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sabato | 20-09-2025

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Lavoro

Gaza, sciopero generale Cgil in Toscana. Da Arezzo pullman per la manifestazione a Siena

Fermare il genocidio a Gaza. Domani, venerdì 19 settembre, giornata di mobilitazione nazionale indetta della Cgil. Sarà sciopero generale per l’intero turno di lavoro, con le esenzioni di legge e 3 saranno le manifestazioni in Toscana. I lavoratori di Arezzo parteciperanno a quella di Siena. Pullman partiranno alle 15 dal Valdarno (Via Poggilupi), alle 14.30 dal piazzale Coop di Bibbiena, alle 15 dall’Ipercoop di Arezzo e alle 15.30 da casello di Bettolle.

Le ragioni dello sciopero e delle manifestazioni sono spiegate dal segretario generale Cgil Toscana Rossano Rossi: “Pensiamo che sia di una gravità e di una atrocità senza precedenti quello che sta succedendo a Gaza, pensiamo che quel massacro e quella vera e propria deportazione del popolo palestinese vadano assolutamente fermati. Inoltre, a livello mondiale questa logica di forza e di riarmo è un pericolo vero per i diritti di tutte le persone, non possiamo non mobilitarci, non possiamo stare fermi, c’è una grande spinta dai lavoratori e dalla società civile, siamo certi che la Toscana, terra di solidarietà e pace, saprà rispondere adeguatamente. Dove non c’è umanità non ci può essere giustizia sociale, democrazia, libertà”.

La Cgil precisa che la mobilitazione del 19 settembre si inserisce “nel rispetto delle norme di legge che ci sono, quindi tutti i settori che sono coinvolti dalla Legge 146, visti i tempi, non saranno coinvolti”. La Flc Cgil invita a indossare un fiocco nero in scuole, atenei, enti di ricerca, accademie e conservatori della Toscana.

Gli obiettivi della Cgil sono “creare corridoi umanitari, per mettere in sicurezza la popolazione civile, per sostenere e garantire tutte le missioni umanitarie che sono in corso, compreso Global Sumud Flotilla e, allo stesso tempo, chiediamo che i governi, a partire dal nostro ma non solo, compresa l’Europa, sospendano ogni accordo di cooperazione commerciale e militare con Israele finché non si ferma questa guerra e questo massacro verso Gaza, compreso l’obiettivo dichiarato del governo Netanyahu di arrivare all’occupazione della Cisgiordania ed è necessario mettere in campo tutte le azioni per rimuovere l’embargo, per riconoscere lo Stato di Palestina e chiediamo che tutti i governi e tutte le istituzioni internazionali si adoperino per fermare quello che sta succedendo fino ad arrivare ad una vera e propria convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida dell’ONU”.