Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

lunedì | 01-12-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Lavoro

Territorio, ospedali, lotta alla povertà, abbattimento liste di attesa: le priorità dei sindacati

Al via la contrattazione sociale con un nuovo modello di collaborazione tra istituzioni e sindacati. “Costruire un nuovo modello di relazioni sindacali con istituzioni ed enti locali nella dimensione socio sanitaria per superare il modello della semplice condivisione di un documento programmatico”. Le confederazioni Cgil, Cisl e Uil, insieme alle federazioni del pubblico impiego e ai sindacati pensionati, hanno presentato stamani la piattaforma per la contrattazione sulle politiche socio sanitarie.

“Il contesto di riferimento è rappresentato dall’invecchiamento della popolazione unito agli effetti della denatalità: dalla necessità di costruire e rafforzare la medicina territoriale superando una gestione centrata sull’ospedale; dall’affermazione della prevenzione come concetto fondamentale del benessere individuale e della salute complessiva della collettività”.

Cgil, Cisl e Uil sottolineano quindi la necessità di una legge sull’Invecchiamento attivo che raggruppi tutte le azioni per promuovere prevenzione e qualità della vita; che individui i ruoli del Terzo Settore; che adegui il personale nelle strutture affinché siano garantite la qualità e l’efficienza dei servizi.

Ecco alcuni punti della piattaforma.

Consultori, contrasto alla violenza di genere, medicina di genere

A 50 anni dalla legge costitutiva dei Consultori familiari è necessario promuoverne il rilancio, ridisegnando le esigenze rispetto alla popolazione e tenendo conto che devono erogare una prima assistenza e ascolto. Sono lo strumento di presa in carico globale della salute materna ed infantile e di tutto il percorso di vita. Deve essere valorizzata e finanziata e poi estesa a tutto il territorio toscano la rete Codice Rosa e le reti antiviolenza zonali con servizi multidisciplinari e di accoglienza strutturati in una rete integrata tra pubblico, volontariato, privato sociale.

Disagio giovanile, dipendenze, salute mentale

Occorre concretizzare quanto presente nei piani integrati territoriali affinché la sinergia tra servizi sanitari e sociali sia davvero un’alleanza utile e proficua, un adeguato supporto pubblico su ogni tipo di dipendenza. Un progetto forte di prevenzione e recupero che coinvolga ogni istituzione locale, riservando risorse e mezzi affinché non solo famiglia e scuola, ma anche tutta la comunità diventi luogo con spazi adeguati alla formazione dei cittadini di domani: ripensare città e paesi con progetti dedicati ai giovani è ineludibile. È indispensabile un incremento delle Residenze Diurne soprattutto per soggetti ad elevato bisogno di assistenza al fine di alleviare la famiglia (Alzheimer, disabilità, anziani non autosufficienti), supporto al care giver familiare. Allo scopo di evitare il più possibile il ricovero in RSA che vanno utilizzate per quelle situazioni non gestibili al proprio domicilio, tenuto conto delle elevate quote delle strutture.

Lotta alla poverta’ e alle diseguaglianze

L’attività di presa in carico delle “nuove povertà” dovranno essere coordinate (azioni comunali, regionali, nazionali) per non disperdere risorse e dare risposte coordinate ed efficaci. E’ necessario affrontare con determinazione il tema dell’abitare sociale sviluppando soluzioni che prevedano il riuso dell’esistente acquisendo se del caso al patrimonio pubblico invenduto privato ed  investendo in ristrutturazione. Da tenere in debito conto il tema del caro affitti difficilmente sostenibile dalle famiglie.

Rete ospedaliera

Deve essere implementata la funzione della rete ospedaliera provinciale definendo le funzioni anche in maggiore sinergia e convenzione con le Aziende Universitarie Ospedaliere. Deve essere prioritario utilizzare le possibilità offerte dal PNRR anche prevedendo posti letto di cure intermedie e/o ospedali di comunità. Utili sia per chi è dimesso dall’ospedale come periodo transitorio prima del rientro al proprio domicilio, sia per risolvere delle questioni di carattere sanitario che hanno bisogno di risposte a carattere ospedaliero e non possono trovare soluzioni al domicilio. Per quanto riguarda la nostra provincia occorrono risposte adeguate, urgenti e multidisciplinari. Crediamo debbano essere trovare oltre che nel  S. Donato di Arezzo e della Gruccia in Valdarno, anche nei tre presidi della Fratta, di Bibbiena e di Sansepolcro, con una ri-programmazione della emergenza-urgenza e UU.OO specialistiche garantendo la piena sicurezza del paziente. Pertanto, questi 3 presidi ospedalieri di base dovranno garantire prestazioni sanitarie di bassa e media complessità oltre a specializzazioni da distribuire nei presidi.

Liste di attesa prestazioni diagnostiche

E’ necessario applicare la formula del “chi prescrive prenota”. Il cittadino ha il diritto che il medico definisca il livello di urgenza che la prestazione richiede come stabilito dalla Regione Toscana. Occorre anche l’immediato inserimento della visita nel sistema informatico affinché non inizi il “pellegrinaggio” (a volte fisico, a volte virtuale) tra CUP, farmacie e medici e soprattutto ricondurre al settore pubblico le prestazioni dovute.

Non autosufficienza e terzo settore

La missione 5 del PNRR prevede risorse per la non autosufficienza e inclusione sociale.. Dobbiamo puntare su un nuovo modello di Rsa, su forme diverse di co-abitazione sociale con assistenza secondo necessità, su forme maggiormente personalizzate e accessibili di supporto domiciliare, su modalità diverse nell’ingaggio e nella formazione degli assistenti familiari, che tutelino le famiglie e i lavoratori.

E’ altresì importante affrontare il tema del tempo libero per gli anziani autosufficienti: venendo meno, soprattutto nei paesi, la modalità di incontro all’interno dei circoli.

Si ribadisce l’interesse per l’attivazione in Regione Toscana del progetto con le federazioni dei pensionati confederali “A casa in buona compagnia” per sostenere soprattutto i territori “marginali” delle aree disagiate, attraverso un rapporto costante con anziani soli, che non deve essere dimenticato, ma valorizzato.

Il Terzo Settore può adesso, con il PNRR, partecipare ad una amministrazione condivisa in sussidiarietà e non solo con l’offerta di servizi a basso costo. Un segno visibile deve essere dato ad una maggiore domiciliarità dei servizi, la riorganizzazione della residenzialità, la cura della non autosufficienza soprattutto nella prossimità. Il sistema di governance a più soggetti in cui pubblico, privato, terzo settore e cittadini cooperino nella creazione di politiche di ripresa e resilienza con particolare riferimento alla dimensione territoriale del Sociale… deve diventare un obbligo istituzionale. In particolare, auspichiamo che le pubbliche amministrazioni facendo ricorso correttamente agli istituti di co-programmazione, co-progettazione e convenzione con gli Enti del Terzo Settore siano precisi e netti nel conservare la governance che deve rimanere pubblica.