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mercoledì | 17-09-2025

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Eventi e Cultura

Lucignano Music Festival affronta ‘Guerra e pace’

Sotto la direzione artistica di Irene Abrigo, il Lucignano Music Festival torna dal 17 al 21 settembre 2025 con un’edizione carica di significato e visione, ispirata al tema universale “Guerra e Pace”.

Cinque giornate di concerti, incontri e danza per raccontare, attraverso la musica, i contrasti della condizione umana: dalla memoria del conflitto alla celebrazione della vita. Il festival si snoda tra gli spazi storici diLucignano, con la partecipazione di artisti internazionali come Irene Abrigo, Tommaso Lonquich, DanielBlendulf, Jürg Dähler, Alessandra Ammara, Roberto Prosseda, e danzatori Alice Forzoni e Lorenzo Banchi insieme al SwingTet di Sergio Aloisio Rizzo, eccellenze del territorio toscano.

Il festival continua inoltre la sua missione di divulgazione di cultura, bellezza ed educazione nella comunità con il coinvolgimento delle Scuole elementari e medie e della Casa di riposo, ovvero quattro eventi durante la settimana di condivisione e dialogo fra la musica e le generazioni vecchie e nuove. “Con il Lucignano Music Festival 2025 ci proponiamo di riportare la musica al centro del discorso civile ed emotivo, scegliendo come filo conduttore un tema universale e quanto mai attuale: “Guerra e Pace”. Il programma esplora le luci e le ombre dei sentimenti umani, attraversando memoria, conflitto, silenzio, bellezza e speranza. Ogni concerto e ogni evento cercano di illuminare le fragilità del nostro tempo, offrendo però sempre uno spiraglio di luce, una possibilità di ricostruzione, un sorriso di speranza. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, segnato da una nuova e profonda crisi geopolitica che mai avremmo immaginato di rivivere in Europa, sentiamo il bisogno urgente di ripensare al ruolo dell’arte e della musica nel tessuto vivo della comunità come espressione autentica del sentire umano, come spazio di
resistenza, consapevolezza, memoria e, soprattutto, di dialogo. La musica è stata, nel corso della storia, sia strumento di propaganda ma anche voce della resistenza, capace di riflettere i drammi del presente e i sogni di un futuro possibile.”

Irene Abrigo, direttrice artistica

Comune di Lucignano (AR)
PROGRAMMA FESTIVAL 2025

MERCOLEDÌ 17 settembre 2025
18:15 Concerto Casa di riposo (duo violino e viola)
19:30 Welcome Aperi-cena per il pubblico (Chiostro)
21:15 Concerto Chiesa di San Francesco
F. Schubert – Notturno per pianoforte e archi in mi bemolle maggiore op.148
F. Schubert – Fantasia in fa minore op.103 D.940 per pianoforte a quattro mani (1828)
A. Casella – Pagine di guerra per pianoforte a quattro mani (1916)
W.A. Mozart – Quartetto per pianoforte e archi in sol minore n.1 K.478 (1785)

GIOVEDÌ 18 settembre 2025
11.15 Incontro-concerto con le scuole Chiesa di San Francesco
21:15 Concerto Chiesa di San Francesco
G. Mahler – Quartetto per pianoforte e archi in la minore (1876)
I. Stravinsky – Histoire du soldat nella versione per violino, clarinetto e pianoforte (1918)
R. Schumann – Drei Fantasiestücke op. 73 per clarinetto e pianoforte (1849)
R. Schumann – Märchenerzählungen op.132 per viola, clarinetto e pianoforte (1853)

VENERDÌ 19 settembre 2025
11.15 Incontro-concerto con le scuole Chiesa di San Francesco
20:00 Incontro con il pubblico & Mostra itinerante Chiostro di San Francesco
21:15 Concerto Chiesa di San Francesco
O. Messiaen – Quatuor pour la fin du temps per violino, clarinetto, violoncello e
pianoforte (1941)

SABATO 20 settembre 2025
11:00 -12:30 Workshop danza ragazzi Teatro Rosini
16:00 – 17:30 Workshop danza adulti Teatro Rosini
21:30 Concerto band swing & danza Teatro Rosini
Alice Forzoni e Lorenzo Banchi, ballerini
Sergio Aloisio Rizzo SwingTet, band

DOMENICA 21 settembre 2025
17:00 Concerto Chiesa di San Francesco
D. Shostakovich – Trio per violino, violoncello e pianoforte n.2 in mi minore op.67 (1944)
W.A. Mozart – Quartetto per pianoforte e archi in mi bemolle maggiore n.2 K.493 (1786)

NOTE MUSICALI

Mercoledì 17 settembre 2025
Tra ombra e luce
Il Lucignano Music Festival si apre con un momento conviviale pensato per incontrare il pubblico in un’atmosfera informale e accogliente: un Welcome Aperi-cena nel suggestivo Chiostro di San Francesco, luogo di incontro e inizio del cammino. Il Festival vero e proprio inizia con un concerto cameristico nella Chiesa di San Francesco, primo passo nel percorso emotivo e simbolico tra guerra e pace. Il programma invita all’introspezione e al raccoglimento, esplorando le profondità dell’animo umano attraverso tre opere emblematiche. Si inizia con due brani di Franz Schubert, tra cui la Fantasia in fa minore per quattro mani, struggente capolavoro composto poco prima della sua morte e pubblicato postumo, che si distingue per la sua intensità lirica e la tensione emotiva sospesa tra malinconia e speranza. A seguire, le Pagine di guerra di Alfredo Casella, composte tra il 1915 e il 1918: una testimonianza sonora della Prima guerra mondiale, dove il linguaggio musicale si fa cronaca e resistenza, tra echi bellici e visioni interiori. Chiude la serata il Quartetto in sol minore K.478 di Wolfgang Amadeus Mozart, in cui il tono drammatico dell’inizio si dissolve gradualmente in un Rondò finale in sol maggiore, brillante e sereno, come un sorriso che emerge dalla tempesta. Un’opera che, pur partendo dal turbamento, approda a una pacificazione luminosa, incarnando perfettamente lo spirito del festival: cercare la luce anche attraverso l’ombra.

Giovedì 18 settembre 2025
La musica veicolo di memoria e coscienza
Il secondo concerto, ospitato nella suggestiva Chiesa di San Francesco, entra nel cuore pulsante del tema del festival: “Guerra e Pace”, esplorando come la musica possa farsi memoria viva e coscienza critica. Si apre con l’unica composizione cameristica di Gustav Mahler, il Quartetto con pianoforte in la minore. Opera giovanile e incompiuta, scritta all’inizio del suo percorso compositivo a Vienna sotto l’influenza di Schumann e Brahms, rivela già le tensioni interiori e le sfumature espressive che caratterizzeranno il suo stile maturo. Segue un capolavoro visionario: “L’Histoire du soldat” di Igor Stravinskij, presentato in una versione per trio. Composto nel 1918 in Svizzera, il lavoro racconta l’eterno mito faustiano attraverso la storia di un soldato che baratta il suo violino – simbolo della sua anima – con un libro magico offertogli dal diavolo. Un patto che si rivelerà irreversibile: pur avendo tutto, l’uomo perde se stesso. Stravinskij, lucido osservatore del proprio tempo, dichiarò: «Il nostro soldato nel 1918 fu capito in modo molto preciso come vittima del conflitto mondiale allora in atto […]. L’Histoire du soldat resta il mio unico lavoro teatrale con un riferimento diretto al mondo contemporaneo». Il programma si conclude con due pagine visionarie di Robert Schumann, dedicate al clarinetto, al pianoforte e alla viola. I “Phantasiestücke”, scritti nel 1849, uno degli anni più fertili della sua vita creativa, esplorano l’immaginazione attraverso un’intensità lirica tutta romantica. A seguire, le “Märchenerzählungen” – “Racconti fiabeschi” – evocano un universo ambiguo, dove delicatezza e inquietudine si intrecciano. La didascalia voluta dal compositore, zarter Ausdruck (“espressione soave”), sembra sussurrare una malinconia rassegnata, che si dissolve infine in un’immagine lontana, incantata, come sospesa nel tempo.

Venerdì 19 settembre 2025
La fine del tempo
Un incontro con il pubblico introdurrà il concerto forse più intenso e significativo dell’intero festival: Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen, composto nel 1940 all’interno del campo di prigionia di Görlitz, in una delle circostanze storiche e umane più estreme del XX secolo. L’opera nasce come un atto di resistenza spirituale, una testimonianza sublime della capacità dell’arte di trasformare la sofferenza in trascendenza. La musica di Messiaen, con i suoi ritmi sospesi, i colori sonori e le dilatazioni temporali, dà voce all’indicibile: il dolore, la speranza, la fede, la fine e il mistero del tempo. Ad arricchire l’esperienza, la performance sarà preceduta da una mostra realizzata dagli studenti delle scuole del territorio: un percorso visivo ispirato ai temi del silenzio, della memoria e della trascendenza, allestito nel Chiostro di San Francesco. Un momento di profonda introspezione collettiva, dove musica, immagine e riflessione si intrecciano per dare
forma a un’esperienza artistica totale e universale.

Sabato 20 settembre 2025
La danza della libertà
Il sabato del festival cambia ritmo, ma non intenzione. Lo spirito del tema Guerra e Pace si esprime qui attraverso il linguaggio immediato e travolgente del corpo in movimento. Due workshop di danza – uno dedicato ai ragazzi, l’altro agli adulti – coinvolgeranno la comunità in un’esperienza condivisa, accessibile e inclusiva. La giornata culmina con il Concerto Swing & Danza al Teatro Rosini: la SwingTet di Sergio Aloisio Rizzo, accompagnata dai ballerini Alice Forzoni e Lorenzo Banchi, guiderà il pubblico in una serata di Lindy Hop, tra musica dal vivo e balli scatenati. Il Lindy Hop, nato nelle comunità afroamericane degli anni ’30 come espressione di libertà e resistenza culturale, diventa simbolo di gioia collettiva, leggerezza e affermazione di una pace vissuta con il corpo e con il sorriso. Una vera e propria esplosione di energia per ricordarci che la pace, a volte, si celebra anche danzando.

Domenica 21 settembre 2025
Memoria e bellezza
Il festival si conclude con un duplice sguardo musicale, intenso e illuminante. Il Trio n. 2 op. 67 di Dmitrij Shostakovich, scritto nel 1944, emerge da uno dei momenti più bui della storia europea e sovietica. Alla tragedia collettiva della guerra si unisce, in questa pagina toccante, il dolore personale per la perdita di Ivan Sollertinskij, amico fraterno del compositore, stroncato da un infarto dopo essere stato a lungo suo unico sostenitore in un clima politico avverso. A lui è dedicata l’opera, intrisa di dolore, affetto e umanità, e testimonianza della volontà di Shostakovich di parlare a tutti, con un linguaggio diretto e universale. A chiudere il festival è il Quartetto per pianoforte e archi in mi bemolle maggiore K.493 di Wolfgang Amadeus Mozart. Composto nel 1786, rappresenta un perfetto contrappunto alla drammaticità del trio precedente: equilibrio, luce, chiarezza formale si intrecciano in un dialogo musicale che accoglie e sublima le emozioni. Shostakovich e Mozart, così lontani nel tempo e nel linguaggio, si incontrano simbolicamente per offrire un saluto finale capace di unire emozione e speranza, memoria e bellezza, dolore e luce. Un congedo che non chiude, ma apre a nuove possibilità e a un futuro ancora tutto da scrivere.

Contatti:
[email protected]
www.lucignanomusicfestival.com
Lucignano (AR) – 17-21 settembre 2025