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Casa di Comunità “hub” a Castiglion Fiorentino, Rinascimento Castiglionese: “Ora servono servizi reali, non solo promesse”
CASTIGLION FIORENTINO – «Se oggi la Casa della Salute di Castiglion Fiorentino è diventata, almeno sulla carta, una Casa di Comunità “hub”, non si tratta di un colpo di fortuna». Lo afferma Paolo Brandi, capogruppo del Gruppo Rinascimento Castiglionese, intervenendo sul presente e sul futuro della struttura sanitaria cittadina.
«Anni fa – ricorda Brandi – un’idea innovativa, nata dall’intuizione di Bruno Benigni, evitò la vendita dell’ospedale e trasformò quella che poteva essere una dismissione in un servizio per la comunità. Castiglion Fiorentino fu una delle prime esperienze di Casa della Salute in Italia. Ci furono polemiche anche molto dure, ma quello è il passato. Oggi ci interessa capire cosa sta succedendo adesso».
Nei giorni scorsi la struttura è stata oggetto di una visita istituzionale da parte dell’assessora regionale alla sanità e dei vertici dell’ASL, alla presenza del vicesindaco e dell’assessore comunale competente. Un segnale ritenuto positivo, ma non sufficiente.
«È giusto che la Regione venga sul territorio e verifichi direttamente la situazione – sottolinea Brandi – ma una visita, da sola, non basta. Ora servono atti concreti, impegni chiari e soprattutto tempi certi».
Ma cosa dovrebbe essere, nella sostanza, una Casa di Comunità hub?
«Al di là dei tecnicismi – spiega il capogruppo di Rinascimento Castiglionese – una vera Casa di Comunità hub dovrebbe rappresentare il cuore della sanità territoriale: medici di medicina generale, infermieri di comunità, specialisti ambulatoriali, diagnostica di base, punto prelievi, servizi consultoriali, assistenza sociale integrata e continuità assistenziale. E soprattutto un’apertura ampia, idealmente H24 e sette giorni su sette, per rispondere ai bisogni sanitari non urgenti ma fondamentali dei cittadini».
Secondo Brandi, però, tra il progetto e la realtà permane ancora una distanza significativa.
«Negli anni – afferma – il progetto originario della Casa della Salute è stato progressivamente svuotato, per responsabilità politiche e tecniche. Oggi si cerca di recuperare in fretta ciò che è stato trascurato troppo a lungo».
Da qui una serie di domande puntuali, che Rinascimento Castiglionese rivolge alle istituzioni competenti dopo le recenti visite ufficiali:
«A che punto sono realmente i lavori? Quali servizi saranno garantiti nero su bianco, con accordi chiari con l’ASL? Esiste un progetto concreto per il nuovo parcheggio? Quale sarà la destinazione del terzo piano? Quali risorse economiche aggiuntive verranno attivate e con quale personale? E soprattutto: come si intende risolvere in tempi brevi il problema del pediatra?».
«Sarebbe anche utile – aggiunge Brandi – sapere cosa si sono detti, nel dettaglio, i nostri amministratori e l’assessora regionale durante l’incontro».
La conclusione del Gruppo Rinascimento Castiglionese è netta:
«Le visite istituzionali hanno senso solo se producono conseguenze concrete. Altrimenti rischiano di assomigliare alle visite pastorali di qualche secolo fa: una presenza formale, qualche parola, e poi tutto rimane com’era. La sanità di prossimità non vive di slogan, ma di scelte chiare, tempi certi e servizi reali».




