Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

martedì | 23-12-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Politica

Agnelli al bilancio di fine anno: “Metodo, rigore e ambizione”. Su Arezzo non dice no: “Ascolto tutte le sirene”

Castiglion Fiorentino – Nel tradizionale bilancio di fine anno nella Sala Consiliare di Palazzo San Michele, il sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, ripercorre il lavoro svolto dall’amministrazione e guarda alle prospettive future, rivendicando metodo, rigore e ambizione. Sulla candidatura a Sindaco di Arezzo non esclude clamorosi risvolti.

Sindaco Agnelli, che giudizio dà dell’anno che si chiude?

«Sono soddisfatto. Abbiamo utilizzato la nostra logica e l’istinto del buon amministratore. Le conseguenze delle decisioni prese sono state coerenti e logiche. Abbiamo sempre agito con responsabilità, senza improvvisazioni».

Qual è stato il principio guida dell’azione amministrativa?

«Il metodo. Siamo rispettosi degli equilibri economici, ma allo stesso tempo presuntuosi – in senso positivo – nel voler raggiungere obiettivi che all’inizio sembravano insperati. È un equilibrio difficile, ma necessario».

Alcune decisioni hanno suscitato ampio dibattito, soprattutto su temi sensibili come la chiusura delle scuole di Santa Cristina e La Nave. Come intendete affrontarli?

«Sono temi caldi, affronteremo apertamente il confronto con i genitori e con i cittadini, spiegando le ragioni che ci hanno portato a determinate scelte. Credo che il dialogo sia parte integrante del buon governo».

Opere pubbliche: qual è la situazione oggi?

«Ci sono cantieri che procedono a pieno regime e altri che, invece, vanno a rilento. È una fotografia reale, senza nascondere le difficoltà. L’obiettivo è capire dove intervenire per accelerare e dove serve una rimodulazione degli interventi».

Siamo alla fine di un ciclo amministrativo?

«Assolutamente no. Non è la fine di un ciclo, ma l’inizio di un percorso. Il 2026 sarà un anno in cui ci concentreremo sulla risoluzione dei problemi ancora aperti e sul raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati».

Quanto ha inciso l’esperienza del dissesto finanziario sul vostro modo di amministrare?

«Moltissimo. La stagione del dissesto ci ha insegnato che un buon amministratore deve saper fare tanto con poco. Nel 2014 abbiamo trovato un Comune dissestato, con una procedura ridimensionata. Da lì abbiamo imparato una lezione fondamentale».

Quale lezione, in particolare?

«Un antico detto: ‘con uno spino si può fare una siepe’. Significa esattamente il contrario di sperperare denaro. L’obiettivo di ottenere risultati con poche risorse è diventato quasi una ragione di vita, anche per la mia formazione personale».

I risultati raggiunti come li giudica oggi?

«Ricordo ancora la gioia dei primi obiettivi, che sembravano impossibili e che abbiamo raggiunto già nel primo mandato, tra il 2014 e il 2019. Poi, passo dopo passo, sono arrivati anche gli altri, sempre con il comportamento del buon padre di famiglia».

Un capitolo importante è quello della valorizzazione del territorio.

«Castiglion Fiorentino è entrata a far parte delle Città dell’Olio e delle Città del Vino. Non è un caso. Abbiamo valorizzato ciò che già avevamo, senza inventarci nulla, ma puntando sulle nostre eccellenze».

Cultura e patrimonio artistico: quali priorità?

«Stiamo valorizzando la figura di Bartolomeo Della Gatta, perché qui ci sono sue opere rinascimentali di grande bellezza. Abbiamo ristrutturato la Chiesa di Sant’Agostino e ora vogliamo renderla sempre più fruibile e centrale nella vita culturale della città».

E sul fronte della sicurezza?

«Il potenziamento della videosorveglianza è un obiettivo strategico, soprattutto nelle frazioni. La sicurezza diffusa è una priorità e passa anche da investimenti mirati e da una presenza costante sul territorio».

Infine, le “sirene” che arrivano da Arezzo: come le interpreta?

«Le sirene si ascoltano sempre: quelle della polizia, dell’ambulanza e anche quelle che possono attrarre. Non sono indifferente a ciò che accadrà nel comune capoluogo, perché da lì dipendono molti assetti, compreso quello della Provincia che così non va».

Questo significa una possibile candidatura futura?

«Ricordo a tutti il mio pensiero anche in occasione delle elezioni regionali. In quel momento ho scelto di concentrarmi sulla mia riconferma a Castiglion Fiorentino, avvenuta nel 2024. Con responsabilità e partecipazione seguirò ciò che accade ad Arezzo. Le sirene fanno rumore e si ascoltano, ma le decisioni vanno ponderate».