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giovedì | 30-10-2025

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Eventi e Cultura

Moby Dick Festival: un successo di cultura e dialogo

Il Moby Dick Festival 2025 ha chiuso definitivamente i battenti, lasciando il suo classico segno indelebile nella cittadina di Terranuova Bracciolini. L’evento, giunto quest’anno alla sua ultima edizione, ha confermato la capacità unica di unire voci e generazioni diverse attorno alla parola e al racconto, attirando un pubblico numeroso e appassionato.
I tre giorni di festival hanno visto una partecipazione altissima a tutti gli appuntamenti, con file lunghe per l’acquisto dei libri e firmacopie, a testimonianza di un crescente bisogno di confronto culturale nella società odierna. Gli incontri dedicati alla letteratura contemporanea, ai diritti e alle migrazioni, alle narrazioni dal basso e alla memoria collettiva hanno rappresentato i momenti salienti del festival, ribadendo la vocazione del Moby Dick a costruire un dialogo aperto tra la parola scritta e la vita reale.
La direttrice Elisa Sommaruga e il direttore Paolo Martini hanno curato un programma ampio e variegato, che ha visto intrecciarsi temi come la memoria, le migrazioni, la sostenibilità e le nuove forme di cittadinanza. Gli ospiti, scrittori, giornalisti, studiosi e artisti, hanno contribuito a costruire un dialogo aperto e complesso, capace di restituire la complessità dei temi trattati senza perdere in leggerezza.
“Questa edizione del Moby Dick Festival è riuscita a parlare davvero a tutti e tutte, interpretando con precisione i segni dei tempi in molte delle sue sfaccettature”, ha dichiarato l’assessore alla cultura di Terranuova Bracciolini, Sara Grifoni, ringraziando i direttori del Festival e tutto il personale del Comune che ha lavorato dietro le quinte per la buona riuscita dell’evento.
Il Moby Dick Festival 2025 è stato realizzato con il contributo del Consiglio regionale della Toscana e grazie al sostegno di Banca del Valdarno, Estra, Publiacqua e SEI Toscana. L’evento si è confermato come uno spazio necessario di confronto e pensiero critico, capace di raccontare il presente senza perdere di vista l’orizzonte umano e comunitario da cui nasce.

Foto: Olivia Tracchi