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domenica | 15-06-2025

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Fimer, una crisi sottovalutata. Fine d’anno e inizio 2022 di lotta per i lavoratori

Il concordato preventivo per l’ammissione alla procedura depositato dall’azienda al Tribunale di Arezzo tramite lo studio legale aretino Gatteschi, consentirebbe all’azienda di produzione di inverter per il fotovoltaico con sede produttiva a Terranuova Bracciolini di evitare il fallimento almeno fino ad aprile 2022, respingendo le istanze dei creditori, in particolare fornitori. Un tempo utile, sperano i lavoratori, per lavorare all’ingresso di un nuovo socio o investitore che apporti liquidità. C’è attesa anche per il tavolo di crisi convocato al Mise per martedì 11 gennaio. Sul campo, intanto, è stata una fine d’anno di lotta per i lavoratori, dopo l’incontro tra il nuovo amministratore unico Calabi e i sindacati, incontro che non ha sciolto i dubbi riguardo al futuro dello stabilimento valdarnese, anzi. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm hanno organizzato unitariamente un’assemblea in Piazza della Repubblica a Terranuova lo scorso 30 gennaio e due giornate di presidio, il 31 e il primo dell’anno, con circa 200 lavoratori di fronte ai cancelli della fabbrica. Nel frattempo, dopo le mobilitazioni, tutto tace riguardo la situazione dell’azienda, al centro di una crisi che sta purtroppo colpendo ben 800 dipendenti, 500 di questi diretti e altri 300 che lavorano nell’indotto, quindi l’idea è di “andare ad oltranza – spiegano i sindacati – se i lavoratori ci daranno il mandato”. 

La politica

A fianco dei lavoratori, schierati i sindaci valdarnesi, con in prima linea Sergio Chienni: ““Grave aver disconosciuto la gravità, servono fatti concreti e un piano serioLe voci di una procedura concorsuale per la Fimer si erano fatte insistenti. In un quotidiano è apparsa la notizia che è stato richiesto un concordato in bianco. È grave che nel corso del tempo la proprietà abbia disconosciuto le criticità che come Comuni e sindacati evidenziavamo. È grave che terzisti e fornitori siano stati posti in una drammatica difficoltà, è grave che lo si sappia da un giornale che è stato richiesto un concordato in bianco e non negli incontri davanti al Ministero. Tra dipendenti diretti e indotto nel nostro territorio c’è in ballo il lavoro di 800 persone. Servono fatti concreti ed un piano serio. Serve che il Ministero metta alle strette una proprietà che ad oggi non è riuscita neanche ad approvare il bilancio 2020 e che più volte non ha detto le cose come stavano. Di tempo non ne abbiamo più. Serve lottare insieme e far assumere rilevanza nazionale a questa vertenza“.

E ha trascorso l’ultimo giorno dell’anno al presidio dei lavoratori della Fimer di Terranuova in Valdarno, il capogruppo Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli: “Viviamo un momento storico difficile in cui i nostri beni e diritti fondamentali, la salute e il lavoro, sono a rischio. Oltre 400 lavoratori, a cui si aggiungono quelli di tante aziende dell’indotto, rischiano il posto di lavoro. Sono cittadini che chiedono chiarezza alla proprietà sulla situazione dell’azienda e sul futuro. Le istituzioni devono essere al loro fianco affinchè già nella riunione convocata nei prossimi giorni al Ministero dello sviluppo economico siano dette parole di chiarezza e date prospettive credibili per una azienda ricca di professionalità, impegnata in un settore di buone prospettive come quello delle energie rinnovabili. Mai come oggi il miglior augurio da fare, a loro e a tutti, è quello che il nuovo anno porti salute e lavoro“.

La Regione era rappresentata anche dal leghista Marco Casucci, vice presidente del Consiglio regionale della Toscana: “Un dovere essere presente oggi pomeriggio davanti i cancelli della Fimer. Dalla parte della mia gente sempre!“.

Francesco Ruscelli, segretario provinciale del Partito Democratico: “La Fimer è un’azienda strategica per il Valdarno non solo per numero di lavoratori occupati ma anche per l’indotto che genera. Ho partecipato all’assemblea pubblica dei lavoratori dell’azienda in piazza della Repubblica a Terranuova insieme ai sindaci del Valdarno e alle rappresentanze sindacali. Presenti anche tanti cittadini. Ora picchetto ai cancelli dell’azienda“.

Anche Fratelli d’Italia provincia di Arezzo interviene sulla crisi della Fimer di Terranuova Bracciolini: “solo uno sforzo di istituzioni e privati potrà salvare centinaia di posti di lavoro e rilanciare l’azienda, ma non dimentichiamo anche le aziende collegate e creditrici“.

 

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