La nuova sede per la Polizia Municipale di Arezzo. Rifondazione Comunista Arezzo continua a non vederci chiaro

Ora poiché la domanda gira in città, ancora senza risposta, lo ripetiamo: che bisogno c’era di progettare il nuovo Comando della Polizia Municipale su una proprietà privata in Via Fabio Filzi, invece di sfruttare l’area e le cubature di proprietà comunale disponibili in Via Tagliamento?
Come si fa a resistere alla tentazione di dare credito alle voci che girano?
La Curia si ritrova un immobile inutilizzabile e fatiscente a Saione, in Via Filzi, una stradina stretta a senso unico, che crea problemi di sicurezza e decoro, in una zona dove il mercato immobiliare è piuttosto depresso… Chi mai si sognerebbe di fare un affare comprandolo?
Mica è uno di quegli immobili di pregio che la Curia possiede nel centro storico o in campagna!
Quale migliore occasione per risolvere la questione mettendoci il Comando della Polizia Municipale?
Peccato che i soldi non sono della Giunta, ma sono dei cittadini e delle cittadine di Arezzo.
E di un Comune che non riesce nemmeno a vendere i gioielli di famiglia che possiede nel centro storico, ma trova il modo di investire sulle proprietà private.
E poi, anche questo parere della Commissione dell’Agenzia del Demanio per la verifica di congruità del prezzo di acquisto dell’immobile?
Che senso ha?
A dare ascolto alle famose voci che circolano, si sente dire che l’immobile non lo compra mica il Comune, così fra l’altro si evita di dover formalizzare un atto di acquisto che presenterebbe inquietanti aspetti passibili di attenzione da parte della Corte dei Conti, ma che si sta preparando una specie di gioco delle tre carte, una di quelle operazioni fanta-finanziarie che permettono alle pubbliche amministrazioni di agire nel diritto pubblico ma come fossero privati. Anche su questo staremo a vedere.
Intanto però 56.000,00 € per la progettazione preliminare di ristrutturazione di un immobile di proprietà altrui sono stati già stanziati (da parte del Comune, non della Curia, né di altri Istituti). E si dice che la progettazione stia procedendo spedita, tant’è vero che ai gruppi di valutazione costituiti in Comune hanno già mostrato delle planimetrie con già l’indicazione dei vari uffici e locali da destinare al personale e al pubblico!
E sono state convincenti, tanto da far cambiare idea a molti di coloro fra i futuri destinatari che qualche mese fa avevano molte preoccupazioni.
Ma come avrà fatto il bravo ingegnere (incaricato con affidamento diretto, senza alcuna selezione) a progettare senza le chiavi dell’immobile di Via Fabio Filzi, che per ora sono ancora nel portachiavi del Vescovo?
A occhio?
Il Sindaco e il suo staff diranno: però insomma, questi di Rifondazione Comunista stanno insinuando pesantemente.
No, stiamo solo riportando ciò che si sente dire in giro, al bar, sfogliando la stampa locale appoggiata nel frigo dei gelati.
E poi, quando un politico vuole sgombrare il campo da insinuazioni e sospetti ha una sola strada maestra davanti: quella della trasparenza.
Invece, da oltre un anno vediamo solo atti dai contenuti contraddittori, all’interno di numerose variazioni di procedimento.
E quando qualche consigliere comunale chiede di scoprire le carte, nessuno ha il coraggio di mostrarle.
Noi stiamo ancora aspettando di sapere.
Sai com’è: il paese è piccolo, e la gente (e l’agente) mormora.