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lunedì | 26-05-2025

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Barzanti: “Vogliamo ricostruire il sistema sanitario toscano distrutto da Rossi e dal Pd”

“Vogliamo una sanità pubblica di qualità. Vogliamo che chi guadagna meno di 30mila euro possa accedere gratuitamente al servizio sanitario. Se dovessimo andare al governo della regione, aboliremo l’intramoenia, cioè la possibilità, per i medici, di svolgere al mattino l’attività professionale nel servizio pubblico e al pomeriggio di fare visite e prestazioni a pagamento”.

Sull’abolizione del superticket, ha precisato: “La quota aggiuntiva dei dieci euro sulle visite mediche specialistiche e sugli esami clinici venne introdotta nel 2007 dal Governo Prodi. Ma rimase lettera morta fino al 2011, quando a Palazzo Chigi c’era Berlusconi. Negli ultimi anni alcune regioni sono intervenute su questa misura. La prima è stata l’Emilia-Romagna che, nel luglio 2018, ha abolito il superticket per redditi fino ai 100mila euro lordi, lasciando chiaramente il ticket ordinario. L’ultima, nel marzo 2020, è stata la Lombardia. La Toscana, sempre nel marzo di quest’anno, l’ha invece modulato in base al reddito, lasciandolo per quelli più alti. Adesso la nuova misura uniformerà i vari provvedimenti regionali e sarà valida per tutti i cittadini italiani a prescindere dal reddito. Rimarranno i ticket ordinari, variabili a seconda delle prestazioni usufruite“.

Quello che tuttavia occorre, secondo Barzanti, è il riordino totale del sistema sanitario e in questo ambito la revisione dei ticket. “È del tutto evidente che la scelta di abolire il superticket è stata una mossa elettorale del Pd e dei Cinque Stelle che guidano il governo nazionale. Quello che occorre, invece, è il riordino completo del servizio sanitario nazionale con la restituzione allo Stato della piena individuazione dei Livelli essenziali di assistenza e la loro messa in pratica. In quest’ottica il Pci propone la revisione totale dei ticket sanitari in base al principio di progressività con l’abolizione completa degli stessi per chi guadagna meno di 30mila euro l’anno e con la realizzazione di una vera e uniforme gradualità su tutto il territorio nazionale per chi, guadagnando più di 30mila euro, sarà chiamato a pagare il ticket. Come Pci, inoltre, proponiamo anche l’introduzione di un importo quale limite massimo annuale di spesa, al raggiungimento del quale cesserà l’obbligo dell’assistito di concorrere alla spesa sanitaria che gli è necessaria per vivere”.

La conclusione di Barzanti è riservata alla Toscana: “Noi chiediamo un voto per intervenire in modo pesante, dalla parte del cittadino, sul sistema sanitario regionale. Il Pd ha distrutto la sanità pubblica, cancellando circa 2.600 posti letto negli ultimi dieci anni, chiudendo ospedali e pronto soccorso, ambulatori, eliminando i presidi sanitari e i medici di base sul territorio. Se i toscani ci daranno fiducia, noi inizieremo la nostra battaglia da qui. Una sanità pubblica e gratuita, di buon livello, dove il medico che sceglie di lavorare nel servizio pubblico si dedica interamente a quello e non va a caccia di soldi con l’intramoenia, è fondamentale per una comunità regionale che vuol dirsi civile. Il Pci, che si propone come forza di governo, si è messo in testa di ricostruire il sistema toscano che Rossi, l’Attila della sanità, ha divelto e scannato lasciando dietro a sé macerie e terra bruciata“.

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