Conti in emergenza e amministrazione bloccata, Consiglio Provinciale alla prova del nove

Dopo che Il consiglio provinciale non ha potuto svolgersi per due volte consecutive a causa della mancanza del numero legale per l’assenza del centrodestra in aperto conflitto con il presidente Alessandro Polcri, oggi è stata convocata una nuova seduta, con al centro il terzo tentativo di approvazione del bilancio consuntivo 2024. Una situazione di stallo che rischia di paralizzare l’intero ente. Lo schema del Rendiconto (Consuntivo) 2024, il documento finanziario più importante dell’anno. era già stato validato tecnicamente e aveva ricevuto il via libera dalla maggioranza dei sindaci (sebbene con un parere ponderato negativo a causa del voto contrario del Comune di Arezzo). Nel frattempo, il presidente Polcri ha rinnovato l’appello, durante la recente visita dal Prefetto di Arezzo, “al senso di responsabilità dei consiglieri, affinché si possa procedere al più presto all’approvazione definitiva”.
Alle porte c’è lo spauracchio commissariamento dell’Ente:
“Il commissariamento sarebbe un atto grave – ha dichiarato Polcri – che metterebbe in discussione la fiducia nei confronti dei rappresentanti eletti e aprirebbe una fase delicata per l’ente. Non possiamo permetterci che la Provincia si fermi, anche perché lo stallo blocca assunzioni, investimenti, utilizzo dell’avanzo e accesso al credito per i progetti futuri. Siamo in un momento in cui è fondamentale mettere da parte le logiche di parte e agire nell’interesse del territorio.”
Provincia, Polcri dal Prefetto: “Appello al senso di responsabilità”. E esclude mire regionali
Si muove intanto il Pd, che ha incontrato i lavoratori: “La Provincia – si legge in una nota del provinciale – è ostaggio delle divisioni interne al centrodestra e di un presidente assente”. “Una Provincia in grave difficoltà, sempre più isolata, senza guida e senza prospettiva. Un Ente pubblico lasciato alla deriva da una maggioranza di centrodestra che si è sottratta alle sue responsabilità, e da un Presidente, Alessandro Polcri, ormai distante dai problemi reali del territorio.” Così il Partito Democratico provinciale di Arezzo commenta la situazione critica emersa durante un incontro promosso il 15 luglio, che ha visto coinvolti i rappresentanti comunali e provinciali del PD, il gruppo consiliare “Centrosinistra per Arezzo” e le organizzazioni sindacali CGIL e CISL.
“È emblematico il caos sul bilancio consuntivo 2024 – spiegano dal PD – che per la terza volta consecutiva verrà portato in approvazione, nonostante il centrodestra abbia avuto pieno controllo politico dell’Ente. Una maggioranza che ha assunto deleghe e assessorati, ma che oggi diserta il consiglio provinciale, lasciando la Provincia bloccata, nell’indifferenza totale verso i cittadini.”
La denuncia del Partito Democratico non si limita ai ritardi amministrativi, ma evidenzia “un clima di paralisi istituzionale, frutto di logiche personalistiche e di bassa politica, totalmente slegate dalle esigenze reali della provincia”.
Dall’incontro con le rappresentanze sindacali è emerso un quadro preoccupante: “I lavoratori hanno parlato chiaro: la Provincia versa in uno stato di abbandono, con carenze di personale drammatiche, risorse economiche ridotte al minimo, entrate in continuo calo e una gestione amministrativa che non riesce a stare al passo con le emergenze del territorio. Tutto questo mentre il presidente Polcri si è completamente defilato dal suo ruolo politico, lasciando soli dirigenti e dipendenti”.
Il PD punta il dito anche sulle conseguenze concrete di questo blocco amministrativo: “Sono bloccate assunzioni e trasferimenti già avviati, i progetti del PNRR rischiano di saltare mettendo a rischio fondi essenziali, l’avanzo di amministrazione non è utilizzabile e servizi primari come la manutenzione delle strade, del verde pubblico e delle scuole sono completamente fermi proprio nei mesi cruciali per eseguire i lavori, anche quelli legati alla sicurezza e all’efficientamento energetico”.
Un’analisi condivisa anche dal gruppo consiliare “Centrosinistra per Arezzo”, che ringrazia le organizzazioni sindacali per la disponibilità al confronto: “Il dialogo con chi lavora ogni giorno negli uffici provinciali ci ha permesso di avere un quadro chiaro della situazione e lo porteremo in Consiglio Provinciale già nel prossimo appuntamento del 18 luglio”.
La posizione del Partito Democratico è netta: “Continueremo a sostenere una linea di responsabilità istituzionale, nell’interesse degli enti locali, dei dipendenti pubblici e dei cittadini. Resteremo lontani dalle logiche di chi ha scelto di affondare la Provincia per meri giochi di potere. Il centrodestra ha precise responsabilità politiche e amministrative per questo disastro, e il Presidente Polcri non può sottrarsi: oggi la crisi dell’Ente porta la sua firma”.
Dal centrodestra si fa sentire Francesco Lucacci (FdI): “Il segretario Croci appare una epigone perfetta della Schlein: apre bocca e le dà fiato in tema di Provincia, dicendo cose senza senso. Appare surreale il comunicato del PD e della segretaria Provinciale Croci che accusa il centrodestra delle difficoltà amministrative di una provincia che ha un presidente eletto dal PD senza una maggioranza di sinistra che lo potesse sostenere al tempo e lo sostenga adesso. Ci dovrebbe ancora spiegare la Croci per quale motivo, salvo un consigliere che si rifiuta di votare il bilancio, gli altri Consiglieri Provinciali di espressione PD, siano tutti alla corte del signor presidente Polcri pronti a votare il consuntivo 2024 e le altre pratiche di variazione di bilancio. Auguriamo al segretario Croci di far pace con il cervello e soprattutto capire che intenzioni hanno i suoi colleghi di partito, Ceccarelli e Brandi, in testa. Loro hanno creato questo assurdo personaggio, candidandolo nel dicembre 2022. Il centrodestra sta cercando di cacciarlo dopo che lui si è rifiutato di mantenere la parola data di andarsene. Smetta il PD di fare i giochini e cercare di governare la provincia in modo etero diretto e di tenere il sacco al signor Polcri“.