Lavoro
Farmacie private: sciopero per il contratto
Pesci, Filcams Cgil. “la proposta di Federfarma è un’offesa”. Il 6 novembre sciopero dei farmacisti dipendenti dalle strutture private. “In provincia di Arezzo- sottolinea Marco Pesci, segretario della Filcams Cgil – le oltre 90 farmacie private diffuse sul territorio, rappresentano un punto di riferimento per i cittadini che non solo ricevono i farmaci e monitoraggio dell’aderenza terapeutica, ma anche una molteplicità di servizi volti alla prevenzione e allo screening di prima istanza della salute, tra i quali vaccinazioni, telemedicina e analisi di prima istanza sul sangue capillare”.
Dinanzi a questa fondamentale attività, “Federfarma, l’associazione che rappresenta i titolari delle farmacie private, non intende riconoscere alle lavoratrici e lavoratori del settore, gli incrementi retributivi adeguati al recupero inflattivo e un pieno riconoscimento del valore della loro professione, che fin dagli anni della pandemia del Covid è stata sottoposta a forti sollecitazioni e cambiamenti. 180 euro di aumento spalmati nei prossimi 3 anni sono un’offesa, più che una proposta, e questo non può essere accettato da chi esercita, al pari di tante altre categorie, il presidio sanitario e sociale”.
Giovedì 6 novembre, quindi, le farmaciste ed i farmacisti dipendenti delle private della provincia di Arezzo, sciopereranno per il loro contratto nazionale di lavoro “ma anche – sottolinea Pesci – per la loro dignità e la loro professionalità. Una scelta obbligata e causata dall’indisponibilità di Federfarma, di rinnovare il contratto scaduto da più di un anno”.
Il giorno dello sciopero partiranno da Arezzo e dal Valdarno i pullman per portare i lavoratori a Firenze, in piazza Duomo, dove si terrà una grande manifestazione regionale.
“Arezzo è una provincia che fin dalle prime iniziative di questa estate si è resa protagonista della partecipazione – conclude Marco Pesci – e anche stavolta abbiamo segnali ampiamente confortanti al riguardo. E’ giunto il momento di arrivare al rinnovo del Ccnl, ormai scaduto da troppo tempo, e Federfarma ha superato il limite della decenza”.





