Crossodromo di Ponte alla Chiassa: “Ennesima figuraccia della Giunta Ghinelli”

“La mancata riapertura del crossodromo di Ponte alla Chiassa rappresenta l’ennesima dimostrazione della superficialità con cui l’Assessore Scapecchi e la Giunta Ghinelli hanno gestito questa vicenda,” attaccano i consiglieri comunali del Partito Democratico di Arezzo, Donato Caporali, Giovanni Donati e Alessandro Caneschi.
“Bastava un minimo di attenzione e un semplice confronto con l’Assessore Lucherini e con gli uffici comunali per comprendere che la riapertura del crossodromo non era tecnicamente fattibile. Invece si è preferito procedere senza valutare le criticità evidenti, creando disagi a tutti,” sottolineano i consiglieri dem.
Già nel corso del Consiglio Comunale di marzo, il gruppo del PD aveva lanciato l’allarme: “Abbiamo provato fin dall’inizio a far capire all’Assessore Scapecchi che quel bando avrebbe causato solo problemi, sia ai cittadini di Ponte alla Chiassa e Giovi, sia all’associazione che si sarebbe trovata, suo malgrado, a gestire una situazione impossibile.”
La decisione finale della commissione tecnica del Comune di Arezzo, che ha sancito l’impossibilità di riaprire il crossodromo, viene salutata come “un risultato positivo, frutto di una battaglia portata avanti insieme ai residenti della zona, che avevano raccolto oltre 500 firme per dire no a un progetto insostenibile.”
Non mancano le critiche all’amministrazione: “L’Assessore Scapecchi e la Giunta Ghinelli hanno sperperato risorse pubbliche e creato illusioni tra le associazioni sportive motociclistiche, proponendo una localizzazione che era evidentemente inadatta da tempo, anche agli occhi di chi non è esperto della materia.”
Dal gruppo consiliare del Partito Democratico arriva una richiesta chiara: “Invitiamo la Giunta a voltare finalmente pagina, individuando un’area idonea per un nuovo crossodromo, che possa davvero rispondere alle esigenze degli sportivi senza creare problemi alla cittadinanza. Allo stesso tempo, chiediamo che l’ex area del crossodromo di Ponte alla Chiassa venga destinata ad attività compatibili con il territorio, con il rispetto dei centri abitati, dell’area fluviale e dell’ambiente circostante.”