Politica
Comandante della Polizia Locale, Romizi attacca: “Concorso politicamente inopportuno a fine mandato”
Arezzo – «Un atto di arroganza politica che non rispetta il minimo galateo istituzionale». È senza mezzi termini il giudizio di Francesco Romizi, capogruppo di Arezzo 2020, sul bando di concorso per il nuovo comandante della Polizia Locale del Comune di Arezzo.
In una nota, Romizi punta l’attenzione sul tempismo della procedura, che porterà all’individuazione del nuovo dirigente a metà marzo 2026, quando le prove concorsuali – iniziate a febbraio – saranno concluse. «È questa la data da segnarsi nel calendario – osserva – perché segnerà di fatto l’ultimo colpo di coda degli undici anni di amministrazione di centrodestra».
Secondo l’esponente di opposizione, la scelta di procedere ora all’individuazione di una figura così rilevante appare politicamente fuori luogo. «Si tratta della nomina di un dirigente di enorme importanza – sottolinea Romizi – chiamato a guidare un servizio che sfiora le cento unità di personale e rappresenta un pilastro delle politiche di sicurezza e del rispetto dei regolamenti amministrativi».
Il nodo, per Arezzo 2020, non è tanto la legittimità formale del concorso, quanto l’opportunità politica dell’operazione. «La prossima amministrazione comunale – evidenzia Romizi – si troverà inevitabilmente vincolata a una scelta compiuta al novantesimo minuto dalla precedente. Un modo di agire che non tiene conto del passaggio istituzionale imminente».
Non manca, infine, la preoccupazione legata al possibile cambio di profilo alla guida del Corpo. «Si profila il rischio concreto di non avere più un comandante “aretino”, un vero uomo di strada e profondo conoscitore della realtà locale come Aldo Poponcini», afferma Romizi.
A suo giudizio, una soluzione alternativa sarebbe stata possibile e più lineare: «Una semplice deroga di pochi mesi avrebbe consentito al comandante attuale di concludere il proprio mandato in modo coerente con quello politico, secondo una logica di buon senso e correttezza istituzionale».
Una presa di posizione netta che riaccende il dibattito politico in città, a poco tempo dall’avvio della campagna elettorale e in un momento in cui ogni scelta amministrativa viene inevitabilmente letta anche alla luce del futuro assetto di Palazzo Cavallo.



