Chimera ad Arezzo, Andreani: “Ritorno temporaneo occasione per la città”

Finalmente uno spiraglio. Senza entrare nell’agone delle polemiche politiche, che rasentano perfino il personale, mi preme tornare sul focus della questione: a poco più di cinque anni di distanza dall’approvazione in Consiglio Comunale, a fine settembre 2016, di una mozione sul ritorno della Chimera ad Arezzo che ebbi l’onore di illustrare, si torna a dibatterne con prese di posizione e articoli nella stampa. Dibattito spero propedeutico a quello che sarà il passo decisivo: la sua formale richiesta di prestito. Arezzo è sicuramente la sede naturale di un evento culturale di alto livello dedicato alla Chimera. Come Consiglio Comunale, nell’occasione sopra ricordata, mettemmo al centro di ogni considerazione il territorio e la città, la sua crescita economica fondata sul turismo e la riscoperta della nostra identità storico-culturale: il segnale che provenne fu chiaro con la mozione approvata all’unanimità.
Chiedo a questo punto che analoga condivisione d’intenti animi tutte le forze politiche, sociali e produttive. Su questo obiettivo occorre lavorare in sinergia, anche con altri Comuni della provincia in grado d’integrare, con i loro tesori e in percorsi tematici, quanto potrebbe offrire con il ritorno della Chimera, il capoluogo. Ricordo nel 2019, come Arezzo rimase sotto i riflettori per circa un mese grazie al manufatto etrusco, esposto dinanzi ai grandi del mondo in occasione del G7 della cultura che si svolse a Palazzo Vecchio. Seppur indirettamente, visto che il bronzo non lasciò comunque Firenze, la nostra città poté beneficare di un ritorno importante in termini d’immagine. Pensiamo, di conseguenza, a quello che potrebbe essere nel caso in cui la Chimera sia qui, ‘attrice protagonista’ in una prestigiosa location cittadina. Auspico, quindi, che Arezzo resti unita: è l’occasione per la sua consacrazione definitiva come meta di qualità, il prestigioso sigillo a coronamento di anni di costante crescita turistica.