“Ci vuole orecchio!”, Elio canta e recita Jannacci in Fortezza

Mercoledì 20 luglio, con inizio alle ore 21:00, in collaborazione con Estate in Fortezza 2022, il rinnovato palcoscenico aretino ospiterà lo spettacolo “Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci” con Elio protagonista indiscusso in compagnia di un quintetto di stravaganti compagni di viaggio musicisti, insolita e bizzarra carovana sonora: Alberto Tafuri (pianoforte), Martino Malacrida (batteria), Pietro Martinelli (basso e contrabbasso), Sophia Tomelleri (sassofono) e Giulio Tullio (trombone). A loro, elementi mobili nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica, Elio e Jannacci, alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Umberto Eco a Dario Fo, da Francesco Piccolo a Marco Presta, a Michele Serra.
Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente. Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale. “Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente. Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio.
“Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci”, spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”, è una produzione International Music and Arts e AGIDI con la drammaturgia e la regia di Giorgio Gallione e gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, light designer Aldo Mantovani, scenografie Lorenza Gioberti, costumi Elisabetta Menziani.