Deviazione dei treni da Direttissima a linea lenta, insorge il Comitato pendolari. La Regione scrive a Art, Rfi e Trenitalia. E coinvolge Salvini

Il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima ha espresso la sua forte opposizione alla decisione di Rfi di deviare i treni interregionali dalla Direttissima alla Linea Lenta a partire da dicembre. La notizia, rivelata dalla Regione Umbria, ha scatenato l’indignazione del comitato, che chiede l’intervento immediato della Regione Toscana e del Governo per tutelare i diritti dei pendolari.
Secondo il portavoce del comitato, Maurizio Da Re, la deviazione dei treni regionali sulla Linea Lenta comporterebbe notevoli allungamenti dei tempi di percorrenza e forti disagi per i pendolari del Valdarno e di Arezzo. “È inaccettabile che Rfi intenda spostare i treni interregionali dalla Direttissima alla Lenta, soprattutto considerando che nei prossimi anni sono previsti dodici nuovi treni regionali adatti alla Direttissima“, afferma Da Re. “Questa decisione sarebbe un passo indietro per la mobilità sostenibile e per la qualità della vita dei pendolari“.
Il comitato ricorda che la Regione Toscana si era impegnata a verificare gli orari della linea aretina per migliorare le corse dei treni, in previsione del nuovo orario di giugno 2025. Tuttavia, finora non ha ricevuto alcuna informazione né dai sindaci né dalla Regione stessa. “Ci risulta che i sindaci non abbiano ricevuto alcuna informazione in questi ultimi mesi e tanto meno è arrivato qualcosa al comitato pendolari, che si stava già attivando per chiedere un nuovo incontro con i sindaci e la Regione“, sottolinea Da Re.
La Regione Umbria ha già protestato contro la decisione di Ferrovie e chiesto l’intervento del Governo e dei parlamentari. L’assessore umbro ai trasporti, De Rebotti, ha espresso la sua contrarietà alle “dissennate scelte di politica trasportistica” di Rfi. Il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima si unisce alla protesta e chiede alla Regione Toscana di attivarsi per tutelare i diritti dei pendolari.
“Adesso è urgente prendere tutte le iniziative necessarie per opporsi a Rfi e bloccare le deviazioni dei treni regionali sulla Lenta”, conclude Da Re. “Chiediamo al Presidente Giani e all’Assessore Baccelli di intervenire presso il Governo e le Ferrovie per annullare questa decisione e garantire ai pendolari un servizio di trasporto efficiente e rispettoso delle loro esigenze“.

L’assessore regionale alla mobilità e ai trasporti, Stefano Baccelli e il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani
A stretto giro, Giani e Baccelli fanno sapere che “La Toscana ha già evidenziato sua contrarietà in una lettera inviata all’inizio di maggio. E in un sollecito di alcuni giorni fa in cui si coinvolge anche il ministro dei trasporti“.
“La Regione Toscana si è attivata immediatamente non appena ha saputo della volontà di trasferire tutti i treni interregionali sulla linea lenta a partire dal 1 gennaio prossimo e ha evidenziato le ragioni della sua contrarietà in una lettera del 4 maggio inviata al presidente di Art (l’Autorità di regolazione dei trasporti) e agli amministratori delegati di Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. E pochi giorni fa, non avendo ricevuto risposte, abbiamo provveduto a coinvolgere e a sollecitare lo stesso ministro dei trasporti, la Conferenza delle Regioni e gli assessorati competenti di Umbria e Lazio”.
Il presidente Eugenio Giani e l’assessore regionale alla mobilità e ai trasporti, Stefano Baccelli, intervengono così rispetto al comunicato stampa diffuso dal Comitato dei pendolari del Valdarno, che lamentava una mancata presa di posizione della Toscana.
“In realtà – precisano Giani e Baccelli – siamo stati i primi a reagire, coinvolgendo subito i gestori e poi tutti i soggetti istituzionali. Le preoccupazioni dei pendolari sono anche le nostre e se fino a questo momento non li abbiamo coinvolti è perché contavamo su una modifica della previsione contenuta nella delibera di Art che prevede dal 1 gennaio 2026 il divieto ai treni che viaggiano con velocità inferiore a 200 km/h di utilizzare la linea Alta Velocità”.
A giudizio degli amministratori regionali prima di prevedere spostamenti tra le linee occorre attendere la conclusione dei lavori relativi al nodo AV di Firenze che possono mitigare molto le criticità relative al servizio regionale, garantendo ulteriori possibilità sia per i treni a lunga percorrenza che per il servizio regionale.
Secondo la Regione Toscana le iniziative da intraprendere sia a regime che in questa fase di lavori soprattutto per il territorio toscano devono essere finalizzate a migliorare sempre più il servizio ferroviario di lunga percorrenza e a garantire il necessario equilibrio con i treni regionali.
E’ per questo motivo che da parte della Toscana vi è stato un impegno, analogamente ad altre Regioni, a garantire l’acquisto di materiale rotabile idoneo nell’ambito del Piano Investimenti dei contratti regionali stipulati con Trenitalia, Piano che peraltro risulta in forte ritardo rispetto alle previsioni iniziali anche a seguito del periodo pandemico.
E le criticità che si creerebbero in caso di spostamento dei convogli sulla linea lenta sono numerose.
Infatti la modifica dell’offerta potrebbe determinare un peggioramento dell’utilizzo del mezzo pubblico e potenzialmente una perdita di ricavi da titoli di viaggio in quanto vi è una forte resistenza degli utenti interessati a passare in linea lenta, le sperimentazioni di questi anni sono state oggetto di profonda critica e non è difficile prevedere una perdita di utenza.
La Regione Toscana ritiene che l’applicazione della revoca della deroga nella linea direttissima nel territorio toscano costituisca un fattore di forte criticità sul servizio regionale.
E’ per questo che ritiene opportuno richiedere di mantenere il passaggio degli attuali treni del servizio regionale sulla linea Direttissima e attendere il completo rinnovo del materiale rotabile in coerenza con le previsioni contrattuali, e comunque la conclusione dei lavori sul nodo AV di Firenze per applicare nuove prescrizioni ed indicazioni che possano incidere sulla regolarità e puntualità del servizio ferroviario regionale.
Si attendono adesso le risposte dei soggetti che hanno ricevuto le valutazioni di merito e le proposte della Regione Toscana.