Arezzo sta regredendo, lo conferma anche il Sole 24 Ore. Arezzo 2020: “E’ il tempo di cambiare”

“Questa indagine segue quella dello stesso quotidiano e di Legambiente sull’ambiente e quelle più complessive di Italia Oggi e Avvenire. Purtroppo, tutte attestano un generale peggioramento delle condizioni di Arezzo e provincia. Quest’ultimo rapporto – prosegue “Arezzo 2020″ -, ha come indicatore positivo solo l’export, facilmente traducibile nella produzione nel campo dell’oreficeria, della moda, dei prodotti metalmeccanici e in settori innovativi, che rappresentano la fondamentale base produttiva, quindi di lavoro, su cui si basa l’economia provinciale, nella quale il capoluogo incide in modo rilevante nella misura di un terzo. E mentre in termini di ricchezza si confermano le luci di chi accumula e le ombre di chi non ce la fa, segno di una crescente disuguaglianza, in tutti gli altri settori analizzati c’è solo un marcato segno meno: su affari e lavoro, ambiente, cultura, giustizia si va indietro, e in alcuni casi non poco rispetto solo ad un anno fa. E quando si parla di lavoro non possono essere dimenticate le cifre fornite dai Centri per l’impiego relative alla disoccupazione, in crescita rispetto allo scorso anno, e ai tanti lavoretti precari che non assicurano alcun futuro alle persone”.
Il Comitato “Arezzo 2020, il tempo di cambiare” annota poi il contributo negativo apportato dal capoluogo: “Ad Arezzo la Giunta Ghinelli si bea dei numeri del flusso turistico, ma occorre ricordare che questo trend è positivo in tutta Italia, che da noi è ristretto a limitatissimi periodi e che nella maggioranza dei territori esso interessa solo una piccola porzione di attività, tale da non incidere nella ricchezza complessiva. Al di là dei pro e dei contro di questo settore che consideriamo certamente importante – aggiunge Arezzo 2020 -, è impossibile nascondere dietro i luccichini i tanti segni negativi che pesano fortemente sulla nostra città, particolarmente su chi è solo, sulle famiglie che hanno paura di non farcela, su chi vede degradare la condizione ambientale, su chi si aspetta un rinnovamento culturale. In tutti questi casi vi è una diretta responsabilità dell’attuale amministrazione che non può essere né celata né sottaciuta”.
Il Comitato “Arezzo 2020, il tempo di cambiare” conclude: “Siamo nati anche per questo, per svolgere una costruttiva critica, di cui tanti cittadini sentivano il bisogno, e per contribuire fattivamente a voltare pagina. E’ il tempo di cambiare, pena un peggioramento grave per chi già oggi è in difficoltà e si sente abbandonato e grave per i tanti che potrebbero essere avviluppati in un declino che va assolutamente arrestato”.
Comitato “Arezzo 2020, il tempo di cambiare”.