Caso Coingas, Brandi: “Garantista, nessuno colpevole fino a condanna, ma io mi dimisi”

“Un amico mi ha inviato, io ne avevo perso la memoria, il comunicato che feci otto anni orsono, quando mi dimisi dalla presidenza di Estra. Erano giorni turbolenti, pieni di fiele, giorni molto amari per me, forse dolci per altri. Quelle dimissioni non erano obbligate ma, viste le circostanze che avevano coinvolto il comune di Castiglion Fiorentino, rassegnai le dimissioni pur non avendo ricevuto, all’epoca, nessun avviso di garanzia. Alcuni amici mi dissero che ero un pazzo e mi ricordarono il vecchio detto ‘dismesso ma mai dimesso’, come a dire: ‘resta sotto traccia ma rimani al tuo posto’. Questo comportamento non era nelle mie corde e me ne andai.

Dopo otto lunghi anni sono stato assolto con formula piena dalle accuse seguite alle vicende castiglionesi. Otto anni son lunghi, ma mi sono serviti ad acquisire due doti che mi difettavano: la pazienza e la serenità di giudizio. Per questo oggi guardo con pacatezza al passato, anche se rimane il rimpianto di aver bruciato un pezzo importante della mia vita inseguendo sentenze e tribunali. Una cosa che però non riesco a cancellare e quando ci ripenso mi ritorna in bocca un sapore aspro, è il modo in cui alcuni esponenti del mio partito mi hanno trattato, cosi come rimangono indelebili certi commenti sui social che mi auguravano una morte lenta e piena  di sofferenza. A chi, oggi, mi chiede un parere sui fatti che coinvolgono alcuni amministratori di Coingas, Estra e del comune aretino, rispondo che ero e rimango un garantista, se non altro per aver provato sulla mia pelle quello che significa il pubblico ludibrio. Perciò nessuno è colpevole fino a condanna definitiva. La coscienza del proprio ruolo pubblico e la responsabilità politica sono un’altra cosa e attengono a una diversa sfera dell’agire. Io all’epoca scelsi la strada delle dimissioni, ma non posso parlare a nome di altri“.