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lunedì | 08-12-2025

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Notiziario Aretino

Funzionano i treni per la Città del Natale, Arezzo buia scivola per qualità della vita. Strani sondaggi e strani striscioni

Ancora un fine settimana pieno di turisti e visitatori alla Città del Natale. Funziona anche l’idea dei treni, sia da Roma che i locali LFI da Casentino e Valdichiana per raggiungere Arezzo. Chi viene da Roma, arrivato alla Stazione, può prendere il Christmas Bus Tour (Christmas perchè è quasi Natale, Bus, perchè se bussa dal freddo e tour perchè è tutto un girare… di gente, di attrazioni e se non trovi il posto, anche di coglioni). Chi invece viene da Casentino e Valdichiana, scopre l’utilità di queste linee ferroviarie che andrebbero ulteriormente potenziate… altro che la Stazione AV Medioetruria, che oltre a non sapere dove si farà, non si è nemmeno capito a chi serve. Il colpo d’occhio del centro è sempre magnifico e d’istinto, appena arrivato, ti vien da mandare la letterina a Babbo Natale, anche se a te nel frattempo la lettera ti è arrivata dalla TARI e dal comitato dei fossi e lo spirito Natalizio ha una brusca pausa. Le renne ormai fanno comunella coi cinghiali e sono nati già i primi renghiali e le prime scrofenne. Se fra qualche anno Babbo Natale proprio quelli li userà per la slitta, nella notte di Natale, più che la classica fetta di pandoro, la carota e un bicchiere di latte, per i renghiali e le scrofenne andrà messa una manciata di ghiande e di castagne, sperando non abbiano il verro addosso!
Come ogni anno, il quotidiano IL SOLE 24 ORE ha pubblicato la classifica della qualità della vita tra le province italiane. Arezzo perde tre posizioni e si piazza al 44esimo posto. La posizione al numero 44 non è casuale. Infatti, citando una famosa canzone, in fila per 6 col resto di 2, in questo caso 44 non sono i gatti, ma la disposizione classica delle buche e il “resto”, appunto, si rischia di darlo con le macchine, i motorini o le bici. 44 sono anche i minuti che ci vogliono per fare il giro completo della città in auto; 44 pure i giorni con cadenza di apparizioni del Sindaco e 44 sono in media i moccoli quotidiani di chi viaggia col treno, che tra soppressioni e ritardi, l’unica cosa puntuale sono appunto le imprecazioni. Tra i parametri particolarmente decisivi per la posizione di Arezzo nella graduatoria, la perdita di 24 posizioni alla voce sicurezza. D’altronde se l’illuminazione pubblica è un deterrente per evitare atti di criminalità, Arezzo è illuminata come Gotham City o come Bran in Romania, dimora del conte Dracula. L’illuminazione pubblica cittadina è talmente “unica” nel suo genere, che presto diventerà patrimonio dell’UNESCO. Infatti con queste illuminazioni la gente dice UNESCO de casa, e se cerca parcheggio per la macchina dirà UNESCO de qui finchè ‘un trovo un posto sotto un lampione. Come detto, la classifica la fa Il SOLE 24 ORE, ma qui ha più effetto IL CUMBRUGLIUME 40 MINUTI e il BUIO PESTO 13 ORE. E proposito di pesto… la Città di Genova ha chiesto il gemellaggio con Arezzo per esaltare le trofie al pesto e il buio pesto aretino. Pure il Presidente USA Trump, guardando un video di alcune strade e quartierii aretini di sera, ha esclamato: “You can’t see a priest in the snow” (non si vede un prete nella neve). I motivi sono sempre quelli di evitare l’inquinamento luminoso (…) e la riduzione della visibilità del cielo stellato, ma qui le stelle se vedono anche a inciampare in qualche ostacolo che al buio non vedi. Speriamo che la splendida visione notturna della Pieve di S.Maria, illuminata a festa per la fine dei lavori di restauro della facciata, (davvero splendida), sia da stimolo ad aumentare l’illuminazione pubblica cittadina
Strani sondaggi politici, organizzati da ipotetici candidati a Sindaco, hanno caratterizzato la settimana aretina. Le domande di questi sondaggi erano in base ai candidati che le promovevano e molto simili a supercazzole degne del Conte Mascetti. E infatti i sondaggi in questione erano talmente pilotati che a confronto Verstappen e Hamilton viaggiano ancora con la “P” appiccicata nel vetro.
Ci mancava solo che il Tenti chiedesse “È meglio che il Sindaco lo faccia chi gestisce cliniche o il figliolo del poro schifoso?”, oppure che il Donati chiedesse: “Per avere una città su misura… meglio il figliolo di un sarto o il Lucertola?“; o che la Tanti chiedesse: “Per tagliare la spesa pubblica meglio una che ha fatto centinaia di tagli alle inaugurazioni delle rotonde o chi decatti se i tagli li faceva ai capelli o al pinzo?” Resta il fatto che l’incertezza ancora regna e vanno citati anche gli striscioni apparsi a Castiglion Fiorentino in cui era scritto: “AREZZO, GIÙ LE MANI DA SUPERMARIO” con Super Mario inteso come il Sindaco Agnelli che qualcuno vorrebbe candidare nella nostra città. Altri sostengono che quello striscione lo abbia fatto mettere lui per attrarre più attenzione, resta il fatto che, se si votasse sotto Pasqua, a Agnelli, per tradizione, è consigliabile farsi vedere poco.
A grande richiesta, nuove frasi o vocaboli aretini di difficile tradizione per turisti alla Città del Natale:
T’HO BEL CHE ALUMATO. Avviso di un gestore di una attività che si è accorto che un cliente vuole rubare qualcosa.
AH IEE..AENNE! Risposta che si da a un turista che chiede di un bagno pubblico.
È BELLA E RITTA. Frase apparentemente volgare, ma è la risposta che si dà a chi chiede di Via Cesalpino.
TANACCA. Perentorio invito a far allontanare una persona.
E per finire il proverbio della settimana: “Il cantiere di piazza Saione, sembra che ha preso una brutta piega. Han tagliato gli alberi con decisione, ma va a finire che non ci fanno… una sega”.