Mobilità
Medioetruria a Creti, ecco dove
Medioetruria, il sopralluogo a Creti: le criticità secondo Matteo Galli.
Il presidente del Comitato SAVA, Matteo Galli, ribadisce la propria contrarietà all’ipotesi Creti per la stazione Alta Velocità Medioetruria, indicando Rigutino come alternativa più solida e strategica. Nel corso di un sopralluogo nell’area individuata per il progetto, Galli ha evidenziato come il contesto stesso del sito metta subito in luce i limiti e le problematiche della soluzione proposta.
«Ci troviamo nel punto in cui la SP 28 s’incrocia con la Direttissima: questa è l’unica infrastruttura viaria che potrebbe permettere di raggiungere Creti. Già oggi esiste un evidente cono di bottiglia», spiega Galli indicando l’area. «Al contrario di Rigutino, dove non c’è soltanto la SR71 e le Ristradelle, ma anche la linea ferroviaria regionale, capace di portare passeggeri da Perugia, Chiusi, Firenze, Arezzo, Valdarno e Casentino».
Secondo il presidente del Comitato SAVA, il tema dell’accessibilità è solo uno degli elementi di criticità. Centrale, infatti, è anche l’impatto ambientale e territoriale.
«Come si può vedere, siamo completamente fuori dall’ambiente urbano. Realizzare qui una stazione pensata per circa un milione di passeggeri significherebbe rovinare una zona rurale di pregio, con un afflusso massiccio di auto e autobus che andrebbe a compromettere una delle aree più belle della Valdichiana».
Galli fa riferimento anche ad attività preliminari che, a suo dire, lasciano intendere che l’ipotesi Creti sia tutt’altro che accantonata, anzi.
«Ci sono aree alle quali non possiamo accedere, ma ci è stato confermato da più parti, anche vicine a Rete Ferroviaria Italiana, che sono stati effettuati carotaggi. Questo fa pensare che il progetto Medioetruria a Creti stia andando avanti».
In questo scenario, uno spiraglio di speranza viene individuato nell’intervento istituzionale.
«Fortunatamente è intervenuto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Ci auguriamo che nel nuovo anno riesca a fermare quella che definiamo una follia: l’opzione Creti».
Il nodo delle risorse economiche resta comunque aperto.
«Esiste già un finanziamento di 10 milioni di euro. Nel migliore dei casi resterà solo un progetto; nel peggiore, si arriverà a una stazione in calcestruzzo e ferro che stravolgerà definitivamente quest’area. Speriamo che tutto si fermi qui e che si riveda la decisione in favore di Medioetruria a Rigutino».
Galli non nasconde che il percorso sarà lungo e complesso.
«Sarà un iter che richiederà anni, ma auspichiamo una scelta diversa, più razionale e più utile al territorio».
Infine, un messaggio diretto alla comunità aretina, con uno sguardo che va oltre la singola infrastruttura.
«Il mio augurio agli aretini per il prossimo anno è di essere più attenti al proprio territorio. Arezzo rischia l’ennesima sconfitta, questa volta sul fronte della mobilità veloce. Dopo la perdita della banca con il fallimento di Banca Etruria e delle sedi di aziende partecipate, molti giovani se ne vanno all’estero: io sono uno di loro, ma continuo a voler bene a questa terra».
E conclude con un appello:
«Vogliate bene a questo territorio, che ha enormi potenzialità. Non lasciamoci sfuggire una stazione che potrebbe diventare un vero volano per l’economia locale, già messa alla prova da dazi e tensioni geopolitiche. Mi auguro che gli aretini siano più sensibili e partecipi su questi temi».








