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lunedì | 19-05-2025

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Troppi cantieri, ad Arezzo non bastano i pensionati

Si è svolta al Centro Fieristico “Arezzo Fiere e Congressi” (ex Centro Affari) la 44esima edizione di OroArezzo, che come sempre promuove e valorizza le novità in produzione orafa e relativo indotto. Tra le novità della gioielleria aretina, alcuni pezzi in tema con l’attualità della vita sociale della città di Arezzo. Parure con sia collane che orecchini a forma di rotonda stradale in via di realizzazione; bracciali a forma di treni alta velocità che almeno al polso si fermano; pinze otturanaso, antiventate di puzzo, in oro e pietra incastonata; orecchini in oro placcato e brillanti, che al momento che prendi una buca, esaltano il movimento luccicante della catenella e della goccia incastonata; portagioie in oro e lapislazzuli a forma di bidone per l’indifferenziato che funziona anche da cassaforte antifurto vista la difficoltà ad aprirlo. Tutti oggetti che se li perdi in questi erbai cittadini, non li ritrovi più e sei costretto a ricomprare, ecco quindi il maggiore movimento d’affari registrati quest’anno. All’inaugurazione era presente il Ministro dell’Interno Piantedosi, che ha ricordato che il suo cognome ha riferimenti aretini al Colle del Pionta, dove piante e dosi se ne trovano in quantità. A proposito di piante, l’erba alta che accoglieva visitatori e buyers ha colpito tutti, tanto che chi arrivava era già al verde..(nel senso dell’erba) senza avere ancora speso un euro. Si è quindi capito perché i buyers si chiamano così, dato che l’ombra dell’erba li teneva quasi al buio. Anche per gli espositori esterni che provenivano dal raccordo autostradale, visti gli erbai ai lati della strada, si è capito subito che se ad Arezzo il tenore di vita è alto come l’erba, i beni di lusso vanno alla grande e quindi hanno accelerato la velocità per raggiungere la Fiera ignorando l’autovelox, a cui per loro fortuna (a differenza di quelli sulla tangenziale) non è stata tagliata l’erba davanti, per cui le multe scattate con le foto, per eccesso di velocità, data la vegetazione, sono arrivate a un serpe, a due ricci, a un ciancione, a due lucertoloni e a un lumacone… che essendo tale, l’ha subito giustamente contestata.
Insomma, .la città che per decenni è riemersa grazie a gioielli e ori, tra poco lo farà grazie ai decespugliatori!
E anche nel contesto di OroArezzo, (con coincidenza degna da geni da insalatiera, perché nella lampada non c’entravano), è stata la settimana dei disagi per gli automobilisti di Orciolaia e Via Fiorentina, dati i lavori e le chiusure stradali della zona. Per cui in molti si son trovati di nuovo e senza avviso, a dover fare cambi percorso e improvvise gimkane per raggiungere le proprie destinazioni. Si è finalmente scoperto il perché dei nomi di molte strade di quella zona. Ad esempio Via Marco Perennio, noto vasaio aretino da cui la zona Orciolaia, è in realtà una storpiatura a catena che da PERENNIO porta a PERENNI (come i lavori e PORANNOI (come l’esclamazione di chi abita in quella zona). Poi in quella zona ci sono Via Bologna, Via Genova, Via Palermo, Via Firenze ecc. proprio perché in quei momenti esasperati la gente vorrebbe essere in altre città, Via Torricelli, per fare calcoli matematici su che percorsi alternativi da prendere; Via Meucci per ricordare di telefonare perché stai facendo tardi, mentre Via Fiorentina è perché o siamo all’osso (come l’omonima bistecca) o perché fa disperare (come l’omonima squadra di calcio). Pure il McDonald ha intenzione di creare nuovi menù per le code più lunghe che ci saranno in attesa al Mcdrive: il “Mcasca i bracci” e il
“Mcavo dai coglioni”. Il tutto in un programma che porterà presto a riaprire l’intero cantiere della futura rotonda con ulteriori chiusure. E a quel punto chi partirà per andare all’Ipercoop a comprare l’uva passa, con quel traffico gli passa ma la voglia; chi va alla OBI per comprare la diavolina, diverse diavoline le avrà già tirate in macchina; chi va alla Multisala a vedere Mission Impossible, la vera Mission Impossible sarà arrivarci in tempo. Nel pieno contesto del cantiere che è all’ennesima avviautura e che ormai ha più aviature di un prosciutto e di una porchetta alla Fiera di Settembre.
Per carità! È giusto e doveroso, oltre che un bel segnale, che i cantieri ci siano, ma sarebbe bene anche finirli, anche perché a Arezzo c’è talmente tanti cantieri che non bastano i pensionati per andare a vedere i lavori. Per fortuna è finalmente finito, ed è ben fatto, quello della rotonda del Mazzi. Chi l’avrebbe mai detto!
E per finire il proverbio della settimana: ‘Se di ciliegie ne compri una manciata, da’ retta al mago Silvan; non c’andare con la prepagata, fai prima a chiedere l’IBAN”.

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