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giovedì | 20-11-2025

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Eventi e Cultura

Non esiste la fine. PPP – Parole per Pasolini

Dopo un mese di iniziative dedicate a Pier Paolo Pasolini nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, venerdì 21 e sabato 22 novembre alla Pieve di San Giovanni Battista si terrà il convegno “Non esiste la fine. PPP- Parole per Pasolini”. Due giornate di studi con i massimi esperti italiani e internazionali

San Giovanni Valdarno si prepara a vivere il momento più atteso del ricco percorso culturale dedicato a Pier Paolo Pasolini nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Dopo settimane di incontri, proiezioni, letture e approfondimenti che hanno coinvolto cittadinanza, scuole e istituzioni culturali, la città accoglie il convegno nazionale di studi “Non esiste la fine.  PPP- Parole per Pasolini”, in programma nella Pieve di San Giovanni Battista venerdì 21 e sabato 22 novembre. L’appuntamento, realizzato con il patrocinio delle Università degli Studi di Firenze, Siena, Pisa e dell’Università per stranieri di Siena e dei Licei Giovanni da San Giovanni e di istituzioni culturali di rilievo come il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, il Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini “Cineteca di Bologna”, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia e la Società Italiana per lo Studio della Modernità Letteraria, costituisce l’evento conclusivo e più significativo del progetto complessivo “Pasolini – 50 anni dopo”, promosso dal Comune di San Giovanni Valdarno con la compartecipazione economica del Consiglio Regionale della Toscana – nell’ambito del bando regionale di sostegno alla lettura a cui il Comune ha partecipato con un progetto risultato tra i più premiati  –  e con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Toscana e del Comitato nazionale per il centenario della nascita di Pasolini.

Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi, l’assessore alla cultura Fabio Franchi e tre membri del comitato scientifico: Riccardo Lestini, professore dei Licei Giovanni da San Giovanni in presenza e Giulia Tellini (Università di Firenze) e Cristina Savettieri (Università di Pisa), in collegamento.

“Un convegno di studi – dichiara il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi – organizzato in collaborazione con le Università della Toscana che chiude una rassegna dedicata a Pier Paolo Pasolini, a 50 anni dalla morte violenta avvenuta nel 1975. Un appuntamento di alto valore e di grande prestigio, organizzato con rigore da un comitato scientifico d’eccellenza,  che ringrazio di cuore. Per noi è veramente un onore, come piccolo comune della Toscana, essere sede di un convegno di studi così autorevole”.

“E’ con grandissima soddisfazione – le parole dell’assessore alla cultura Fabio Franchi –  che il Comune di San Giovanni Valdarno è riuscito a organizzare uno degli eventi più rilevanti a livello nazionale dedicati a Pier Paolo Pasolini, a 50 anni dalla morte. Il merito è di un comitato scientifico autorevolissimo che ha riunito tutte le università della Toscana. Il convegno avrà un taglio molto innovativo e accessibile a tutti, pur mantenendo intatto il rigore scientifico. Si articolerà attorno a parole chiave, quasi dei “flash”: termini che sono stati temi ricorrenti attraversati più volte da Pasolini, oppure concetti che gli studiosi hanno individuato come profondamente radicati nel suo pensiero. Un’impostazione innovativa che vede anche la presenza di studenti e studentesse delle scuole superiori del Valdarno, e che si apre al pubblico più giovane. Tra i nomi presenti questo fine settimana a San Giovanni figurano alcuni dei massimi studiosi internazionali di Pasolini, provenienti anche da università e centri di ricerca esteri. Chi ha seguito nelle scorse settimane le celebrazioni ufficiali del cinquantesimo anniversario ritroverà molti di questi nomi anche fra i relatori di venerdì e sabato. Come dice il titolo del convegno, “Parole per Pasolini”, si tratta di una sorta di lemmario che non vuole avere una fine, perché intende proiettarsi verso il futuro. Così come Non esiste la fine era la battuta finale del progetto cinematografico mai concluso da Pasolini (interrotto nella fase del trattamento a causa della sua morte) allo stesso modo questo convegno non vuole essere un punto conclusivo nel suo omaggio, ma desidera mettere in evidenza lo sguardo che lui avrebbe rivolto al presente e aiutarci, con i suoi occhi, a vedere la soglia”.

Il percorso avviato tra ottobre e novembre ha offerto alla città un itinerario multidisciplinare pensato per restituire la vitalità e la complessità di una figura che continua a interrogare il presente. La scelta del Comune è stata quella di costruire una programmazione ampia, capace di far emergere la dimensione letteraria, cinematografica e critica dell’opera pasoliniana attraverso appuntamenti differenziati ma collegati da un’unica linea interpretativa: mostrare, cinquant’anni dopo la sua morte, quanto la voce di Pasolini resti non solo attuale ma necessaria per comprendere le trasformazioni sociali, politiche e culturali degli ultimi decenni.

Ad aprire il programma è stata la presentazione in anteprima nazionale del libro “Un sacco de monnezza. La morte di Pasolini e il futuro dell’Italia” di Riccardo Lestini, ospitata a Palomar, Casa della Cultura. L’incontro ha permesso di ripercorrere la vicenda giudiziaria legata alla notte del 2 novembre 1975 intrecciandola con una riflessione sull’Italia contemporanea. Sono seguite le quattro serate della rassegna cinematografica, che hanno accompagnato il pubblico alla riscoperta dei momenti più intensi della filmografia pasoliniana: da Accattone a Uccellacci e uccellini, dal doppio appuntamento dedicato a Il Vangelo secondo Matteo e Il Decameron, fino alla serata conclusiva con i cortometraggi che attraversano l’intera parabola creativa del regista. Non sono mancati appuntamenti con le scuole del Valdarno, coinvolte attraverso proiezioni mattutine e momenti formativi pensati per avvicinare gli studenti al pensiero critico e al linguaggio cinematografico di Pasolini.

Questo percorso, costruito nell’arco di due mesi, conduce ora al momento di maggiore rilievo: il convegno di studi “Non esiste la fine. PPP – Parole per Pasolini” organizzato in collaborazione e sinergia con le università toscane per omaggiare Pasolini e parlarne in un modo fresco, innovativo, e allo stesso tempo rigoroso. La scelta del titolo rappresenta già una dichiarazione di intenti. L’idea alla base dell’appuntamento è quella di comporre un vero e proprio vocabolario pasoliniano, attraverso parole-chiave capaci di riaprire l’opera dell’autore senza esaurirla, creando connessioni fra testi, epoche, figure, luoghi e questioni ancora aperte. Ogni parola rappresenta un argomento che Pasolini ha trattato nella sua produzione letteraria, poetica, cinematografica, giornalistica o che è un tema cardine della sua opera e del suo pensiero.

“Amore, Madre, Sacro, Masaccio, Rabbia, Stile, Corpo, Politica, Italia, Terra, Scuola, Gioventù, Dante, Luce, Novecento sono le parole-chiave attorno alle quali fare comunità e rileggere l’opera così multiforme e viva di Pasolini, aprendo nuove riflessioni ma senza chiudere. Perché, non esiste la fine”.

Così il comitato scientifico composto da Daniela Brogi (Università per Stranieri di Siena), Riccardo Lestini (Licei Giovanni da San Giovanni), Cristina Savettieri (Università di Pisa), Niccolò Scaffai (Università di Siena) e Giulia Tellini (Università di Firenze), ha presentato l’appuntamento.

Il gruppo ha costruito un programma che riunisce alcuni tra i massimi studiosi a livello internazionale dell’opera e del pensiero di Pasolini; ci sono relatori provenienti da prestigiose università europee, centri di ricerca e istituzioni culturali di riferimento.

I lavori si apriranno venerdì 21 novembre alle 9, con i saluti istituzionali del sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi, per poi entrare nel cuore dell’indagine critica. Durante la mattinata, sotto la presidenza di Riccardo Lestini, il percorso prenderà avvio con una riflessione sull’Amore affidata a Daniela Brogi, per poi spostarsi sulla figura della Madre attraverso l’interpretazione di Giulia Tellini. Seguiranno tre approfondimenti dedicati ad alcune delle declinazioni più ricorrenti e radicali dell’immaginario pasoliniano: il Sacro analizzato da Stefania Rimini, il rapporto con Masaccio esplorato da Roberto Chiesi e infine la Rabbia, indagata da Daniele Corsi. L’intera sessione della mattina, animata da interventi ravvicinati, si chiuderà in un confronto collettivo aperto che consentirà ai temi emersi di dialogare fra loro prima della pausa.

Nel pomeriggio il convegno riprenderà alle 15, guidato dalla presidenza di Giulia Tellini, con un arco tematico che attraversa alcuni dei nuclei più elaborati della poetica e della postura intellettuale pasoliniana. Silvia De Laude proporrà un’analisi dedicata allo Stile, mentre Massimo Fusillo affronterà la complessa questione del Corpo, centrale tanto nella scrittura poetica quanto nel cinema. Seguirà un approfondimento sulla Politica a cura di Paolo Desogus, che porterà la discussione verso le analisi più radicali di Pasolini sulla modernità. Il pomeriggio proseguirà poi con l’intervento di Carla Benedetti dedicato all’Italia, intesa come paesaggio antropologico e culturale continuamente interrogato dallo scrittore, e si chiuderà con la riflessione sulla Terra offerta da Alessandro Fiorillo. Una seconda discussione collettiva, prevista intorno alle 18, permetterà di mettere in relazione i diversi contributi.

La giornata conclusiva di sabato 22 novembre, presieduta da Cristina Savettieri, offrirà uno sguardo trasversale e ricco di connessioni generazionali. Il tema della Scuola sarà affrontato da Riccardo Lestini, che metterà in evidenza la visione pedagogica e il ruolo formativo che Pasolini attribuiva alle giovani generazioni. Proprio le generazioni giovanili saranno al centro dell’intervento successivo, quando Marco Villoresi rifletterà sulla parola Gioventù. Seguirà una lettura del rapporto fra Pasolini e Dante a cura di Manuele Gragnolati, un tema che attraversa le strutture profonde della sua scrittura poetica e narrativa. Anna Masecchia dedicherà il proprio contributo alla Luce, elemento cardine nella grammatica visiva pasoliniana, mentre Marco Bazzocchi chiuderà il ciclo degli interventi affrontando il Novecento come orizzonte culturale, politico e letterario entro cui Pasolini si colloca e al tempo stesso si distanzia. La discussione finale, prevista per le 12, sarà seguita dalle conclusioni di Cristina Savettieri, che tirerà le fila di due giornate dense di prospettive e interrogativi.

Ogni relazione sarà introdotta dalla lettura di un brevissimo testo di Pasolini sul tema della relazione stesso, scelto dal relatore ed effettuato da studenti ed ex studenti dei Licei Giovanni da San Giovanni, coordinati dal professor Riccardo Lestini.

La segreteria organizzativa del convegno è a cura dell’Accademia del Poggio.

L’ingresso alle due giornate è libero fino a esaurimento posti e la partecipazione è aperta non solo agli specialisti, ma a tutti coloro che desiderano confrontarsi con una figura che continua a esercitare una forza critica straordinaria sul presente. Il convegno, concepito come spazio di dialogo e non come semplice celebrazione, diventa così la sintesi ideale del percorso costruito in questi mesi e, al tempo stesso, l’avvio di una nuova stagione di riflessione.

Un ruolo centrale, nel progetto complessivo, è infatti affidato alle scuole del territorio. Gli istituti scolastici di San Giovanni Valdarno e del Valdarno, inseriti in un percorso educativo che ha preso forma parallelamente alle iniziative pubbliche, stanno realizzando progetti ispirati allo stesso lessico condiviso del convegno. Le opere risultanti verranno presentate nella primavera del 2026 in un evento pubblico che restituirà alla comunità il percorso educativo e creativo intrapreso dagli istituti. Sarà un momento conclusivo e insieme un punto di rilancio: un invito a proseguire la riflessione su Pasolini attraverso lo sguardo delle nuove generazioni, nella consapevolezza che la sua opera continua a parlare proprio dove nuove domande emergono.

“Uno dei punti più importanti che ci siamo prefissati come organizzazione e come comitato scientifico – ha dichiarato Riccardo Lestini, anche a nome dell’intero comitato scientifico – è stato quello di fare in modo che il convegno fosse un’occasione di apertura. Solitamente questa tipologia di convegni ha un grande limite: affoga nei tecnicismi e i contenuti rimangono all’interno di un discorso chiuso, riservato all’accademia e agli addetti ai lavori. Noi invece abbiamo voluto aprire il convegno. La struttura stessa, organizzata per parole chiave nella costruzione di un ideale lemmario pasoliniano, è pensata per essere accessibile a tutti. Anche gli studenti delle scuole superiori partecipano non soltanto come uditori: nei prossimi mesi realizzeranno dei lavori autonomi su ciò che avranno ascoltato. Questa idea di convegno aperto, di convegno-laboratorio, di inizio di un percorso, nasce dalla convinzione che la voce e la figura di Pasolini non siano soltanto attuali, ma siano tra quelle da portare nel futuro. Per questo la scuola e i ragazzi — che quel futuro lo rappresentano — sono stati coinvolti direttamente. Anche durante il convegno stesso sedici alunni dei licei “Giovanni da San Giovanni” che da anni frequentano il corso di teatro, apriranno gli interventi dei relatori leggendo citazioni scelte dagli studiosi stessi, tratte dalla produzione cinematografica, saggistica, poetica o narrativa di Pier Paolo Pasolini”

Con il convegno “Non esiste la fine”, San Giovanni Valdarno non chiude dunque un percorso, ma lo estende e lo proietta nel futuro, confermando la propria volontà di coltivare uno spazio pubblico capace di accogliere discussione, pensiero critico e partecipazione culturale.