva garantito a Polcri la riconferma ad Anghiari.
“Nessuno di noi ha mai pensato di dividere il fronte con candidature alternative – affermano i segretari – perché questo avrebbe significato favorire il candidato di sinistra. Polcri è sindaco grazie al sostegno del centrodestra e di forze civiche alternative alla sinistra. È a quella fiducia che dovrebbe rispondere”.
Il rischio, evidenziano i leader della coalizione, è ora quello di compromettere il progetto comune per il governo della provincia e per il futuro politico di territori chiave come Anghiari, dove – è ormai evidente – le prossime elezioni amministrative potrebbero diventare il banco di prova definitivo per misurare le conseguenze di questa rottura.
Nel frattempo, la sensazione condivisa è che la mossa di Polcri rappresenti non solo una fuga in avanti, ma un passaggio destinato a riaprire le dinamiche politiche sia a livello locale che regionale. Il centrodestra, intanto, lancia un appello alla responsabilità e invita Polcri a “rivedere le sue posizioni, evitando scelte divisive che compromettono il progetto di un’alternativa solida e coesa al centrosinistra”.
Il confronto è solo all’inizio. Ma la frattura è ormai conclamata.