Cabina di regia sui treni, Chiassai Martini non risparmia nessuno

Trasporto ferroviario, Silvia Chiassai Martini, Sindaco di Montevarchi, accusa: “Pendolari esclusi dalla cabina di regia e nessun controllo sul contratto Trenitalia. In dubbio la Direttissima dal 2026”. Il rischio concreto è che, a partire dal 1 gennaio 2026, i treni regionali sotto i 200 km/h vengano dirottati dalla Direttissima alla linea lenta, con gravi ripercussioni sulla qualità del servizio per i pendolari. È quanto emerso nel recente incontro tra le Regioni Toscana, Umbria e Lazio, Trenitalia, RFI e i sindaci dei territori del Valdarno aretino e fiorentino e di alcune aree umbre e laziali. Una riunione che ha suscitato la dura reazione della sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, che denuncia la totale esclusione dei pendolari dal confronto istituzionale.
Cabina di regia sul trasporto ferroviario: i sindaci del Valdarno chiedono risposte concrete
«È gravissimo che la cabina di regia, da me sollecitata già a giugno per affrontare le criticità del trasporto ferroviario nel Valdarno, si sia svolta senza la presenza del Comitato dei Pendolari, principale referente per rappresentare i disagi reali dei cittadini – afferma Chiassai Martini –. Non solo non sono stati invitati, ma l’assessore Baccelli non si è nemmeno degnato di ricontattarli, un silenzio che considero una mancanza di rispetto istituzionale e civile verso migliaia di utenti».
La sindaca punta il dito anche contro la mancata vigilanza sugli impegni contrattuali con Trenitalia:
«Secondo la normativa ART, i convogli regionali dovevano essere sostituiti entro il 2024 con treni moderni, idonei a viaggiare in Direttissima. La Regione aveva il compito di monitorare il rispetto del contratto. Eppure, siamo arrivati a una deroga per il 2025 che scade a breve e nessuno si è attivato per ottenere un’ulteriore proroga o una garanzia sui nuovi mezzi».
Preoccupano soprattutto l’inerzia delle Regioni e il loro atteggiamento passivo rispetto a Trenitalia:
«È evidente la totale assenza di controllo – denuncia la sindaca – e cosa ancora più grave è che il problema, annunciato da tempo, sia stato ignorato dalle Regioni che avrebbero dovuto gestirlo. A pochi mesi dalla scadenza della deroga, sono i sindaci a dover richiamare l’attenzione sul tema, pur non avendo competenze dirette in materia».
La sindaca plaude invece alla proposta della Regione Umbria, sottolineando una significativa differenza di approccio:
«Condivido la proposta avanzata dall’assessore umbro, che ha aperto alla possibilità di ristori economici per gli abbonati, anche tramite l’utilizzo gratuito di convogli Intercity e Frecciargento. Sarebbe un atto concreto di attenzione verso i pendolari, soprattutto se si coinvolgesse anche Trenitalia con un impegno economico diretto».
Al contrario, Chiassai Martini critica duramente l’immobilismo della Regione Toscana:
«L’assessore Baccelli si è limitato a scaricare ogni responsabilità sul tavolo del Ministero dei Trasporti, senza prendere impegni concreti. È l’ennesima prova di un approccio passivo e inadeguato da parte della Regione, che da fine 2024 avrebbe dovuto attivare un tavolo politico nazionale con il Ministero e ART».
La sindaca conclude ribadendo le priorità per il Valdarno:
«È inaccettabile che, dopo anni di disagi, non ci siano garanzie sul destino del Valdarno. Ho chiesto con forza che i nuovi treni a 200 km/h, attesi per il 2026, vengano destinati a questo territorio, dove da troppo tempo il servizio ferroviario è carente. Non possiamo tollerare che il 60% dei nuovi mezzi sia stato già assegnato altrove in Toscana. Con rammarico devo constatare anche il silenzio del presidente Giani, che continua a ignorare il diritto fondamentale alla mobilità per migliaia di toscani che ogni giorno prendono il treno per lavorare o studiare».
Chiassai Martini conclude: «Serve una svolta immediata. Il trasporto ferroviario non può essere gestito con superficialità e scaricabarile istituzionale. I pendolari meritano rispetto e risposte».