Notiziario Aretino
Profumi e gusti aretini. “Te me piaci poco”, arriva il 2.0. Nuovo stadio e soliti mugugni
Singolare e fantastica iniziativa di un negozio di erboristeria di Arezzo, che ha creato una linea di profumi e essenze con nomi tipicamente aretini. Per meglio capire, basta pensare che il profumo da donna si chiama CITTA e quello da uomo, CITTO. Davvero originali altri tipi di essenze create, come anche GUAZZA, che va messo la mattina e te cola addosso, o anche GHINGHERI, da mettersi quando ci si veste eleganti. Poi c’è il classico ALÒ, che, se avrà successo, verrà creato con più variazioni di profumi. Ci sarà ALÒ MA CHE È ‘STO CASINO, da mettersi in auto quando si è in coda per il traffico; poi ALÒ CHE ORMAI UN TE STAN PIÙ RITTE, da regalare alla moglie a 70 anni al posto del sospensorio; poi ALÒ CHE FAI RIDERE, da regalare al marito che si fa il riporto con una decina di capelli in testa; poi anche ALÒ CHE È L’ULTIMO, da regalare a chi c’ha poco a finire di cogliere le olive; e anche ALÒ CHE SE FA IL BUIO E L’ACQUA da mettere al cumbrugliume e si sentono le prime gocce di pioggia; poi ALÒ BABBO ME CE MANDI, profumo per adolescenti che chiedono di andare a ballare a 13/14 anni; poi ALÒ MA TE CAVI DAI COGLIONI, profumo unisex da mettere quando il partner ti chiede di andare ai Gigli di domenica, poi ci sarà ALÒ CHE STASERA HO VOGLIA, con inalazioni altamente afrodisiache; fino a ALÒ MA DE CHE SE RAGIONA, da mettere quando ti dicono che il sushi è meglio del cinghiale.
Infine due profumi da ambiente per la casa, come HARPIC (Ha A Rompere Poco I Coglioni), da inalare nell’ambiente quando la domenica il partner avvia alle 8 di mattina a dire “che se fa oggi”, e poi il deodorante particolarmente forte PDC (Puzzo De Coglione), particolarmente forte perché, come se dice a Arezzo, el puzzo de coglione se sente da lontano. Auguriamo un grande successo per questa simpatica, originale idea dei profumi con nome aretino… per una città che ogni tanto ha a che fare con ondate di puzzi afradiciasi (nel senso di fradici) è una bella rivincita.
A conferma che, quando si tratta di cibo, a Arezzo non avanza neanche un fine settimana, si è svolta al Centro Arezzo Fiere la “Cittadella del Gusto” una fiera con specialità agro-alimentari ed enogastronomiche. Oltre a visitare le più grosse e attraenti curiosità culinarie e di enotecaria, la fiera permetteva, con “Cuoco per un giorno” di dilettarsi tra i fornelli, scoprire tecniche e creare propri piatti. Senza stare a guardare i soliti programmi di cucina in tv che ci ammazzano tutti i giorni e ti bacano i coglioni se uno mette una manciata di sale in più, oppure c’ha il piatto quadro invece che tondo o anche se gli fa l’urecchia il tovagliolo. Su questo noi aretini siamo avanti, senza stare a ascoltare Cannavacciuolo, Cracco, Borghese e tutta la banda Master Chef, che… un pochino si… ma dopo 5 minuti aviano a gonfiare i coglioni come quando butti i topini nell’acqua che bolle e che come consigli gastronomici sono utili come un culo senza buco. Che poi noi aretini abbiamo già nel lessico quotidiano vari riferimenti alla cucina. Per dire di aver fatto un grosso errore si dice “ho fatto un arosto” (solo nei casi più gravi ho aciaccato una merda). Per dire che siamo alla resa dei conti si dice “Siamo arivi in do’ se coce il pane”, mentre in caso di similitudini si dice “Se unn’è zuppa è pan bagnato”. Mentre di una persona fortunata si dice “gli fa l’uovo anche il gallo” e invece una persona difficile da capire è “un bel crostino”, come invece ad una persona plagiata o succube di un’altra si dice “Non ti fare infinocchiare”. Non c’è niente da fare… qui da noi Cracco, Cannavacciuolo e Borghese… al massimo apparecchiano.
Con le avventure e i video della “banda degli omini” con gli splendidi attori della Poti Pictures, presentati ufficialmente in una delle sale UCI Cinemas, è cominciata la campagna di sicurezza “TE ME PIACI POCO 2.0” contro le truffe. Dopo il giusto successo della prima campagna, il bis era d’obbligo e anche stavolta i video sono super divertenti e di massima utilità. Bravissimi quindi gli attori della Poti Pictures con Tiziano e i suoi “soci” in marachelle a cercare di truffare come nella realtà i cittadini con chiamate telefoniche, mail ecc.
L’auspicio è che dopo TE ME PIACI POCO E TE ME PIACI POCO 2.0, possa nascere a breve TE ME PIACI PER NIENTE, dedicato a chi lascia l’immondizia in giro, o fuori dai bidoni anche se non pieni, a chi sporca fossi e ruscelli (dopo quando piove parecchio ci si fa i conti), a chi i bidoni non li svuota e a chi ha il senso civico dell’acido e si lamenta pure. Speriamo che la Poti Pictures con i suoi splendidi video possa mettere attenzione anche su questo problema al grido di CHI ABBANDONA LA SPAZZATURA HA LA TESTA DURA o CHI LO SPORCO BUTTA PER STRADA NON È UN PAZZO… E QUINDI OVUNQUE VADA RIMANE TESTA DI… ma questa non ce la fanno fare.
Presentato il plastico del nuovo Stadio Città di Arezzo, un’opera bellissima che tra 5 anni e a costi quasi a zero per il Comune, potrebbe rivoluzionare e migliorare la parte sociale, sportiva e culturale di un’intera città. Nel plastico, oltre lo stadio, visibili anche alberi e parcheggi dell’area circostante, mentre fortunatamente non sono visibili i soliti contestatori che evidentemente (e ripetiamo a costi pubblici quasi a zero) preferiscono l’attuale con calcinacci e area a sfruttamento zero per la città. Piaciuta però l’idea del plastico che potrebbe essere sfruttata per altre presentazioni. Verrà rifatto il plastico per i lavori alla rotonda di Via Fiorentina con accanto alla futura rotonda un grosso capannone, più del teatro tenda all’Ipercoop, per metterci i soldi dei costi lievitati (quelli si che sono pubblici). Poi il plastico della nuova illuminazione pubblica cittadina (che se è come l’attuale basterà mettere nel plastico lucine da Presepe a intermittenza). Poi un plastico della nuova e futura Piazza Guido Monaco, col monumento a cui sarà aggiunto un ombrello in mano a Guido per pararsi le cacate di piccione e un’illuminazione migliore perché altrimenti proprio Guido Monaco, in quelle tenebre sembra Batman. Lì accanto una panchina con disegnata una Lucertola e un Tacchinoooo, riservata per Luca, mentre accanto alla Stazione Mobile della Polizia Municipale, da una parte una piccola scultura raffigurante una sega e dall’altra la stessa cosa raffigurante un culo; questo a ricordare che si sa una sega quando è aperta quella Stazione Mobile… e che per trovarla aperta bisogna avere una botta di culo.
Ancora non realizzato il plastico della nuova Stazione MedioEtruria per l’alta velocità, perché oltre al fatto che vien da ridere anche alla plastica, ai treni vien da fermarsi da un’altra parte.
E per finire il proverbio della settimana: “In città coi cantieri poi si trovano reperti. Poi in Fortezza, per quelli veri, i cancelli non son mai aperti”.





