Mancato inquadramento di medici convenzionati nel servizio 118 della Toscana, per Ficco “nessuna norma lo vieta”

“Non esiste alcuna norma che vieti l’inquadramento nel ruolo del 118 per i medici convenzionati dell’emergenza territoriale. E se qualcuno continuerà a ignorarlo, siamo pronti a una battaglia legale per difendere i diritti dei nostri iscritti”. A dirlo è Paolo Ficco, presidente nazionale del SAUES (Sindacato Autonomo Urgenza Emergenza Sanitaria), che interviene con fermezza sul mancato inquadramento di numerosi medici convenzionati nel servizio 118 della Toscana.
“Non accetteremo interpretazioni restrittive e arbitrarie – dichiara Ficco – che finiscono per calpestare la professionalità e la volontà dei medici convenzionati dell’emergenza territoriale. La stragrande maggioranza di questi professionisti non chiede di restare nel 118 per una presunta comodità logistica, come qualcuno vorrebbe far credere, ma perché svolge da anni un’attività ad alta specializzazione, ben distinta da quella del Pronto Soccorso”.
Il presidente del SAUES sottolinea come nessuna norma – né il bando di concorso, né le linee guida regionali – precluda la permanenza nel 118: “Anzi – aggiunge – la stessa Regione Toscana è stata tra le prime ad applicare i decreti legislativi 502/1992 e 229/1996, inquadrando i medici di guardia e dell’emergenza territoriale all’interno del servizio 118. E la legge nazionale 56/2023 è ancora più chiara: inquadra i medici dell’emergenza territoriale e quelli del Pronto Soccorso nella stessa disciplina di Medicina di Emergenza-Urgenza”.
Ficco ricorda anche l’esperienza del precedente concorso: “Molti colleghi furono costretti ad accettare incarichi nei Pronto Soccorso, contro la loro volontà e senza alcun rispetto per la loro formazione specifica. Se si ripeterà questo scenario – avverte – il rischio è che i medici lascino in massa il servizio 118, già in forte sofferenza, aggravando così anche la situazione critica dei Pronto Soccorso. In tal caso, il nostro sindacato avvierà immediatamente tutte le azioni legali necessarie”.
Infine, un appello alle altre regioni: “Ci rivolgiamo anche alle Asl di Puglia e Campania – conclude Ficco – che stanno per bandire nuovi concorsi. Non si sacrifichi il buon funzionamento del sistema di emergenza-urgenza per logiche burocratiche o scelte miopi. È in gioco la tenuta stessa di un servizio essenziale per i cittadini”.