Eventi e Cultura
Arezzo, ‘Temi del nostro tempo’: Carofiglio apre la nuova stagione

Nuova stagione per il ciclo di incontri “Temi del nostro tempo”, organizzato dalla Libreria Feltrinelli, in collaborazione con il Comune di Arezzo, la Fondazione Guido d’Arezzo e le Acli.
Il 5 novembre alle ore 21 all’Auditorium del Centro Affari si svolgerà il primo incontro con Gianrico Carofiglio per la sua lezione “Con parole precise, manuale di autodifesa civile”. Carofiglio incontrerà anche delle rappresentanze delle Scuole cittadine la mattina del 6 novembre in un incontro a loro riservato.
Le parole possano essere usate tanto per informare correttamente quanto per ingannare. Ogni giorno siamo sottoposti a cattivi esempi di uso delle parole: in politica, nel giornalismo, nella comunicazione pubblica, anche in letteratura. Con esempi appropriati e, con il soccorso di esempi tratti da retorica, legislazione, saggistica e dalla grande letteratura, Carofiglio illustra quali tranelli possano essere tesi con le parole. E ci indica, con linguaggio chiaro e preciso, quali regole dovrebbero presiedere a una onestà e leale comunicazione. Non è possibile pensare con chiarezza se non si è capaci di parlare e scrivere con chiarezza.
Gianrico Carofiglio è uno dei più importanti e popolari intellettuali italiani, tra i suoi ultimi libri ricordiamo, oltre alla serie di gialli dell’Avvocato Guerrieri, “Elogio dell’ignoranza e dell’errore” e “Della gentilezza e del coraggio”.
Il secondo incontro del ciclo sarà il 12 novembre alle ore 21 al Circolo Artistico con Matteo Nucci e la sua conferenza su “Platone”.
Platone è stato il filosofo più influente dell’antichità e forse di tutti i tempi. Ma chi fu effettivamente l’uomo nato nel 427 a.C. da famiglia aristocratica e destinato a vivere ottant’anni, attraversando tutte le principali vicende della classicità? Per la prima volta, un romanzo ci restituisce in carne e ossa la vita dell’uomo, indagando ogni aspetto del suo lavoro di scrittore filosofico, educatore, politico, creatore della scuola più importante della storia: l’Accademia. Un ragazzino iracondo, torturato dai desideri e dai dolori, all’inizio. Poi, un adolescente forte e bisognoso di riconoscimenti. Quindi, un uomo in lotta. Matteo Nucci ci racconta ogni aspetto di una personalità complessa e contraddittoria. Innanzitutto, in famiglia: un padre morto troppo presto, una madre onnipresente, e due zii collusi con le più tragiche vicende del tempo. Poi fra gli amici: su tutti quel Socrate ucciso dalla città, che rappresenta la ferita mai ricomposta. Infine, con gli avversari: intellettuali e politici a volte nobili, ma molto più spesso invidiosi e malevoli. In questa congerie culturale, Platone reagisce viaggiando e conoscendo – Cirene, Egitto, Italia negli anni della formazione – prima di provare a realizzare il suo grande sogno politico, con tre lunghi soggiorni a Siracusa, alla corte dei tiranni. Ogni aspetto di esperienze decisive viene descritto da questo romanzo sconvolgente, anche se il vero nucleo del racconto è rappresentato dall’amore. L’amore come passione sessuale e sentimentale. E l’amore come passione che supera ogni corpo per farsi arte e filosofia. Fra ragazzi sensuali, artisti che inseguono un sogno e donne che tutto sanno di Eros, vedremo di continuo un uomo alle prese con la scrittura e l’insegnamento, la ricerca quotidiana e la fatica dell’esercizio intellettuale. In una messa in scena formidabile, dominata da odori, colori, sapori di una dimensione che sembra rompere le coordinate spazio-temporali, il lettore si ritrova catapultato accanto al bambino che fu chiamato Aristocle alla nascita prima di prendere il soprannome di “Platone”, a causa delle sue ampie spalle e del fisico da lottatore. “Un atleta dell’anima,” ci dice Nucci, capace di sfidare ogni luogo comune pur di dare a noi la possibilità di rimettere per sempre in gioco il nostro modo di vivere il tempo che ci è concesso.
Matteo Nucci ha una formazione classica. Tra i suoi libri ricordiamo Sono comuni le cose degli amici (2009), È giusto obbedire alla notte (2017), entrambi finalisti al Premio Strega; Le lacrime degli eroi (2013), Achille e Odisseo (2020), Sono difficili le cose belle (2022). I racconti sono apparsi in riviste e antologie. Collabora con “La Stampa”, “l’Espresso” e “il manifesto”.
L’incontro che chiuderà il ciclo sarà con Vito Mancuso per la sua conferenza “Gesù e Cristo”, il 15 novembre alle ore 21 al Circolo Artistico.
Gesù nacque a Nazaret, Cristo a Betlemme. Gesù aveva un padre terrestre, Cristo era figlio del Padre celeste. Gesù aveva fratelli e sorelle, Cristo era figlio unico. Gesù denunciava le ingiustizie, Cristo toglieva il peccato del mondo. Gesù morì gridando la sua disperazione, Cristo la sua vittoria. In altre parole, Gesù e Cristo sono due figure diverse e, in quanto tali, rimandano a due religioni altrettanto diverse. In quest’opera rivoluzionaria Vito Mancuso raccoglie le ricerche e le riflessioni di una vita intorno alla persona di Gesù e al mito di Cristo, dimostrando come la fede cristiana sia il frutto di una tradizione che, a partire da fatti documentati, si è a poco a poco arricchita di nuovi significati e di nuovi simboli. L’analisi di Mancuso non si limita tuttavia a districare la Storia dall’Idea: arriva a riconoscere che Storia e Idea non sono incompatibili tra loro, ma anzi rappresentano due dimensioni costitutive di ognuno di noi. Nella distinzione e nella loro integrazione risiede il duplice scopo, storico e teologico, di questo libro.
Vito Mancuso ha insegnato presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e l’Università degli Studi di Padova. È autore di moltissimi libri a carattere teologico e dirige la collana I Grandi Libri dello Spirito. È editorialista del quotidiano «La Stampa».
Il ciclo di incontri è organizzato in occasione del compleanno della Libreria Feltrinelli di Arezzo, aperta nel novembre del 2011. Per ogni informazione e prenotazione è possibile rivolgersi alla libreria o tramite whatsapp 3479251722.