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giovedì | 21-08-2025

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Arezzo: ottimo mercato, delusione abbonamenti. La classifica nazionale ci vede nelle retrovie

Quando manca la reciprocità. L’Arezzo si appresta a scendere in campo per l’esordio in campionato contro il Forlì al Comunale “Città di Arezzo” domani sera alle 21.15. La squadra di Bucchi arriva alla prima stagionale con un biglietto da visita importante: tanti osservatori concordano che il mercato condotto dalla società amaranto sia stato di prim’ordine. Il tecnico, infatti, può contare su due formazioni praticamente intercambiabili, entrambe competitive per la categoria.

Eppure qualcosa stona. Eppure – come ha sottolineato il presidente Manzo ad Arezzo 24 – attorno all’Arezzo non si respira quell’entusiasmo che la qualità della rosa meriterebbe. La delusione nasce dal dato sugli abbonamenti: le tessere staccate a oggi non arrivano a 1.500, un numero che relega gli amaranto nelle retrovie della speciale classifica della passione calcistica italiana.

Anche se si tratta di una realtà che l’Arezzo non ha mai toccato, è curioso dare uno sguardo ai dati della Serie A, dove la Roma e l’Inter hanno fatto registrare il sold out a quota 40.000, il Milan si attesta sui 35.000, la Lazio e il Genoa superano i 28.000, il Napoli scudettato si ferma a 24.000 (limite imposto dal club), Bologna 21.000, Lecce 20.000, Juventus poco sopra i 19.000. Scendiamo di categoria: la Sampdoria domina la Serie B con 18.000 abbonati, poi si torna in Serie A con l’Atalanta a 15.200, Palermo tra i cadetti a oltre 15.000, Cagliari in massima serie a quota 13.576 e poi c’è la Fiorentina – penalizzata dai lavori al Franchi – che non può andare oltre i 12.500.

Passiamo alla nostra realtà, la Serie C, in cui spicca il Catania con 10.000 tessere, il Vicenza con più di 7.000 e l’Ascoli che, pur avendo un bacino d’utenza ridotto rispetto ad Arezzo, ha raggiunto quasi 7.000 sottoscrizioni. Il confronto con queste realtà calcistiche  è impietoso.

I suoi 1.500 tifosi fidelizzati, collocano L’Arezzo al livello di realtà come Cittadella, Casarano, Monopoli, poco sopra i labronici appena tornati tra i professionisti: il Livorno conta infatti circa 1.100 abbonati, come la Torres. Un paradosso, se si considera che la squadra di Bucchi è tra le più accreditate del girone, promette spettacolo e dovrebbe ambire alle posizioni di vertice.

Il punto allora è un altro: la città risponde davvero al calcio? È sufficiente lo “zoccolo duro” degli irriducibili per parlare di autentica passione popolare? Forse no. E la riflessione di Manzo, deluso nonostante gli sforzi economici profusi dalla proprietà, non può essere liquidata in fretta. Se Arezzo negli anni non ha mai conquistato stabilmente posizioni di vertice nel panorama calcistico nazionale, parte della responsabilità potrebbe risiedere non soltanto nelle proprietà che si sono succedute, ma anche in un coinvolgimento cittadino mai davvero esploso.

La squadra, comunque, c’è ed è solida. Bucchi ha a disposizione un organico di spessore, in grado di lottare ai massimi livelli della categoria. L’auspicio, a questo punto, è che i risultati sul campo possano accendere quella scintilla di entusiasmo che, ad oggi, pare mancare sugli spalti del Comunale.

L’Arezzo promette bene, ma pochi abbonamenti. Manzo: “Deluso, aspetto la risposta dei tifosi. Questa è una grande squadra”

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