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lunedì | 03-11-2025

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Mobilità

A1, stop ai sorpassi per i mezzi pesanti tra Incisa e Chiusi: misure per la sicurezza, ma le categorie insorgono

AREZZO – Dopo mesi di appelli seguiti al tragico incidente del 4 agosto scorso – in cui persero la vita Gianni Trappolini, Giulia Santoni della Misericordia di Terranuova e il paziente Franco LovariAutostrade per l’Italia ha annunciato un provvedimento straordinario per la sicurezza stradale sull’A1 Milano–Napoli.

A partire da questo lunedì 3 novembre, in via sperimentale, sarà vietato il sorpasso ai mezzi pesanti oltre le 12 tonnellate nel tratto compreso tra Incisa–Reggello e Chiusi, in entrambe le direzioni.
Una misura che interesserà circa 90 chilometri e che, nelle intenzioni della società concessionaria, punta a ridurre il rischio di incidenti e a migliorare la fluidità del traffico su un tratto particolarmente critico, caratterizzato da carreggiate a due corsie e da un’elevata presenza di tir.

Il divieto sarà sorvegliato dalla Polizia Stradale, con controlli mirati per garantire il rispetto delle regole.

“Il tratto è percorso quotidianamente da una percentuale di mezzi pesanti superiore alla media di rete e la sua conformazione orografica lo distingue da altri tratti – spiega Autostrade per l’Italia –. L’obiettivo è aumentare la sicurezza e prevenire nuovi incidenti gravi.”

Dopo un periodo di monitoraggio, Autostrade per l’Italia valuterà se rendere permanente o estendere la misura ad altri tratti autostradali con caratteristiche analoghe.

Le proteste delle associazioni: “Misura sproporzionata, rischiosa e dannosa per le imprese”

La decisione, pur motivata da esigenze di sicurezza, ha sollevato forti critiche da parte delle associazioni di categoria e delle imprese del territorio, che la giudicano penalizzante e inefficace.

CNA Fita Arezzo evidenzia come il provvedimento rischi di avere effetti contrari a quelli sperati:

“Bloccare i sorpassi dei mezzi pesanti per decine di chilometri non aumenta la sicurezza, ma crea nuovi rischi: code, stress per gli autisti e maggiori possibilità di incidenti”, afferma il presidente Antonio Peruzzi, chiedendo al Governo di rivedere la misura.
“Il vero problema non è il sorpasso, ma l’inadeguatezza delle infrastrutture: corsie insufficienti, tratti obsoleti e mancanza di aree di sosta sicure. La sicurezza si costruisce con investimenti, non con divieti punitivi.”

Sulla stessa linea, Confartigianato Trasporti Arezzo parla di un provvedimento sproporzionato e privo di confronto preventivo con la categoria.

“È una misura nata sull’onda emotiva di tragici incidenti, ma applicata in modo lineare a un tratto intero di 90 chilometri – dichiara il presidente Stefano Biadetti –. Costringerà tutti i camion sulla corsia di destra, generando colonne, rischio di tamponamenti e difficoltà per i trasporti eccezionali. È una scelta inefficace, comunicata con troppo poco preavviso.”

Anche il coordinatore Francesco Meacci sottolinea la necessità di un approccio più equilibrato:

“Serve un tavolo tecnico con Ministero e Autostrade per individuare soluzioni mirate, come divieti dinamici e interventi sui tratti davvero critici. La sicurezza si costruisce con dati, proporzionalità e responsabilità condivisa, non con decisioni prese in fretta e senza confronto.”

Confindustria Toscana Sud: “Un nuovo colpo al sistema produttivo”

A esprimere forte preoccupazione è anche Confindustria Toscana Sud, che definisce il divieto di sorpasso “un’ennesima misura punitiva per le imprese”.

“È inaccettabile che il mancato completamento della terza corsia sull’A1 si traduca in provvedimenti che rallentano il trasporto merci e aumentano i costi per le aziende – afferma Alessandro Tarquini, Direttore Generale di Confindustria Toscana Sud** –. Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di come, invece di realizzare infrastrutture adeguate, si scelgano soluzioni tampone che scaricano le inefficienze sul sistema produttivo.”

L’associazione degli industriali denuncia inoltre la congestione cronica e la mancata prosecuzione dei lavori sulla terza corsia tra Valdarno e Valdichiana, già oggetto di Studio di Impatto Ambientale da anni.

“Il divieto di sorpasso – prosegue Tarquini – non è una soluzione, ma un palliativo che aggraverà i ritardi nelle consegne e i costi logistici. La sicurezza e la competitività delle imprese dipendono da infrastrutture moderne, non da divieti emergenziali.”

Confindustria Toscana Sud chiede alle autorità competenti di accelerare i lavori di potenziamento dell’A1 e delle opere complementari, ribadendo che la sicurezza stradale e la competitività internazionale passano “da infrastrutture adeguate e al passo con i tempi”.

Un fronte comune delle categorie economiche

Su un punto tutte le associazioni concordano: la sicurezza è una priorità assoluta, ma non può essere perseguita a scapito della mobilità, dell’economia e del lavoro.
Dalla CNA a Confartigianato, fino a Confindustria Toscana Sud, arriva un appello condiviso al dialogo con il Governo e con Autostrade per l’Italia, per individuare soluzioni strutturali e non emergenziali, capaci di garantire sia la sicurezza sulle strade che la competitività delle imprese.