Gianluca Iacono ad Arezzo Blu Cosplay. La voce di Vegeta e tanti altri eroi si racconta

Sabato 3 maggio 2025 dalle ore 14.30 , il Centro di Aggregazione Sociale di Pescaiola ad Arezzo si trasformerà in un vivace palcoscenico per celebrare i dieci anni dell’Associazione Autismo Arezzo con l’evento Arezzo Blu Cosplay. Una giornata ricca di colori, costumi e solidarietà, pensata per unire famiglie, appassionati di fumetti e sostenitori della neurodivergenza in un’unica grande festa.
Tra gli ospiti più attesi, spicca la presenza di Gianluca Iacono, celebre doppiatore italiano noto per aver prestato la voce a personaggi iconici come Vegeta in Dragon Ball, Roy Mustang in Fullmetal Alchemist e Gordon Ramsay nei suoi programmi televisivi. Con una carriera che abbraccia teatro, televisione e doppiaggio, Iacono ha saputo conquistare il cuore di diverse generazioni, diventando una figura di riferimento nel panorama dell’intrattenimento italiano.
In occasione della sua partecipazione ad Arezzo Blu Cosplay, abbiamo avuto l’opportunità di intervistarlo per conoscere meglio il suo percorso artistico e il suo impegno nel promuovere valori di inclusività e consapevolezza attraverso la sua arte
Gianluca, sei una delle voci più riconoscibili dell’animazione in Italia. Cosa ti emoziona di più nel partecipare ad Arezzo Blu Cosplay, un evento che mette al centro fantasia, inclusione e diversità?
Sono estremamente contento di tornare ad Arezzo per la seconda volta. Infatti sono già stato ospite di una precedente manifestazione a tema nerd diversi anni fa. Il fatto che al centro dell’Arezzo Blu Cosplay ci siano dei temi non sempre centrali in altre fiere nerd credo sia una ragione in più per partecipare con tutto l’entusiasmo possibile.
Vegeta è un personaggio complesso: orgoglioso, potente, ma anche capace di cambiamenti profondi. Credi che possa essere un simbolo positivo per i giovani che cercano la propria strada, anche per chi vive con l’autismo?
Sicuramente Vegeta può dare il giusto stimolo ai giovani, e quindi anche a chi vive con l’autismo, nel cercare la propria strada e la propria identità a dispetto degli eventi esterni che non sempre remano a favore. E’ un personaggio caratterizzato da un’estrema resilienza e che riesce sempre a rialzarsi a dispetto di ogni ostacolo che incontri sulla sua strada.
L’evento sottolinea che “la vera magia sta nella diversità”. Nella tua esperienza di attore e doppiatore, quanto conta la diversità delle emozioni e dei caratteri per rendere autentico un personaggio?
Un attore deve essere in grado di poter sperimentare il più ampio spettro di emozioni che gli appartengano di suo o meno. Nel doppiaggio questo aspetto si amplifica perché è forse l’unica branca nel lavoro attoriale a permettere di affrontare così tanti personaggi diversi in così poco tempo. Quindi è necessaria anche una certa apertura mentale per cogliere tutte le diversità che volta per volta ogni personaggio porta con sé.
Interpretare Vegeta significa dare voce non solo alla forza, ma anche alle fragilità. Ti è mai capitato di sentire che il tuo lavoro ha aiutato qualcuno a sentirsi meno solo o più compreso?
Si. Mi è capitato diverse volte. Mi hanno scritto in privato sui social parecchi giovani ( e anche meno giovani) che mi ringraziavano per il mio lavoro perché Vegeta li ha aiutati a superare momenti bui, periodi complessi e apparentemente insormontabili delle loro vite.
Dopo tanti anni di carriera, che rapporto hai oggi con il mondo degli anime e con il pubblico più giovane che cresce con la tua voce?
Io “c’ho una certa” come si dice di solito. e quindi sono cresciuto in un periodo in cui l’unico elemento nerd presente era il gioco di ruolo, che però, per varie ragioni, non ho mai incontrato sul mio percorso. Se si pensa a tutti cartoni animati dell’epoca, da Goldrake in poi, io guardavo anime senza sapere che lo fossero. Ma poi, pur rimanendo con la passione per il fumetto ( Dylan Dog, RatMan, Andrea Pazienza e molti altri) non ho proseguito nel guardare anime. E’ però diventato parte del mio lavoro e oggi, soprattutto grazie alla mia frequentazione con le numerose fiere del fumetto presenti in Italia, sono a stretto contatto con tutti coloro che mi seguono e che sono ovviamente grandi appassionati del mondo nerd e pop che include oltre agli anime anche le serie tv e i videogiochi.
Il cosplay permette a chiunque di “diventare” qualcun altro, anche solo per un giorno. Ti è mai capitato, attraverso il doppiaggio, di sentirti trasformato nei personaggi a cui hai dato voce?
Mi è capitato. A volte i personaggi che interpreto, soprattutto se in maniera continuativa, mi lasciano tracce delle emozioni che hanno vissuto e che l’attore deve fare sue in qualche modo. L’orgoglio Saiyan, la folle simpatia di Marshall, la sicumera di Gordon a volte appaiono in alcune sfaccettature della mia comunicazione con gli altri. E a volte aprono semplicemente il vaso di Pandora emotivo che poi alla fin fine tutti noi ci portiamo dentro.
Se potessi lanciare un messaggio ai ragazzi – autistici e non – che parteciperanno ad Arezzo Blu Cosplay, cosa vorresti dire loro attraverso la voce di Vegeta… o con la tua?
Qualunque cosa vi accada sappiate che siete solo voi a decidere quanto questa cosa potrà influenzare la vostra vita o anche solo la vostra giornata. Avete un grande potere: SCEGLIERE. E le scelte che facciamo dentro di noi fanno la vera differenza e influenzano poi tutto il resto.
Per concludere con un sorriso: se Vegeta partecipasse ad Arezzo Blu Cosplay, secondo te quale sarebbe la sua reazione davanti a tanta creatività e accoglienza?
Purtroppo per voi, conoscendolo, la sua risposta non vi piacerà. Direbbe : “Mh! Che inutile spreco di tempo. Tutti qui a fare i buffoni quando potrebbero essere ad allenarsi!” Che ci vogliamo fare. Ha un caratteraccio!
Arezzo Blu Cosplay
📍 Dove: Centro Aggregazione Sociale Pescaiola – Via A. dal Borro 15, Arezzo
📅 Quando: Sabato 3 maggio 2025, dalle 11:00 alle 23:00
📲 Segui: @ArezzoBluCosplay su Instagram e Facebook
📧 Info e iscrizioni cosplay: [email protected] – [email protected]
“Dieci anni fa, Autismo Arezzo ha acceso una scintilla. Oggi quella scintilla è diventata una luce che illumina, crea legami e opportunità. Ma non basta. Oggi siamo impegnati più che mai a sostenere le famiglie e le persone neurodivergenti dello spettro autistico (ma non solo).
In questi anni, il nostro impegno si è tradotto in azioni: spazi di crescita, progetti per l’autonomia, sostegno alle famiglie. Abbiamo costruito reti con realtà come l’Associazione Crescere, ToscanAbile, Fondazione Riconoscersi e molte altre, nella convinzione che solo unendo le forze si genera vero cambiamento. Oggi con questa festa vogliamo soprattutto lanciare un messaggio chiaro al mondo associativo aretino: facciamo rete. Serve un patto comune per migliorare i servizi, condividere progettualità e creare punti di riferimento reali per tutta la città ed abbattere le barriere. Ci rivolgiamo alle associazioni: uniamo risorse e competenze per costruire opportunità di formazione e lavoro per le persone fragili.”