Le scale mobili di Arezzo sono come gli ulivi del Lasca (uno fa le olive e quell’altro fa la frasca)

Anche ad Arezzo si è rinnovata la tradizione di andare a “caccia” di stelle cadenti durante la notte di San Lorenzo e per alcuni giorni dopo. Ad ognuna delle “Perseidi” individuate corrisponde un desiderio e gli aretini non si potevano esimere da questa tradizione, anche se scovarle è stato più difficile di trovare il Sindaco. E appunto Ghinelli, nelle sue ultime Perseidi da Sindaco, ha espresso il desiderio di rendere Arezzo più sicura, ma siccome le stelle cadenti erano luminose come molti lampioni cittadini, non le ha viste nessuno. Poi ha detto alle stelle che vorrebbe riportare per sempre la Chimera a Arezzo, ma qui Ghinelli è stato di bocca più larga della Chimera stessa. Due candidati a Sindaco, ovvero Menchetti e Donati, hanno espresso il desiderio di diventare il successore di Ghinelli. Nel loro caso le Perseidi erano di colore giallo limone e la traiettoria era simile ad un tronco e un ramo di quercia. Forse a ricordare che se uno di loro diventasse Sindaco, vuol dire che le querce han fatto i limoni. Quelli del PD hanno fatto la gaffe di confondere le Perseidi con alcunI satelliti Starlink, cosi hanno espresso i loro desideri a Elon Musk, che a questo punto potrebbero candidare a Sindaco. Infine pure Patrizio Bertelli ha espresso alcuni suoi desideri e se non venissero esauditi comprerà le Perseidi che non glielo hanno permesso.
Seppur senza svuotarsi, Arezzo ha vissuto la prima reale settimana di vacanza, con molti turisti in città e molti aretini nei luoghi di villeggiatura. I turisti restano affascinati da Arezzo, al punto tale che si commuovono già quando salgono dalle scale mobili, dove incominciano a singhiozzare dalla commozione ma anche per via delle scale mobili che, appunto, funzionano a singhiozzo. Questo funzionamento a “una si e una no” ricorda gli ulivi del Lasca (uno fa l’olive e quell’altro fa la frasca) e fa sì che le scale mobili fan più fermate del trenino del Carnevale dell’Orciolaia e chi le usa arriva in cima che ha cambiato più passi che a un corso di salsa caraibica. E quindi, dopo il ballo della scala mobile, il turista ha lo sballo della visione dei più bei luoghi di Arezzo: dal Duomo alla Fortezza; da Piazza Grande fino a San Francesco. Tutte bellezze che giustamente il turista, dopo averle ammirate, cerca di trattenere dentro di sé. Questa di trattenere tutto dentro, per il turista ha una doppia utilità, in quanto gli è utile anche per la carenza di bagni pubblici in centro. Poi il turista, tramite traduttore Google cerca di chiedere a passanti aretini dove poter riempire borracce o bottiglie d’acqua. Le risposte più frequenti sono “Boh” o “Sonasega” che nonostante le assonanze non sono espressioni né scandinave e né giapponesi. Arezzo è comunque talmente bella e ospitale che il turista rimane per pranzo o cena e qui, il cibo aretino, a differenza delle scale mobili, va che è una bellezza. E il singhiozzo te piglia se mangi alla svelta.
Invece per gli aretini che per forza o per scelta sono rimasti in città, c’è comunque l’orgoglio di preferire cibi e luoghi di Arezzo a qualsiasi posto del mondo citando slogan del tipo:
“C’è solo la birra se vai a Dublino, meglio l’ocio al Ferragosto Puggiulino”.
“Se vai in Norvegia c’avranno anche i fiordi… ma il vino e la ciccia ce l’hanno balordi”.
“Ma che Sushi e Sakè in Giappone, meglio una merenda e ciucca a Gragnone”
“Se in Cina avessero la Chiana, nutria in umido dopo una settimana”
“In riviera stare in spiaggia è costoso; molto meglio l’Arno a Buon Riposo”
“Il Tamigi a Londra a tutti piace, ma vuoi mettere col Bicchieraia a La Pace”
“Praga e Budapest sul Danubio, posti belli, ma mai come il Castro a Molinelli”
“Saremo di parte, ma però caso strano, nella Gioconda simbolo dell’arte, c’è anche il ponte Buriano”
“Con ‘sti dazi Usa, la Coca Cola mai più! Ormai costà più di un chinotto al Bambù”
“E anche per il turismo sessuale son beghe.. State a casa e fatevi (slogan interrotto dalla Buoncostume).
In questo clima di turismo nostrano, per gli aretini che sono comunque partiti, Arezzo rimane nel cuore. Ai bambini in spiaggia, invece dei castelli di sabbia, viene fatta costruire la rotonda di Via Fiorentina… con forti disagi per gli ombrelloni vicini. La pista per le palline viene fatta a buche, con i tunnel su cui sotto passa l’acqua. Per il resto, all’acqua salata del mare siamo abituati dall’acqua salata delle bollette.
Ennesimo tuffo del candidato a Presidente della Regione Eu Genio Giani, che stavolta si è buttato in Arno dal Canto alla Rana (forse perché chi lo ha candidato c’ha troppi rospi in gola). Ormai da quando è candidato si tuffa tutte le settimane e gli manca solo il Vingone, la Parata e il Fosso dal Santo e poi li ha fatti tutti. Si consiglia di tenere sempre vuota la vasca da bagno di casa, altrimenti se lo sa Eu Genio un tuffo lo fa anche a casa vostra!
E infine il proverbio della settimana: “Se a casa a Ferragosto vi siete rotti i coglioni, pensate a come gireranno a chi ancora deve pagare sdraie e ombrelloni!”.