“Il Richiamo dei Cavalieri”, un libro sulla storia del Gruppo Sbandieratori di Arezzo

Livi ha diretto per decenni lo storico sodalizio degli Sbandieratori aretini e, in questa pubblicazione, racconta non solo la sua storia costitutiva, ma i tanti e tantissimi aneddoti che il gruppo, nel corso delle trasferte, ha vissuto. Gli sbandieratori aretini per la loro bravura si sono esibiti in ogni parte del mondo e al cospetto di illustre personalità sia politiche che del mondo della cultura e dello sport. Ripercorrendo questi decenni anche iconograficamente la tappe più significative si evince come la città di Arezzo ha raggiunto ogni angolo di mondo. La storia del gruppo si intreccia poi con la storia intima e privata della famiglia Livi. Una intera famiglia impegnati nella promozione a valorizzazione del gruppo. Per anni ed anni, per la precisione 48, tutta la famiglia Livi è stata completamente assorbita anzi, “plagiata”, dal Gruppo Sbandieratori. Pasquale attraverso la sua passione ha saputo contaminare positivamente dapprima la moglie Fernanda (già da fidanzati) e poi, uno alla volta, i tre figli: Massimiliano, Stefano e Daniele. Questo omone, dal fisico imponente ed atletico, ma dallo sguardo dolce e dall’animo gentile ha dedicato tutto sé stesso e poi, ha coinvolto coloro che più ama, in una impresa unica e irripetibile, decisamente grande ed allo stesso tempo ricca di umanità.
Rigo dopo rigo, pagina dopo pagina questo libro racconta non solo la storia di un sodalizio, ma di una famiglia e di tutti coloro che, nel corso degli anni, a vario titolo, hanno avuto la ventura di farne parte e di condividere un percorso di vita che, certamente, li ha segnati per sempre. Come non rammentare, ad esempio, anche se a molti di noi questi nomi non dicono nulla, figure come la sarta Nara Peruzzi Borgogni che, con Fernanda, realizzava a regola d’arte i costumi per il gruppo o Orlando Bruni, formidabile trombettiere, che con Fiorenzo Rossi riuscì ad introdurre l’uso delle chiarine o Ivan Luttini che si adoperò per l’inserimento del tamburo alto con pelle vera e budelli di bue; l’inserimento richiese un lungo periodo di adattamento.
Tanti passaggi e tante memorie che, nella loro semplicità, hanno il potere di portare alla luce e dare dignità ad un periodo glorioso per la nostra città: conosciuta ed ammirata in ogni dove.
“La felicità è reale solo quando è condivisa” (dal film In to the Wind), che non a caso racconta di un viaggio. Pasquale e Fernanda con i loro tre figli ci hanno voluto comunicare e donare questo viaggio ora storia: hanno voluta condividere la gioia ed i tesori che appartengono soprattutto alla loro sfera privata e di rimbalzo pubblica. Il desiderio di viaggiare come quello di spartire fa parte della natura umana.