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giovedì | 25-09-2025

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Eventi e Cultura

Irene Abrigo: «Lucignano Music Festival capace di lasciare un segno culturale ed educativo, oltre che artistico»

Lucignano Music Festival 2025, un successo tra “Guerra e Pace”. La direttrice artistica Irene Abrigo traccia un bilancio positivo della rassegna: «Un evento riuscito, capace di lasciare un segno culturale ed educativo, oltre che artistico»

Si è chiusa con un bilancio ampiamente positivo la quinta edizione di Lucignano Music Festival, che dal 17 al 21 settembre ha animato uno dei “Borghi più belli d’Italia” con cinque giornate di musica, incontri e partecipazione. Un programma intenso, segnato dal tema “Guerra e Pace”, che ha intrecciato la forza della grande musica con la riflessione civile e il coinvolgimento della comunità.

«Per me è stato un lavoro immenso – racconta Irene Abrigo, direttrice artistica del Festival –. Quattro recital con programmi così densi in cinque giorni sono una sfida ad alto livello. Sono davvero soddisfatta e onorata di essere riuscita a coinvolgere artisti straordinari che non solo sono musicisti di altissimo livello, ma anche persone meravigliose. Lavorare insieme diventa una gioia e un’esperienza che arricchisce tutti».

Il cuore del Festival è stato il concerto di venerdì sera 19 settembre con il “Quatuor pour la fin du temps” di Messiaen, eseguito da Tommaso Lonquich, Daniel Blendulf, Roberto Prosseda e dalla stessa Abrigo. «Ho scelto di non introdurlo con parole, perché nessuna sarebbe stata adeguata – spiega –. Si è creata un’atmosfera mistica, una sorta di meditazione collettiva che resterà nella memoria di tutti».

La rassegna, che si è avvalsa delle performance anche di altri grandi musicisti del calibro di Jürg Dähler e Alessandra Ammara, ha confermato il valore del lavoro con le scuole, con centinaia di bambini e ragazzi delle elementari e medie coinvolti in incontri-concerto mattutini. «Il tema di quest’anno era delicato – ricorda Abrigo –. Con i più piccoli abbiamo scelto Mahler e Schumann, mentre alle terze medie abbiamo proposto il Quatuor di Messiaen, preparati dai docenti di storia e arte con una piccola mostra nel chiostro. È stato un grande successo, non solo artistico, ma soprattutto educativo».

Non è mancata la consueta visita alla casa di riposo, un appuntamento molto sentito dalla direttrice: «Credo sia importante portare la musica anche a chi non può muoversi e rischia di sentirsi isolato. È un modo per restituire loro bellezza e cultura».

Il sabato sera, invece, è stato il momento della leggerezza con il Lindy Hop e la danza Swing dei ballerini Alice Forzoni e Lorenzo Banchi, accompagnati da Sergio Aloisio Rizzo e altri musicisti fiorentini: «Una serata spensierata ma non superficiale – sottolinea Abrigo –. Quelle danze erano simbolo di libertà ed emancipazione».

La direttrice ha voluto ringraziare la sindaca di Lucignano, l’amministrazione comunale e i collaboratori storici del Festival, riconoscendo il ruolo fondamentale del sostegno istituzionale e della comunità: «Un artista deve proporre idee creative alla società, ma è la società che deve avere la sensibilità di accoglierle».

La quinta edizione del Lucignano Music Festival si conferma dunque un evento capace di superare i confini dell’intrattenimento, riportando la cultura al suo ruolo originario: strumento di trasformazione sociale e dialogo tra generazioni.

Foto a cura di Tania Barbagli

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