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sabato | 08-11-2025

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Eventi e Cultura

Paolo Giulierini, il direttore che ha rivoluzionato il MANN, sbarca a Foiano con Mare Monstrum

Sabato 8 novembre alle ore 16, il Foiano Book Festival accoglie Paolo Giulierini, archeologo e direttore tra i più apprezzati del panorama museale italiano, per la presentazione del suo nuovo libro ‘Mare Monstrum. Mistero e meraviglia, miti e leggende del Mediterraneo’ (Giunti Editore).
L’appuntamento offrirà al pubblico un incontro denso di cultura e riflessione, tra racconto, memoria e visione del futuro dei musei.
Giulierini ha diretto il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona prima di approdare nel 2015 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), uno dei più importanti d’Europa. In quasi dieci anni di direzione ha rinnovato profondamente l’istituzione, aprendola al dialogo con la città e con il mondo, rilanciando sezioni storiche, promuovendo mostre internazionali e avviando un modello di museo partecipato e contemporaneo.
Giulierini è senza dubbio una delle figure di riferimento del nuovo management culturale italiano.

Nato a Cortona, con studi all’Università di Firenze e tante esperienze di direzione museale, tra le altre cose, il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona prima di assumere la direzione del MANN di Napoli. Quale elemento della tua Toscana hai portato con te nella esperienza napoletana, e come credi che questa radice abbia influenzato il suo modo di intendere il museo?

L’eredità del mio precedente lavoro si fondava sull’idea che la cultura era per tutti e che un museo fosse una grande piazza dove tutte le arti possono atterrare: d’altronde le Muse, che sono alla base dell’etimologia del nome, sovrintendono non solo all’arte, pittura e architettura, ma anche alla musica, alla letteratura, alla poesia; e, direi, anche alle nuove espressioni artistiche, come fotografia, digitale e molto altro. Il FestivalMann ne è stato un esempio.

Durante il mandato al MANN ha rilanciato varie sezioni chiuse da tempo (Egizia, Epigrafica, Magna Grecia, Preistoria/Protostoria) e avviato un piano strategico 2020-’23 con l’obiettivo di trasformare il museo in “epicentro di un quartiere della cultura”. Qual è stato, a suo giudizio, il più grande successo e la più grande difficoltà in questa trasformazione?

Al di là di aver riportato 700.000 visitatori nel Museo, triplicandone il numero, realizzato 300 mostre in 8 anni in tutto il mondo, riaperto tutto il museo, gli spazi verdi, creato un auditorium, offerto mostre come Canova e l’antico, il risultato più grande è stato ricreare una comunità locale accanto al Mann, soprattutto dai quartieri limitrofi, come la Sanità e Forcella. L’unica sfida che si doveva vincere a tutti i costi.

Napoli è una città complessa, ricca, con profondità archeologiche, culturali e sociali enormi. In un’intervista ha affermato: «Napoli non perda il carattere di grande capitale». Come ha vissuto il rapporto tra museo e città in quell’ambiente partenopeo, e quale insegnamento porta con sé per altre realtà museali in Italia?

Guardare agli ultimi non significa tenere bassa l’asticella sul ruolo di Napoli nella storia, forse la città più amata nel mondo, per la sua arte e per i grandi personaggi che si sono avvicendati nel tempo. Ho puntato sul riscatto culturale e sull’idea di opporsi a quella idea, tutta piemontese e britannica, che l’unità d’Italia avesse portato l’ordine e il decoro. Quella invasione ha interrotto la vita di un regno con grandi problemi, ma di sicuro ha riscritto con una falsa propaganda la storia di una dinastia, i Borbone, che con un solo re aveva avviato gli scavi di Ercolano, Pompei, costruito il San Carlo, Palazzo Reale, Capodimonte, la Reggia di Caserta. Non so se mi spiego.

In Toscana, come altrove, i musei stanno vivendo una fase di trasformazione — digitalizzazione, nuove modalità di visita, nuove relazioni col pubblico e limitazioni di budget. Quali ritieni siano le sfide più urgenti per i musei toscani (e in generale italiani) nel prossimo triennio? E qual è il ruolo del direttore in questo contesto?

La prossima sfida sarà l’introduzione delle applicazioni dell’intelligenza artificiale nei musei per aumentare la qualità dei servizi e avvicinare i giovani. Gli operatori, a partire del direttore, dovranno invece lavorare sullo sviluppo della capacità critica di leggere la storia, che ha tanti punti di vista, anche quelli del nemico; il museo deve tornare a raccontare anche le vicende degli ultimi e assurgere ad avvocato dei soprusi: gli indiani d’America, gli Armeni, i Palestinesi dovranno trovare casa con la loro storia nei nostri istituti. Con buona pace della propaganda e anche della intelligenza artificiale mal nutrita.

Sabato al Foiano Book Festival presenterai Mare Monstrum. Quale messaggio speri che il pubblico porti via da quell’incontro, e come vedi il legame tra libro, museo e comunità?

Che il mostro è spesso la vittima di una società apparentemente perbene. E che l’impero è spesso una prigione dorata che impedisce alla libertà e alla fantasia di volare. Quanto al libro è il prodotto più inossidabile che esista: vincerà anche la sfida contro la IA e sarà testimone delle tante tecnologie che si avvicenderanno. Perchè il libro è l’uomo, a patto che sia l’uomo a scriverlo.

Quali sono i tuoi piani futuri? In che direzione andrà la tua attività dopo il capitolo Napoli? Proseguire a Cortona, nuovi orizzonti, progetti in Toscana, collaborazioni internazionali, nuove sfide che già stai considerando.

Sto lavorando per la mia Cortona perchè è un legame inscindibile. Ma collaboro con tantissime istituzioni italiane e straniere (tanta Cina) e molte università. Forse ora manca una esperienza all’estero. Vedremo.

APPUNTAMENTI FOIANO BOOK FESTIVAL DI SABATO 8 NOVEMBRE

📚 Sabato 8 novembre al Foiano Book Festival: cinque autori, cinque mondi di storie.
Un incontro di voci e percorsi straordinari tra miti antichi, poesie urbane, inchieste coraggiose, emozioni in versi e cammini musicali. Non vediamo modo migliore per raccontare il nostro tempo da prospettive diverse, tra memoria, immaginazione e realtà.

📖 Ore 16.00 – Paolo Giulierini, “Mare Monstrum. Mistero e meraviglia: miti e leggende del Mediterraneo” (Giunti)
🗣️ Moderano Andrea Laurenzi e Andrea Vignini
✨ Archeologo, già direttore del MANN di Napoli e del MAEC di Cortona, premiato nel 2018 da Art Tribune come “Migliore Direttore di Museo”, Paolo Giulierini ha saputo restituire all’antico la sua voce contemporanea. Con “Mare Monstrum” ci guida tra le onde del mito e le profondità del Mediterraneo, dove storia e leggenda si intrecciano in un racconto di meraviglia e identità.

📖 Ore 17.00 – Stefano Cesari, “Piovono chiodi” (Libri di Mompracem)
🗣️ Lettura delle Poesie a cura di Marco Boncompagni – Modera Andrea Vignini
✨ Stefano Cesari, poeta visionario e performer, ha attraversato la scena culturale aretina dagli anni Ottanta con reading, musica e teatro. La sua scrittura nasce dall’urgenza di vivere e di raccontare, sempre in bilico tra ironia e dolore. Piovono chiodi è un volume intenso e tagliente, “è un tramonto, che non finirà mai, perché è l’imperfezione che troviamo nel nostro cammino che ci può trasformare in esseri più umani”.

📖 Ore 18.00 – Raffaele Oriani, “Hassan e il genocidio” (People Edizioni)
(con collegamenti da Gaza con Alhassan Selmi e da Viterbo con Marcella Brancaforte)
🗣️ Modera Daniela Morozzi
✨ Giornalista e saggista, Raffaele Oriani ha raccontato il mondo per “Io Donna”, “Wired” e “Il Venerdì di Repubblica”. La sua penna unisce lucidità e passione civile. In “Hassan e il genocidio” esplora le ferite della storia contemporanea e il silenzio dell’informazione di fronte alle tragedie umane.

📖 Ore 19.00 – Francesco Paolo Del Re, “La forma felice” (Affiori)
🗣️ Modera Arianna Terzoni
✨ Reporter del programma “Chi l’ha visto?”, Francesco Paolo Del Re è una delle voci più sensibili del giornalismo investigativo italiano. Accanto alle inchieste, coltiva da anni la poesia e l’arte. La forma felice è una raccolta che cerca la luce nell’imperfezione del vivere, tra perdita, tenerezza e stupore.

📖 Ore 21.00 – Giuseppina Borghese, “A Manchester con gli Smiths” (Perrone Editore)
🎶 Con la partecipazione musicale del duo Going to Samoa (Leila Sampaoli e Claudia Vignoli)
🗣️ Modera Gianluca Gori
✨ Giuseppina Borghese è giornalista e autrice, scrive di teatro, musica e società per “Il Tascabile”, “Minima&Moralia” e “CheFare”. Il suo esordio narrativo, “A Manchester con gli Smiths”, è un walkabout musicale tra le vie e i suoni della città inglese che ha cambiato per sempre il volto del pop.

📍 Gli incontri si terranno presso la 𝐆𝐚𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐅𝐮𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐅𝐮𝐫𝐢𝐚 e la 𝐒𝐚𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐚𝐫𝐛𝐨𝐧𝐚𝐢𝐚, in 𝑣𝑖𝑎 𝑆𝑜𝑙𝑓𝑒𝑟𝑖𝑛𝑜 9 – 𝐹𝑜𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐶ℎ𝑖𝑎𝑛𝑎 (𝐴𝑅).
🎟️ Eventi a ingresso libero con posti limitati.
👉 𝐈𝐧𝐟𝐨 𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐨𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢:📧 [email protected] ☎️ 0575 27961 | 338 8431111

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