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giovedì | 01-05-2025

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Agrivoltaico e pianificazione del territorio: acceso dibattito in Consiglio Comunale a Cortona tra Futuro per Cortona e Partito Democratico

Il tema dell’agrivoltaico continua a far discutere anche a Cortona, con un acceso scambio tra il gruppo consiliare Futuro per Cortona e quello del Partito Democratico, a seguito del Consiglio Comunale del 29 aprile. Al centro del confronto, l’astensione del PD e di Cortona Civica sulla variante al Piano Strutturale Intercomunale relativa all’individuazione delle aree potenzialmente non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici nei territori di Cortona, Foiano della Chiana e Castiglion Fiorentino.

Secondo Futuro per Cortona, la scelta dei dem di abbandonare l’aula al momento del voto rappresenta un atto di incoerenza, soprattutto alla luce del sostegno espresso solo due mesi fa – il 28 febbraio – a una mozione sul medesimo tema. “Cosa è cambiato in questi due mesi? Perché oggi si sceglie di non decidere, proprio quando si passa dalle parole ai fatti?”, si chiedono i consiglieri di opposizione, ipotizzando un calcolo politico legato alla prossimità delle elezioni regionali. “Si è preferito non urtare la sensibilità della maggioranza PD che governa la Toscana”, si legge nella nota, che accusa il Partito Democratico di anteporre gli equilibri interni alla tutela del paesaggio e del territorio.

Particolarmente critiche le osservazioni rivolte alla Regione Toscana, che avrebbe – secondo Futuro per Cortona – autorizzato 16 chilometri quadrati di agrivoltaico nel solo territorio cortonese, dopo anni di vincoli paesaggistici stringenti perfino per interventi minori. “Si toglie ai privati il diritto di costruire una casa, mentre si apre all’industrializzazione del paesaggio”, attaccano i consiglieri di opposizione, ribadendo l’impegno del gruppo verso “uno sviluppo sostenibile e condiviso”.

Non si è fatta attendere la replica del Partito Democratico, che ha respinto al mittente le accuse, difendendo la propria posizione con argomentazioni puntuali. “Non abbiamo votato perché non ci è stata fornita alcuna documentazione chiara in commissione – spiegano i consiglieri –: nessuna planimetria, nessun dettaglio utile per comprendere l’effettiva portata delle modifiche. Abbiamo appreso le novità solo informalmente, e da un altro ente”.

Il PD ricorda inoltre di aver già sostenuto atti concreti a favore di una transizione energetica ordinata, tra cui una delibera per la costituzione di una comunità energetica e un atto di indirizzo rivolto alla Regione per tutelare il paesaggio. “Siamo favorevoli alle rinnovabili, ma vanno promosse con criterio. Non si può usare il tema per fare propaganda”, scrivono, puntando il dito contro “un decreto nazionale irresponsabile” che avrebbe aperto la strada a installazioni senza controllo, e chiarendo che la variante al Piano non era affatto un provvedimento contro l’agrivoltaico.

Infine, il gruppo PD sottolinea che la variante includeva anche l’ampliamento del territorio urbanizzato, andando a sanare errori presenti nei precedenti strumenti di pianificazione, come l’esclusione di intere frazioni (Fratticiola e parte di Farneta).

Il confronto si fa dunque acceso e riflette uno scenario in cui la difesa del paesaggio, la necessità di innovazione energetica e la trasparenza amministrativa si intrecciano, alimentando divisioni profonde sul piano politico e metodologico. In attesa di sviluppi, è evidente che il dibattito sul futuro del territorio cortonese è solo all’inizio.

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