Proposte per Victoria Beckham. Come salvarsi dal caldo ad Arezzo

Tanta curiosità a inizio settimana sulle dichiarazioni di Beppe Angiolini “Sugar” sulla presunta rinuncia della ex Spice Girl Victoria Beckham (Posh Spice) a visitare Arezzo per carenza di struttura ricettiva alberghiera di suo gradimento in città. Victoria avrebbe prima rifiutato il Minerva perché le ventate di fritto del McDonald’s le oscuravano sia i suoi profumi che lo Chanel n 5, poi avrebbe rifiutato il Continentale perché se si affaccia in Piazza Guido Monaco e vede un uomo gnudo, gli piglia subito la voglia di tornare dal suo David Beckham a Londra. Lo stesso Beckham aveva promesso che avrebbe raggiunto Victoria ad Arezzo, magari per tornare a giocare a calcio nell’ ElmBridge (OlmoPonte). Poi le era stato proposto Home Foxes (Casa Volpi) ma Victoria ha rifiutato perché se avesse fatto due serate al vicino Bambù sarebbe andata fuori budget. Poi le era stato proposto il Graziella Patio in via Cavour, Però Victoria ha fatto la gaffe di chiedere se Graziella era quella del ritornello con Grazia e Grazie al Ca@@o. Poi avrebbe rifiutato anche altre strutture messe a sua disposizione, tra cui Gargonza, perché Gar gli sarebbe anche piaciuta ma Gonza stonava anche oltre manica.
Ma altre star avrebbero rifiutato Arezzo per gli stessi motivi. Pure Lady Gaga, amica intima di Beppe Sugar, a cui ha dedicato la versione originale della canzone Paparazzi che con la stessa tonalità e sound si doveva chiamare Cacacazzi, pure lei, dicevamo, ha rifiutato per carenza di bagni pubblici… che per una che si chiama Gaga non sono un dettaglio. Madonna invece ha rifiutato perché ha saputo che a Arezzo di madonne se ne sente tante che a lei non ci faceva caso nessuno… Infine Rocco Siffredi, che, sceso dal treno alla Stazione, ha provato a sedersi nei pietroni/panchina della Piazza che con sto caldo erano bolliti e quindi doveva stare ritto. Ma per uno che ritto ci deve stare tutto il giorno per lavoro, la cosa non è andata giù (come sempre) e, ripreso il primo treno, è tornato a casa.
Ma, tornando a Victoria Beckham, ci teniamo da aretini a farle una proposta. Cara Victoria, tu ora ci rifiuti, ma tra 40 anni, quando sarai una splendida vecchietta, vedrai che di Arezzo non rifiuterai niente. Ti ci vorranno i sassi dell’Arno per cavatti i calli, i duroni e le galloppole dai piedi. Avrai più cacchioni nella pelle che una patata di Cetica col missolo, che curerai con le stesse bucce di patata. Le scarpe a punta di Valentino, Prada o Jimmy Choo saranno sostituite dalle pianelle di para del Soldini e Villa Fiorita ti sembrerà una reggia, anche se al posto del the ti daranno la camomilla o il caffè (d’orzo) e la sera andrai a letto alle 10 (con o senza David Beckham). E da Spice Girl a HoSpice Woman sarà uno splendido passaggio. Arezzo ti aspetta!
La settimana è stata di un caldo asfissiante e anche Arezzo lo sta subendo in tutto e per tutto. Il picco si è avuto con l’uomo completamente nudo, steso in Piazza Guido Monaco che si è giustificato, appunto, perché aveva caldo. A pochi metri Guido Monaco ha detto “Meglio che al capo ce vada i piccioni come a me, che le solate come a lui”. E a proposito di piccioni in quel momento si sono accorti che di uccelli all’aria sulla Piazza non c’erano solo loro, anche se quello (come il padrone) non stava ritto…
Ma in effetti quello percepito nella settimana è stato il primo “CAETE” (“Caldo Afoso Effettivo Torrido Estivo”) di questa estate nella nostra città. L’acronimo CAETE è dovuto al fatto che è anche il vocabolo più ricorrente in questi giorni di bollore, in frasi del tipo: “CAETE dormito voialtri?” o anche “Oh CAETE da berciate con sto caldo?!” oppure: “Beati voialtri CAETE la casa al mare o CAETE l’aria condizionata.” Ecco che allora, questo Notiziario è di nuovo incaricato di emettere, come tutte le estati, un glossario sui vari tipi di calura ad Arezzo e come combatterli, dato che ormai anche le più importanti stazioni meteo livellano all’aretina le varie percezioni del caldo, evitando stupidi e allarmanti abbinamenti a nomi come Caronte, Lucifero ecc. Ecco allora i livelli di questa percezione del calore:
livello “SE SCHIANTA, NON SE RESPIRA” ovvero primo livello di allarme. Si comincia a cercare l’ombra e il meriggio anche al buio, si apre più la porta del frigorifero che la porta di casa e le vampate prendono non solo alle donne. Vai avanti a insalate (iceberg perché fa pensare al ghiaccio) perché è da sciagurati pensare di accendere i fornelli. Alle code del cantiere della rotonda di Via Fiorentina, il caldo te prendeva d’inverno, figurati ora. A questi livelli termici la pazienza che uno può avere dura quanto 50 Euro al Bambù. Ti vien voglia di andare al fresco, ma a Arezzo al fresco non ce vai nemmeno se spacci, rubi o fai il delinquente.
Livello “SE BOLLE, SÒ DA STRIZZARE”: si comincia a non sopportare niente, il caldo inizia ad essere peso come la minestra de pane a cena e hai sempre una sudarella tipo quando provi a attraversare Campo di Marte o il Pionta da solo, e non fai para a fare una doccia che ne faresti subito un’altra, ma te piglia la sudarella anche lì, quando pensi a quanto te costa, visto il prezzo dell’acqua pubblica. A queste temperature fai prima a trovare il Ghinelli che il fresco, il che è tutto dire. Ti prende voglia d’andare al mare, ma se vai nel Tirreno, col traffico e le code che trovi, in macchina finisci l’aria condizionata e risudi anche l’acqua del Battesimo. Se vai in Adriatico e passi dalla E 45, o che tu sia in macchina o in moto, arrivi al mare che il culo lo hai già abbronzato nel viaggio a forza di buche! Se vai al Lago Trasimeno, col traffico che c’è nella 71, arrivi massimo a a Rigutino che già sei zuppo e con la bava alla bocca a forza di mandare accidenti a chi perde tempo per la Stazione dell’Alta Velocità , invece di potenziare la già linea esistente che, se non toglie il caldo, probabilmente toglierebbe buona parte del traffico.
Livello “COSÌ AMAZZA, STANOTTE CHI DORME?”. A questo livello non se sopporta neanche quelli di casa; il caldo è appiccicoso come una suocera a digiuno e in ogni posto te lo ritrovi… come una inaugurazione della Confcommercio. Se qualcuno ti invita a un matrimonio, ti auguri che divorzino prima della cerimonia. Nelle case i ventilatori son talmente ad alta velocità che, a confronto, alla Stazione Alta Velocità che si vorrebbe fare, non ce se fermerebbe nemmeno il trenino del Carnevale dell’Orciolaia. A questo livello le panchine davanti alla Stazione son più adatte a cuocerci i costolicci che a mettersi a sedere e se per rinfrescarsi si aspetta il ritorno dell’acqua nelle fontane delle Chimere, l’acqua fa prima la Nasa a trovarla su Marte. Ti vien voglia d’istinto di infilare il capo nel frigorifero, ma daresti una capata o al mezzo cocomero o alla zuppiera della panzanella che ci trovi dentro. Provi allora con l’aria condizionata a tutto palo, ma a quel punto si rischia più di non dormire per il torcicollo che per il caldo. Il tuo desiderio di fresco e di inverno comincia a farti sperare che la Città del Natale cominci dopo la Fiera del Mestolo, ma di questo passo potresti essere accontentato in un paio d’anni.
Ultimo livello, ” MA COM’È OGGI?! DA BATTERE IL CAPO IN UN MURO” è il livello peggiore, la gente più che parlare, soffia e moccola come in un Click Day, sia per i vouchers della Tanti o per i biglietti del Saracino. Il caldo che hai addosso e dentro è talmente infernale che non te lo toglierebbe neanche Don Alvaro. D’istinto ti viene voglia de girare gnudo a palle all’aria per Arezzo, tanto al massimo te fanno un video. Stai chiuso in casa a guardare film e se guardi Titanic fai il tifo per l’Iceberg, perché è di ghiaccio. Nonostante Arezzo non sia da bollino rosso (decatti se a Arezzo di rosso ci son rimasti ogni tanto i semafori) a questo livello il caldo è comunque potenzialmente pericoloso e quindi si consiglia vivamente di non esporsi con la testa al sole nelle ore più calde (per chi ha ideato le piste ciclabili a zig zag è troppo tardi, perché è evidente che una solata la deve aver presa e bella, sennò non si spiega).
In questo clima, tornano protagoniste purtroppo le zanzare, anche se forse il troppo caldo anche per loro ne ha limitato l’azione (le disinfestazioni gli hanno invece limitato la vista perché gli hanno fatto una sega).