Polizia Locale di Arezzo, continua la vertenza con il Comune: “La camicia è logora” Ar24Tv

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Questa la nota sindacale:
In seguito allo stato di agitazione proclamato da questa sigla il 16 settembre scorso e del successivo tentativo di raffreddamento presso la Prefettura di Arezzo – che ha avuto esito negativo -, è stata proclamata una prima giornata di sciopero della Polizia Locale di Arezzo il 17 novembre, con adesione del personale del 70% al netto dei lavoratori inseriti nei servizi essenziali.
Non avendo avuto nessuna apertura da parte dell’amministrazione comunale di Arezzo per risolvere la vertenza, è stato indetto un secondo sciopero per il giorno 1 dicembre 2019, poi posticipato al prossimo 15 dicembre.
Le motivazioni di questa vertenza, integrati dal punto A) dello Stato di agitazione sono in sintesi:
– mancato pagamento da parte dell’amministrazione comunale di Arezzo, relativo all’anno 2018, nei confronti dei singoli lavoratori interessati della quota loro spettante dei proventi derivanti dall’art. 208, commi 4 lett c), e 5, del D.Lgs. n. 285/1992 ss.mm.ii. (Codice della Strada), relativo al sopra richiamato Accordo efficace ed in essere, anche tenuto conto del Provvedimento del Dirigente Comandante della Polizia Locale che ha stabilito – viste le decisioni assunte dai singoli lavoratori interessati – Provvedimento de quo del tutto efficace ed in essere, al quale i competenti Uffici non hanno dato corso;
– capitoli di bilancio ritenuti insufficienti previsti per l’acquisto delle divise e degli accessori da fornire al personale (ufficiali e agenti) della Polizia Locale di Arezzo, tenuto conto anche delle nuove assunzioni, in ossequio alla Legge regionale, del relativo Regolamento di attuazione e del Regolamento del Corpo. Infatti, per il 2019 sono stati previsti soltanto 340 euro iva compresa per ciascun appartenente al Corpo;
Punto A): Inoltre, rispetto al sopra menzionato stato di agitazione sono intervenuti dei motivi aggiunti scaturiti dalla firma della Preintesa aziendale, concernente il CDI 2019, siglata da altre organizzazioni sindacali e dalla maggioranza della RSU che questa sigla rappresentativa del Comparto non ha sottoscritto, ritenendo alcuni istituti contrattuali, in primis quelli contenuti nel Titolo VI CCNL 21/05/2018, assolutamente non economicamente congrui e lontanissimi dalla Piattaforma presentata unitariamente l’8 luglio scorso e ratificata dall’Assemblea generale di tutto il personale del Comune di Arezzo svoltasi in data 28 agosto. Inoltre, insistono altre forti criticità. Solo a titolo di mero esempio, si rappresenta che per il 2019 l’amministrazione comunale di Arezzo ha decurtato circa 3.000 ore dal monte ore per il lavoro straordinario riservato alla Polizia Locale di Arezzo.
Per tutto il Comune di Arezzo: va specificato che l’8 luglio 2019 veniva presentata all’amministrazione comunale di Arezzo una piattaforma sindacale unitaria. Successivamente, stante ormai la difficoltà di raggiungere ipotesi di accordo sul contratto decentrato per il Comune di Arezzo, a fine di luglio, tutte le sigle sindacali e la RSU hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto l’Ente con tentativo di conciliazione presso la Prefettura di Arezzo; anch’esso, purtroppo, ha avuto esito negativo. La Delegazione sindacale unitariamente ha pertanto convocato un’assemblea generale dei
dipendenti del Comune di Arezzo che si è tenuta il 28 agosto scorso. In questa occasione è stata esposta e dibattuta la piattaforma sindacale unitaria di cui sopra. L’assemblea deliberava l’adesione a tale piattaforma contenente in particolare precisi istituti contrattuali, con i relativi importi, previsti dal CCNL 21/05/2018 e, a distanza di più di un anno ancora non applicati.
Stante la difficoltà di raggiungere la firma del contratto decentrato 2019, la Delegazione sindacale unitariamente ha proclamato uno sciopero di tutti i lavoratori e le lavoratrici del Comune di Arezzo per l’11 ottobre 2019. Il giorno prima dello sciopero le Sigle Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Diccap/Sulpl hanno revocato la loro adesione allo sciopero in quanto lo stesso giorno avevano sottoscritto un’ipotesi di contratto decentrato 2019 con il Comune di Arezzo. CSA RAL per coerenza non ha sottoscritto il contratto in quanto lo ha ritenuto assolutamente non in linea con la piattaforma unitaria e con volontà assembleare, confermando lo sciopero dell’11 ottobre.
Riassumendo, in estrema sintesi, la non sottoscrizione della preintesa sul CDI 2019 del Comune di Arezzo da parte del sindacato CSA RAL è da attribuirsi ai seguenti motivi: alcuni degli istituti contrattuali previsti dal CCNL 21/05/2018 sono a livello economico molto distanti dalla piattaforma sindacale unitaria presentata l’8 luglio 2019; le progressioni economiche orizzontali adottate in vigenza del relativo Regolamento ad avviso di questa sigla e di molti lavoratori dell’Ente hanno creato e continueranno a creare molte criticità; il progetto trasversale di non meno di 150mila euro, contenuto nel contratto decentrato 2019, a valere nel 2020 (a seguito di tavolo di lavoro…), ad avviso di questa organizzazione sindacale, presenta dei forti e possibili profili di illegittimità che potenzialmente esporrebbero tutti i lavoratori e le lavoratrici del Comune di Arezzo a possibili restituzioni di quanto percepito a seguito di controlli da parte della Corte dei Conti e/o del Mef, con possibile danno erariale.
Inoltre, oltre il predetto profilo giuridico-contrattuale, questa sigla osserva che tutti i contratti decentrati di questi ultimi anni sono stati sottoscritti non prima del quarto trimestre (ottobre-novembre-dicembre). Le motivazioni sono da ricercarsi nell’approvazione del bilancio, nel relativo Dup, del susseguente Peg e nella costituzione del Fondo (parte stabile e variabile), nonché dalla normale e spesso complessa trattativa sindacale. Non solo. Nel maggio 2020 si terranno le elezioni amministrative, con l’avvicendamento di un nuovo sindaco, una nuova Giunta Comunale e un diverso Consiglio.
Un’ultima considerazione è giusto lasciarla ai comunicati stampa rilasciati da parte delle altre sigle sindacali che hanno sottoscritto definitivamente il CDI 2019. Queste ultime con un’asprezza senza precedenti si sono soffermate sulla critica a questa sigla per non aver sottoscritto detto contratto decentrato. Crediamo che sia necessario loro ricordare che la controparte non è il sindacato CSA RAL, bensì l’amministrazione comunale di Arezzo. Inoltre questa sigla ha sempre rivendicato e rivendica la totale autonomia decisionale ed indipendenza nell’azione sindacale, ivi compreso la possibilità di sottoscrivere o meno contratti nazionali, decentrati o accordi; cosa che il CSA ha fatto da molti anni, sottoscrivendo i contratti nazionali e decentrati quanto ne ravvedeva l’interesse dei lavoratori. Questa autonomia che dovrebbe essere per tutti un concetto lapalissiano, deriva dalla Costituzione, dalla normativa primaria di riferimento, in particolare dalla legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori) e da quella contrattuale. Giova ricordare a chi avesse perso la memoria e le proprie radici che i nostri nonni e i nostri padri hanno lottato e a volte perso la vita per difendere il lavoro, le libertà sindacali, in primis il diritto di sciopero derivante dall’art. 40 della Costituzione. Cercando, naturalmente invano, di delegittimare questa sigla e gli scioperi da questa dichiarati si fa un’enorme danno a tutti i lavoratori, non solo del Comparto pubblico in un momento molto difficile per il nostro Paese.
Invece, questa sigla sindacale, nella persone del segretario generale e del coordinatore provinciale CSA RAL ha già dato mandato ai propri legali di verificare se le condotte poste in essere dai
rappresentanti delle altre sigle presentino profili di illiceità al fine dell’eventuale tutela nelle previste sedi giurisdizionali.