Donne dinanzi al martirio. Una conferenza dell’Accademia casentinese

San Giovanni Crisostomo è celebre per la sua composizione di molti elogi dei martiri e ciò nonostante il suo corpus di Panegirici è ancora solo parzialmente studiato. Questo genere di omelie sono, tuttavia, di primaria importanza sia per farci comprendere il contesto storico, culturale e religioso in cui sono state composte, ma anche per capire e indagare la “teologia del martirio”, di decisiva importanza nella spiritualità cristiana antica.
In particolare, in questa sede, ci si concentrerà sulle quattro omelie dedicate alle donne martiri, che sono tra le figure più rappresentative del significato che il martirio ha per Crisostomo. Quest’ultimo rappresenta fanciulle e madri che, dinanzi alla morte, mostrano un contegno virile o oltrepassano la natura stessa, svincolandosi dai legami della vita e mostrando al fedele la via della contemplazione del cielo animata dal desiderio di Cristo. Il martire, nella rappresentazione di Crisostomo, è una figura dalle virtù eccessive, sovrabbondanti, attraverso le quali rammenta ai fedeli il dono della Grazia della resurrezione di Cristo, così da esortarli al cambiamento per la santità.
A guidarci in questo percorso sarà Eleonora Genghini, una delle più giovani relatrici che la nostra Accademia abbia mai ospitato. Classe 1994, vive a Rimini. Diplomata con lode al liceo classico, lo stesso liceo dove adesso esercita l’insegnamento, e poi laureata in Filologia, Letteratura e Tradizione Classica con lode e dignità di stampa, ha svolto un percorso di ricerca triennale presso il Centro Universitario Cattolico di Roma, organismo della Conferenza Episcopale Italiana, proprio sulle omelie di Giovanni Crisostomo.