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lunedì | 02-06-2025

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Decreto Sicurezza, si alza la temperatura dello scontro Ceccarelli/Nisini: “Un testo pericoloso e populista”. “No, difende la legalità, chi lo attacca non lo ha letto”

È scontro aperto sul nuovo Decreto Sicurezza varato dal Governo Meloni. Dopo l’approvazione in Consiglio regionale della mozione presentata dal PD per chiederne la riscrittura, il capogruppo dem Vincenzo Ceccarelli ha duramente criticato il provvedimento, definendolo un testo “populista, con tratti incostituzionali”, che “riproduce il modello Orban”. Immediate le repliche, tra cui quella dell’on. Tiziana Nisini (Lega), che ha accusato Ceccarelli di disinformazione e di difendere l’illegalità per fini politici.

Sicurezza: approvata mozione che chiede di riscrivere il decreto del Governo Meloni

La posizione di Ceccarelli: “Un decreto autoritario, illiberale e inutile”

Per Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, il Decreto Sicurezza rappresenta una minaccia ai diritti fondamentali. “Se gli effetti saranno simili a quelli dei precedenti decreti firmati dall’allora ministro Salvini – ha detto – c’è poco da stare sereni. Quei provvedimenti hanno espulso migliaia di migranti dai percorsi di integrazione, consegnandoli alla marginalità sociale o alla criminalità organizzata”.

Ceccarelli ha sottolineato come non solo il PD, ma anche soggetti istituzionali terzi, come l’Associazione Nazionale Magistrati, abbiano espresso critiche alla forma e al merito del provvedimento:

“Non c’erano condizioni di urgenza. Si poteva seguire l’iter parlamentare, coinvolgendo anche le opposizioni in un confronto serio sui temi più sensibili”.

Secondo il consigliere regionale, il decreto introduce pene sproporzionate per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate, anche se pacifiche, mettendo nel mirino proteste studentesche e iniziative civiche. “Punire chi manifesta nel rispetto della Costituzione è un tratto illiberale e autoritario, non è così che si risolvono i problemi di sicurezza. Serve invece investire nella giustizia, nella qualità del sistema carcerario e non nei CPR, strutture di detenzione spesso al limite della legalità”.

Ceccarelli ha inoltre sollevato perplessità sull’estensione dei poteri dei servizi di intelligence, definendola “una norma che apre la porta a potenziali abusi e a una deriva autoritaria”, e ha richiamato l’attenzione sulle critiche di organismi internazionali, tra cui esperti delle Nazioni Unite, che hanno espresso timori per l’impatto discriminatorio su minoranze e migranti.

“Si vuole riprodurre un modello repressivo e autoritario – ha concluso – e gli italiani hanno il diritto di saperlo”.

La replica di Nisini: “Difendiamo le persone perbene, non chi blocca le strade”

A stretto giro, è arrivata la risposta dell’onorevole Tiziana Nisini (Lega), che ha accusato Ceccarelli di “pura disinformazione qualunquista”:

“Chi attacca il decreto o non lo ha letto, o difende l’illegalità per calcolo politico. Questo provvedimento colpisce chi occupa abusivamente case, chi truffa gli anziani, chi borseggia in metropolitana e introduce maggiori tutele per le forze dell’ordine. È folle definire ‘riduzione degli spazi di democrazia’ la possibilità per i cittadini di andare al lavoro o in ospedale senza essere bloccati da manifestanti”.

Nisini ha ribadito che il DL Sicurezza ha come obiettivo rafforzare la legalità e proteggere i cittadini onesti:

“Chi oggi si straccia le vesti per visibilità, domani dovrà spiegare perché ha scelto di non stare dalla parte delle persone perbene. La sinistra si rassegni: il tempo dell’impunità è finito”.

La controreplica di Ceccarelli: “Chi legge solo titoli urla alla legalità, ma ignora la Costituzione”

Non si è fatta attendere la controreplica di Ceccarelli, che ha risposto duramente alle accuse di Nisini:

“Quando si arriva a dire che chi critica il decreto lo fa per difendere l’illegalità, si è già oltre ogni confronto civile e democratico. È proprio questo il punto: chi urla alla legalità, spesso legge solo i titoli e ignora i principi fondamentali della nostra Costituzione, che tutela il diritto di manifestare, il dissenso e la libertà di espressione”.

“Definire ‘qualunquismo’ l’allarme lanciato da magistrati, avvocati penalisti, costituzionalisti ed esperti ONU – ha aggiunto – dimostra una preoccupante miopia istituzionale. La vera legalità si costruisce con il dialogo, non con i decreti d’urgenza scritti per propaganda, e men che meno reprimendo chi manifesta pacificamente”.

Ceccarelli ha infine ribadito:

“La Lega continua a inseguire modelli autoritari. Noi invece difendiamo una democrazia matura, dove i diritti non si comprimono per inseguire il consenso facile”.

Il dibattito resta acceso e si prevede che il confronto politico sul Decreto Sicurezza continuerà a lungo, anche nei territori, tra chi lo considera uno strumento per difendere l’ordine e chi, invece, teme un pericoloso passo indietro sui diritti civili.

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