Diffida a Sei Toscana, Casagni e Fabbroni: “Spettacolino di Agnelli, problemi non risolti”

“Quest’anno – spiegano in una nota i due consiglieri di opposizione – le bollette sono cresciute e il servizio è andato a picco: in giro si vedono sacchetti ammucchiati, spazzatura per le strade e cassonetti strapieni. Immancabilmente ogni estate il problema si ripete. E immancabilmente il sindaco ci propina il suo spettacolino fatto di proteste e diffide al gestore del servizio. L’anno scorso fece perfino un esposto alla procura: «per i disservizi causati da Sei Toscana in queste ultime settimane a tutela dei miei cittadini e a salvaguardia di un territorio come il nostro, ammirato e apprezzato anche dai molti turisti presenti». Risultato finale? Zero, infatti, dopo un anno la situazione è la stessa. Che cosa abbia fatto in un anno Agnelli per migliorare le cose è un mistero.
E quindi, visto che le cose erano come un anno prima, il Sindaco ha fatto un’altra diffida a SEI toscana, i problemi di castiglioni sono sempre colpa di qualcun altro, invece, in questo caso, il Sindaco è il primo responsabile.
In primo luogo perché l’organizzazione del servizio è programmata e concordata dal Comune insieme a SEI Toscana per cui, se le cose non vanno, questo dipende non solo da una cattiva gestione ma anche da una pessima organizzazione . E visto che ha avuto un anno di tempo per organizzarsi Agnelli dovrebbe diffidare oltre alla SEI, anche se stesso.
Secondo, i problemi non si risolvono con la carta bollata ma tirandosi su le maniche. Invece di limitarsi a censire i disservizi, ben 99 secondo Agnelli, era meglio se organizzava una “task force comunale” (operai e tecnici), per sistemare l’emergenza e poi rimettere il conto alla SEI.
Terzo, se la situazione è precaria dal punto di vista igienico sanitario e del decoro urbano il Sindaco, come autorità sanitaria, oltre alla diffida, doveva fare una ordinanza per costringere la SEI a intervenire, magari con i doppi turni, per sistemare le cose.
Agnelli tutte queste cose non le ha fatte per menefreghismo e incompetenza, preferendo una bella foto sui giornali ad un intervento concreto e risolutivo”.