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lunedì | 01-12-2025

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Politica

Giustizia. Assemblea Nazionale Noi Moderati, nasce il Comitato per il Sì alla riforma

Il Comitato si propone come spazio di confronto e mobilitazione per costruire un Sì consapevole alla riforma della giustizia, unendo l’area riformista e sensibilizzando la società civile.
È stato nel cuore dell’Assemblea Nazionale di Noi Moderati, al Marriott Park Hotel di Roma, che ha preso forma il Comitato per il Sì, iniziativa politico–civica volta a dare stabilità al fronte riformatore nell’area di centro.
Il Comitato, promosso da amministratori, dirigenti e parlamentari del centro-destra, tra cui l’onorevole Renata Polverini e il Presidente Gaetano Scalise, si propone come spazio di confronto e mobilitazione per costruire un Sì consapevole e di sostanza alla riforma della giustizia, unendo l’area riformista e sensibilizzando la società civile.
La nascita di questo Comitato riflette la crescente domanda di rappresentanza politica dell’area centrale della coalizione, trasformandola in una piattaforma organizzata il cui messaggio è che “responsabilità significa scegliere, e scegliere significa schierarsi.”
L’adesione di Arezzo è stata immediata e convinta. Il Commissario Provinciale di Noi Moderati, Marco Casucci, e il responsabile locale, Sonia Rosini, hanno confermato la piena intenzione di unirsi al Comitato referendario.
“Il nostro intento è quello di essere parte protagonista nella campagna referendaria per far sì che il referendum confermativo possa portare davvero una effettiva riforma della giustizia di cui tutti gli italiani hanno bisogno -dichiara Marco Casucci-. Cercheremo di far sì che il referendum si svolga sull’argomento giustizia, e che non abbia altri risvolti politici. Noi Moderati ribadisce la necessità di una giustizia più giusta, equa, moderna e funzionale.”
“Le forze di opposizione di Sinistra hanno espresso contrarietà, presentando il referendum come un attacco alla magistratura – sottolinea Sonia Rosini -. In realtà, si configura come uno strumento volto a rafforzare le garanzie degli organi giudicanti e a rendere più equilibrato il rapporto tra accusa e giudizio, tutelando i diritti di tutti i cittadini.”