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mercoledì | 29-10-2025

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Focus 24

Farmaci, alcol, digitale: le dipendenze giovanili che provengono da un dolore che non trova ascolto

Rapporto Espad, l’allarme degli Psicologi della Toscana: “Il disagio giovanile è ormai strutturato. Servono interventi stabili e coordinati”. La presidente Gulino: “Investire nella salute mentale dei giovani oggi significa costruire la salute collettiva di domani”

Dietro l’uso di farmaci, alcol o del digitale, si nasconde spesso una dipendenza che nasce da un dolore silenzioso, invisibile, che non trova ascolto”.
A lanciare l’allarme è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana e del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, commentando i dati del Rapporto ESPAD Italia 2024, il monitoraggio nazionale coordinato dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr.

Il quadro che emerge è preoccupante: in Toscana crescono i segnali di disagio psicologico tra gli adolescenti. Oltre il 12% degli studenti ha fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica nell’ultimo anno e quasi il 7% nell’ultimo mese – percentuali tra le più alte del Paese.
Questi numeri – osserva Gulino – confermano ciò che vediamo quotidianamente nei servizi pubblici e nei nostri studi privati. Il disagio emotivo adolescenziale non è più un’emergenza temporanea: è diventato un fenomeno strutturale.”

Secondo il report, cresce anche l’uso regolare di farmaci per dormire o controllare il tono dell’umore: il 2,3% degli studenti dichiara un consumo frequente, più di dieci volte al mese – un dato quasi doppio rispetto a molte regioni del Sud Italia.
Non si tratta solo di devianza – aggiunge la presidente – ma di solitudine, di pressione sociale, di paura di fallire. La risposta non può essere episodica: serve una visione sistemica. Investire nella salute mentale dei giovani oggi significa costruire la salute collettiva di domani.

Ma il disagio non si manifesta solo nei comportamenti legati ai farmaci. La Toscana, infatti, supera la media nazionale per binge drinking: il 30,9% dei giovani riferisce di aver consumato quantità eccessive di alcol in una sola occasione nell’ultimo mese.
E l’allarme non si ferma qui. Il rapporto conferma anche la diffusione di un uso problematico del digitale: il 13% degli adolescenti italiani presenta comportamenti compatibili con una dipendenza da Internet, che si traduce in isolamento, insonnia e irritabilità.

Per Gulino, la chiave sta nella costruzione di una rete permanente di prevenzione e ascolto.
Serve una rete stabile tra scuola, famiglia e servizi territoriali. Le scuole devono tornare a essere luoghi di prevenzione psicologica, non solo di didattica. Servono sportelli d’ascolto permanenti, psicologi scolastici con presenze orarie adeguate, e un coordinamento costante con famiglie e servizi pubblici per intercettare i segnali precoci di disagio.”

Il disagio giovanile – conclude – non si risolve con interventi emergenziali. Va riconosciuto come un fenomeno strutturato e affrontato con continuità, perché solo così potremo restituire ai nostri ragazzi la possibilità di crescere con serenità e fiducia nel futuro.”