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domenica | 13-07-2025

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Coronavirus, Casi: “Tuteliamo malati cronici con ingressi appositi al San Donato”

“Fino ad oggi abbiamo sentito parlare davvero poco della tutela delle persone che già hanno problemi di salute e a causa delle patologie di cui già soffrono rischiano maggiormente la vita in caso di contagio da questa forma di coronavirus. Le procedure messe in atto in tutto il Paese daranno appieno i loro frutti solo quando saremo in grado di salvaguardare tutti questi soggetti, limitando al massimo ogni tipo di rischio. Considerando tutto questo, abbiamo riscontrato che nell’ospedale di Arezzo sono stati chiusi gli ingressi laterali, alle scale 4 e 5, a cui accedono normalmente le persone portatrici di patologie croniche.

Per garantire maggiore sicurezza alla salute di queste persone, credo che sia necessario che nell’ospedale della città di Arezzo, così come in tutti gli ospedali del nostro Paese, siano adottate misure di salvaguardia nei confronti dei soggetti più a rischio, portatori di malattie croniche come i diabetici, i cardiopatici, gli emodializzati, gli oncologi, insufficienti renali eccetera. Tutte queste persone andrebbero messe nelle condizioni di evitare qualsiasi fonte di contagio in ospedale, luogo dove il paziente deve recarsi per cure e controlli obbligatori. Inoltre nell’ingresso principale dell’ospedale è stata decisa la chiusura della porta automatica, obbligando quindi all’uso in entrata e in uscita di una porta con la maniglia, per cui l’inquinamento delle mani viene favorito sia nell’entrare che nell’uscire. Quindi ulteriore fonte di contaminazione.

Ritengo di fondamentale importanza che le figure competenti nel settore mettano in atto degli ingressi appositi, controllati, che permettano alle figure più a rischio di accedere con sicurezza; al contrario, gli ingressi attuali (addirittura ristretti) portano ad un maggior afflusso di persone all’interno della struttura, e quindi ad un maggiore rischio di contagio. Auspico che vengano prese nel minor tempo possibile tutte le precauzioni del caso, per evitare situazioni di grave pericolo per tutte le persone davvero a rischio”.