Lavanderia dell’Ospedale San Donato: 22 posti a rischio, sindacati in presidio e appello al dialogo

AREZZO – Si accende la protesta per il futuro delle lavoratrici della lavanderia dell’ospedale San Donato. Giovedì 22 maggio, dalle ore 15 alle 16, le 22 dipendenti della ditta Arese, che attualmente gestisce il servizio, terranno un presidio davanti all’ingresso principale del nosocomio aretino. Al loro fianco, i sindacati Cgil, Filctem e Fp, preoccupati per l’incertezza occupazionale legata alla possibile chiusura dello stabilimento.
A rischio ci sono 22 posti di lavoro, conseguenza della decisione – già annunciata da tempo – di escludere la lavanderia interna dall’ambito della futura gara per il servizio di lavanolo. Una scelta che apre scenari delicati sul piano occupazionale, nonostante l’attuale gestione resterà operativa per almeno un altro anno.
Nel mezzo delle tensioni, la Cisl lancia un appello alla calma e al senso di responsabilità, rivendicando l’importanza di un dialogo istituzionale costruttivo per affrontare la transizione in modo ordinato e con l’obiettivo prioritario di tutelare i lavoratori.
“La nostra posizione è chiara – afferma Mauro Cerofolini, segretario Cisl di Arezzo –. Fin dall’inizio ci siamo attivati per cercare soluzioni concrete, partecipando ai tavoli di confronto per garantire una ricollocazione dei lavoratori, anche nel terzo settore”.
Anche la Femca Cisl, con l’intervento di Jacopo Maccari, ha ribadito un approccio di realismo sindacale: “Abbiamo espresso il nostro disappunto per la chiusura dello stabilimento, ma gli spazi non sono più idonei a un’attività produttiva moderna. Per questo chiediamo che venga garantita la continuità occupazionale, individuando nuovi ambiti compatibili”.
La Cisl ricorda inoltre che l’esclusione della lavanderia interna dalla futura gara del Lavanolo era nota da tempo e che fin dall’inizio si è mostrata disponibile alla collaborazione con le istituzioni competenti.
“L’obiettivo resta quello di tutelare concretamente i lavoratori – prosegue la nota – attraverso l’inserimento di clausole sociali nel nuovo capitolato e il coinvolgimento dell’indotto locale. Valutiamo positivamente il contributo del tavolo coordinato dal dottor Nicola Falco dell’Asl sud est e dal dottor Francesco Santucci direttore per Estar, che ha avviato progetti sperimentali finalizzati alla valorizzazione di persone, ambiente e tecnologie. Continueremo a monitorare con attenzione ogni sviluppo”.
La Cisl ribadisce infine l’importanza di una soluzione partecipata, fondata sul confronto costruttivo tra le parti. “Siamo presenti – conclude il sindacato – e continueremo a vigilare ogni giorno. Per noi contano i risultati, non gli slogan”.