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martedì | 26-08-2025

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Azione in Toscana, Remaschi si dimette. Cherici: «Ampiamente previsto»

La crisi politica di Azione in Toscana si consuma alla vigilia delle elezioni regionali. Marco Remaschi non è più segretario regionale: venerdì sera, al termine del direttivo, ha annunciato le proprie dimissioni irrevocabili dopo un confronto acceso sulle alleanze e sul ritiro del simbolo da parte di Carlo Calenda, in risposta all’intesa tra Pd, Giani e Movimento 5 Stelle.

«A fine direttivo ho rimesso le mie irrevocabili dimissioni – ha spiegato Remaschi – dopo una lunga e accesa discussione in cui sono state espresse posizioni differenti sulla decisione di Azione di non appoggiare il campo largo alle prossime elezioni regionali».

La caduta del segretario regionale conferma le analisi di Lucia Cherici, ex segretaria provinciale di Arezzo, candidata alle regionali con Forza Italia, che già lo scorso marzo aveva lasciato Azione denunciando il “progressivo isolamento al centro” e la “virata a sinistra” del partito. «In queste condizioni non è possibile fare una politica seria e credibile – spiegava allora –. Me ne sono andata per questo».

Per Cherici la linea di Remaschi – che già nel 2024 aveva promosso la lista civica “Avanti” a sostegno di Giani – ha trascinato Azione in una strategia fragile, puntando sul “campo largo” con i 5 Stelle: «I fatti hanno dimostrato l’assoluta inconsistenza di quell’impostazione. Avevo avvertito del rischio di un isolamento sterile».

Oggi Cherici rilancia la sua azione politica come indipendente nella lista di Forza Italia, definita «la più grande lista civica d’Italia». La sua candidatura nasce dall’associazione ELab ed è rivolta ai liberali “orfani” dopo il fallimento del Terzo polo di Renzi e Calenda.

Il programma che intende portare avanti mette al centro lavoro, disabilità, sanità, ambiente, infrastrutture e sicurezza, con una netta contrarietà a «assistenzialismo, burocrazia e immobilismo». Cherici critica inoltre il reddito di cittadinanza regionale proposto da Pd e M5S e ricorda «la perdita di quasi 200 milioni nella sanità toscana e i ritardi sul Pnrr».

«I liberali in Toscana non possono rimanere senza voce solo per rispondere a posizioni personali o per bisticci tra dirigenti di partito – conclude Cherici –. Noi ci siamo e ci saremo sempre, fuori da queste logiche e nell’interesse dei cittadini toscani, con coerenza e determinazione».