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mercoledì | 30-04-2025

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Papa Francesco, gli sbandieratori e la Giostra del Saracino di Arezzo

Nel giorno in cui il mondo piange la scomparsa di Papa Francesco, la città di Arezzo ricorda con commozione i momenti in cui il Pontefice ha incrociato la storia e le tradizioni della Giostra del Saracino. Due occasioni solenni, dense di significato e di emozione, che oggi assumono un valore ancora più profondo.

Il 15 aprile 2015, durante un’udienza generale in Vaticano, Papa Francesco accolse una delegazione degli Sbandieratori Città di Arezzo. Un incontro che rimase impresso nella memoria dei partecipanti e di tutta la comunità. Il Santo Padre ricevette in dono una bandiera e un libro sulla storia degli sbandieratori, ringraziando pubblicamente con parole cariche di gentilezza e gratitudine:
Ringrazio la delegazione di Arezzo che con tanta cortesia mi ha donato la sua bandiera e il libro della sua storia”.
In Piazza San Pietro, tra i colori delle bandiere e il suono dei tamburi, gli sbandieratori si esibirono davanti al Papa, portandogli i simboli più autentici della tradizione aretina, tra cui una terracotta raffigurante la Madonna del Conforto, patrona della città, donata da Don Alvaro Bardelli.

La gallery fotografica dell’incontro degli sbandieratori Città di Arezzo col Papa del 15 aprile 2015

Poco più di un anno dopo, il 22 giugno 2016, Papa Francesco tornò ad abbracciare idealmente Arezzo, benedicendo la Lancia d’Oro destinata alla Giostra straordinaria del 27 agosto, organizzata in occasione del Giubileo della Misericordia. Fu un evento imponente: circa ottanta figuranti sfilarono in via della Conciliazione fino a Piazza San Pietro, accompagnati da musici e sbandieratori in costume. Sul sagrato della basilica la delegazione aretina, con l’Arcivescovo Riccardo Fontana e il sindaco Alessandro Ghinelli, incontrò Papa Francesco prima dell’udienza generale.

La Lancia d’Oro, opera dello scultore Ivan Theimer, venne benedetta dal Pontefice e consegnata come simbolo di pace, fede e identità. In quell’occasione, furono donati anche i fazzoletti dei quattro quartieri, un mazzo di rose bianche e una raffigurazione in argento della Madonna del Conforto. Per un mese, il trofeo fu custodito nei Musei Vaticani, come simbolo della Giostra e come gesto di promozione della manifestazione a livello nazionale.

Oggi, mentre il mondo intero rende omaggio a Papa Francesco, Arezzo custodisce con gratitudine il ricordo di quei momenti, che hanno unito la spiritualità universale del Pontefice alla profonda identità culturale e popolare della città.

Nel video da Tsd: il saluto alla Giostra del Saracino di Arezzo di Papa Bergoglio durante l’udienza generale del 22 giugno 2016

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