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domenica | 08-06-2025

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Mario Capacci e quell’amore senza fine per la Giostra: sfida il Buratto a 80 anni Ar24Tv

Anche se la location non era quella di Piazza Grande, la giornata, per tutti gli amanti della Giostra del Saracino, ha un valore particolare per la straordinaria carriera di uno dei più grandi giostratori aretini di tutti i tempi, che ha scritto pagine indelebili della storia del Saracino.
Mario Capacci fa il suo esordio alla Giostra del Saracino nel 1972 a seguito dell’incidente occorso nelle prove a Tripoli Torrini, che doveva disputare la Giostra per il Quartiere di Porta Sant’Andrea. Con quella prima edizione inizia la carriera di Capacci che si protrarrà fino al 1992, per un totale di 35 giostre corse (più quella dell’edizione ripetuta del 1991) impreziosite dalla vittoria di 8 lance d’Oro di cui la prima con il Quartiere di Porta Crucifera (la notturna del 28 agosto 1976) e sette con il Quartiere di Porta del Foro (con ben due “cappotti” nel 1982 e 1985).
Ma la storia cavalleresca di Capacci non si esaurisce solo al Saracino, poiché è stato “padre” anche dei “Cavalieri di Arezzo”, gruppo fondato nel 1987 per partecipare ad un torneo internazionale a Parigi.
Con il costume amaranto e nero con ricamato il cavallino, simbolo di Arezzo, Capacci è stato l’anima del sodalizio aretino che negli anni ha ottenuto risultati eccezionali nei tornei internazionali, tra cui quello a Golub Dobrzin, in Polonia, dove gli aretini, in rappresentanza dell’Italia, hanno vinto per ben 6 volte.
Una carriera dunque veramente incredibile per un cavaliere che oggi ha voluto salutare la Giostra del Saracino a suo modo, nel campo di gara di Stoppe d’Arca, assieme ai cavalieri e palafrenieri del Gruppo Cavalieri.

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