Mobilità
Autisti esasperati: fermate dei bus occupate e sicurezza a rischio
Una segnalazione forte e accorata è arrivata in redazione da un gruppo di autisti di Autolinee Toscane, che chiedono di restare anonimi. Una testimonianza collettiva che dà voce a un malessere ormai diffuso tra i conducenti del trasporto pubblico locale, costretti ogni giorno a lavorare in condizioni sempre più difficili e, soprattutto, potenzialmente pericolose.
«Siamo stanchi di dover fermare gli autobus in mezzo alla strada – scrivono gli autisti – perché le fermate sono sistematicamente occupate da auto in sosta vietata. In questo modo mettiamo a rischio noi stessi, i passeggeri e l’intera circolazione stradale».
Una situazione che penalizza in modo particolare le persone più fragili, come anziani e utenti con disabilità motoria.
Secondo quanto denunciato, l’assenza di controlli efficaci avrebbe ormai reso ordinari comportamenti scorretti.
«I vigili urbani sembrano spariti – prosegue la mail – li vediamo passeggiare con tranquillità nelle vie del centro, ma raramente con una penna in mano per sanzionare chi parcheggia sulle fermate, in doppia fila o nelle corsie preferenziali riservate a bus e taxi».
Il risultato, sottolineano, è evidente: fermate inaccessibili e autobus costretti a manovre pericolose pur di garantire il servizio.
Gli autisti richiamano anche un aspetto normativo spesso ignorato.
«Va ricordato che non saremmo nemmeno tenuti a far salire i passeggeri fuori fermata. Eppure lo facciamo per senso di responsabilità, soprattutto quando si tratta di persone anziane o con ridotta mobilità».
Tuttavia, spiegano, la sicurezza non può prescindere dalle condizioni strutturali:
«Per garantire una salita in sicurezza è fondamentale l’altezza del marciapiede. Quando la fermata è occupata abusivamente, questo diventa impossibile».
Il problema si acuisce nelle ore di punta, quando le strade urbane sono già congestionate, spesso in concomitanza con l’uscita delle scuole.
«In assenza di controlli e di sanzioni – scrivono ancora – l’inciviltà dilaga e a pagarne il prezzo sono i più fragili e chi lavora ogni giorno per garantire un servizio pubblico essenziale».
La richiesta finale è chiara e condivisa:
«Chiediamo solo il rispetto delle regole di base della circolazione e una presenza concreta della polizia municipale sul territorio. Liberare le fermate non è una questione di comodità, ma di sicurezza, accessibilità e dignità per tutti».
Una presa di posizione corale che riporta al centro del dibattito il tema della sicurezza e del rispetto nel trasporto pubblico locale, sollecitando istituzioni e cittadini a una maggiore responsabilità collettiva.




